Facebook terrorizza le pagine con un secondo feed e farà vedere gli ads a tutti
Le notizie che (forse) vi siete persi ve le riassumiamo noi, come ogni lunedì, nel nostro Weekly Recap. Tutte le news dal Social Media Marketing e dal Digital Marketing.
Facebook sposta il reach delle pagine news in alcuni paesi per testare un secondo feed
Panico e terrore si sono riversati sui social in settimana a seguito della notizia secondo la quale Facebook stesse testando un secondo feed (identificato dalla stessa icona dell’Explore Feed) solo per i post organici delle Pagine. Le Pagine in questione (soprattutto di news) avrebbero notato una diminuzione sostanziale del proprio reach con un abbattimento che va dal 60 all’80% in seguito proprio a questi test.
La notizia ha generato il terrore e la previsione (per il momento rivelatasi falsa) secondo cui quindi solo i post a pagamento sarebbero stati “ammessi” nel feed principale, mentre quelli organici prima o poi sarebbero finiti nell’Explore Feed.
Facebook ha smentito che il test sarebbe una preparazione ad un cambiamento così radicale della modalità di funzionamento del News Feed, indicando invece in questi test la normale attività dell’azienda nel cercare di individuare le modalità migliori di sviluppo della piattaforma, e che la loro implementazione mondiale è tutt’altro che sicura.
Facebook mostrerà le pubblicità delle Pagine anche in una sezione delle Pagine stesse
Facebook, dopo aver (finalmente) capito la sua importanza per la formazione dell’opinione pubblica, si sforza ora di essere più trasparente nei confronti dei propri utenti, e lo fa in modo particolarmente eclatante: tutti gli utenti potranno infatti vedere che ads ogni singola Pagina sta proponendo andando in una sezione apposita della Pagina stessa, in cui saranno visibili i post sponsorizzati.
Non solo, ma memore dello scandalo relativo agli ads comprati da account russi, che hanno influito sulle ultime Presidenziali americane, per quanto riguarda le sponsorizzazioni legate alle elezioni politiche federali (USA quindi per ora) ogni utente avrà possibilità di vedere tutte le sponsorizzate mai fatte dalla singola pagina, quanto è stato speso in totale, il target e il reach delle stesse. Inoltre chiunque proverà a creare una sponsorizzata “politica” dovrà fornire della documentazione aggiuntiva relativamente alla propria posizione nella campagna elettorale. L’ads verrà quindi approvato con la dicitura “Paid for by” e il nome del candidato o del politico. Il rollout di queste nuove funzioni inizierà già dal prossimo mese.
Instagram introduce la diretta video con ospite
Una delle notizie più importanti della settimana arriva da Instagram, che introduce, come già è possibile su Facebook, la possibilità di far partecipare alla diretta video anche un amico. Il funzionamento è piuttosto semplice: si fa partire il live streaming, si attende che si colleghi anche l’ospite alla diretta e poi selezionandolo lo si fa partecipare. Lo schermo di sdoppia e tutti i nostri spettatori vedranno così entrambi i flussi di streaming video.
Al di là delle possibilità per gli utenti “semplici” di interagire durante le dirette, sembra un’ottima opportunità per i brand, che potranno sfruttare l’effetto ospite per accrescere l’engagement delle proprie dirette video.
…e lancia l’effetto “drama”
Inoltre Instagram in settimana ha presentato l’effetto “Superzoom” che permette, come si può intuire dal nome stesso, di creare un effetto “zoom”, utilizzato comunemente per sottolineare un momento “drammatico” in modo ironico.
Facebook aggiunge la funzione per lo status temporaneo
Nel frattempo Facebook sta testando altre modalità di espressione per gli utenti, e lo fa tornando alle origini, allorquando l’aggiornamento di status era l’unica modalità di espressione sul Social. L’azienda sta infatti verificando il recepimento degli utenti riguardo la possibilità di postare un messaggio di status, testuale, con durata predeterminata.
Gmail integra gli add-on nativi
Google ha inserito in settimana una nuova funzione che gli utenti, crediamo, riterranno molto utile: sono infatti disponibili sulla famosa piattaforma di email di Google dei nuovi addon nativi (il che vuol dire che sono già disponibili e che non c’è necessità di installare nulla) che creano delle integrazioni fra posta e servizi online molto usati in ambito business.

Alcuni di questi sono integrazioni con servizi molto usati, come Trello o Asana.
Amazon vuole le tue chiavi di casa
Nuovo servizio in lancio per Amazon: sfruttando la nuova videocamera lanciata settimane fa, in abbinamento ad uno smart lock, la società può fornire accesso sicuro ai propri corrieri per consegnare i pacchi in casa degli utenti quando non ci sono.
Il servizio è infatti utilizzabile solo dagli utenti che comprano il kit completo composto da videocamera e smartlock compatibile, venduti insieme per 250 dollari (compresa l’installazione), e permette di ricevere gli oggetti ordinati sullo store direttamente nella propria abitazione senza dover per forza essere a casa. Infatti il sistema permette di mandare una “chiave” temporanea via smartphone all’addetto alla consegna, che la utilizzerà per aprire la porta di casa. La videocamera, collegata in cloud alla stessa chiave, si attiva al momento dell’utilizzo iniziando a registrare e contemporaneamente a mandare un live streaming sul telefono dell’utente a verifica che l’addetto non faccia più del necessario.
Il servizio per ora può essere utilizzato solo nelle 37 città americane in cui Amazon si occupa direttamente anche della consegna attraverso i propri addetti, ma non è escluso che possa venire esteso anche attraverso l’utilizzo di corrieri terzi.
Google ti porta i burritos a casa
Anche Google si butta nel settore del “delivery” e, come Amazon, punta molto sull’automazione del processo, facendo dei test con i droni per la consegna dei prodotti. In particolare l’ultimo esperimento riguarda l’utilizzo dei droni in Australia per la consegna di cibo (in collaborazione con una catena di ristoranti messicani).
Ovviamente distanze e luoghi aperti nel continente australiano creano un ambiente perfetto per sperimentare questo nuovo tipo di servizio, che però deve ancora perferzionarsi molto per poter essere utilizzato anche in altri luoghi più affollati.
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