Condividi

Google contro le cripotvalute, Youtube contro i cospirazionisti e nuovi modelli di revenue per Apple e BlaBlacar

La summa delle notizie più importanti della settimana che riguardano Digital Marketing e Social Media Marketing, raccolte per voi!

Google contro le (pubblicità alle) criptovalute

Google segue l’esempio di Facebook e decide di vietare le pubblicità relative alle criptovalute sul suo circuito AdWords. Dal giugno di quest’anno sarà dunque vietato proporre compravendita di monete virtuali, a meno di non essere un Partner Google Certificato. La spiegazione, uguale a quella data da Facebook, è l’elevata possibilità che questi ads non si rivelino altro che truffe un po’ più elaborate, frutto della “moda” delle criptovalute lanciata dai risultati di Bitcoin. Dopo l’annuncio proprio Bitcoin ha perso il 12% del suo valore.

Youtube inserisce Wikipedia contro i video cospirazionisti

La popolare piattaforma (e social) video ha un problema abbastanza importante: i video cospirazionisti che riescono a raggiungere anche milioni di visualizzazioni. Per combattere questo problema, che determina anche un abbassamento della stessa reputazione della piattaforma, Youtube inserirà sotto i video di questo tipo un link alla pagina wikipedia, in modo che l’utente possa avere accesso anche ad una corretta informazione.

weekly marketing recap 16 marzo youtube

Il link, che viene denominato “Infiormation cues”, riporterà alla pagina di Wikipedia con le informazioni corrette in merito. La cosa interessante, però, è che Wikipedia si è detta non a conoscenza di questa scelta di Youtube, dichiarandosi comunque contenta del fatto che la sua informazione, creata gratuitamente da milioni di volontari e sostenuta solamente attraverso donazioni di privati, venga inserita per creare una corretta informazione. D’altro canto alcuni utenti di Wikipedia hanno sottolineato l’incongruenza che una una piattaforma commerciale si affidi, per il fact checking, ad una piattaforma che si basa sul volontariato dei propri utenti senza dare nulla in cambio (se non, probabilmente, una dose di maggior lavoro su pagine che potranno essere vandalizzate dai fan cospirazionisti).

Apple si compra il “Netflix dei giornali”

Con una mossa apparentemente a sorpresa Apple ha annunciato l’acquisto di una azienda che utilizza lo stesso meccanismo di vendita di contenuti di Netflix, ma applicato alle riviste e ai giornali. Texture, questo il nome del servizio, dà infatti accesso illimitato ad una serie di testate online attraverso il pagamento di una fee mensile, proprio come altri servizi, ma specializzati in contenuti video. Apple ha comprato non solo la tecnologia ma ha tutta l’azienda, con i lavoratori che passeranno sotto Apple. L’azienda californiana da tempo sta sperimentando diverse metodologie per creare uno “store”, simile a quanto già fatto con la musica, ma per i contenuti delle testate online. Da diverso tempo, ma solo negli USA, è disponibile l’app “Apple News” che raccoglie alcuni articoli di diverse riviste e le mette a disposizione degli utenti iOS. Questa acquisizione indica chiaramente che Apple crede nella possibilità di un business legato alla vendita di news online, il cui modello attuale, basato quasi esclusivamente sugli ads, è ormai insostenibile. Oltre ad Apple, anche le altre grandi aziende USA dell’ICT, da Facebook, a Google ad Amazon si stanno muovendo in questo ambito.

…E nel frattempo anche BlaBlaCar adotta il metodo “Netflix”

E a proposito di nuovi modelli di revenue, anche BlaBlaCar, il famoso servizio che permette di condividere passaggi con altri utenti, ha introdotto in settimana una nuova opzione di pagamento, proprio in linea con la tendenza del momento. Infatti è stato introdotto “BlaBlaPass“, una modalità che permette agli utenti di pagare una volta sola il fee a BlaBla (ovvero il costo che viene aggiunto ad ogni passaggio e che va direttamente alla piattaforma), invece che ad ogni viaggio. Si potrà quindi acquistare un pass valido per una settimana o per sei mesi e non pagare, per i viaggi prenotati in questo arco di tempo, le spese di servizio. Il pass avrà un costo di 2 euro per una settimana e di 14 per sei mesi.

Per chi viaggia spesso utilizzando il servizio potrebbe essere certamente una fonte di risparmio notevole, e per BlaBlaCar invece un modo per fidelizzare al meglio i clienti. Una delle problematicità più grandi per la piattaforma infatti è evitare che chi offre i passaggi e i passeggeri, soprattutto su tratte che vengono compiute da pendolari, si mettano d’accordo di persona, saltando quindi la sua intermediazione.

Facebook sperimenta la Realtà Aumentata con la pubblicità per Ready Player One

Che Facebook stia lavorando su nuove funzioni di Realtà Aumentata non è un segreto. Il Social Network infatti punta molto sulle nuove tecnologie di realtà virtuale e realtà aumentata, si veda per esempio l’acquisizione di Oculus e le nuove opzioni per incontrare i propri amici attraverso “avatar virtuali”, già dimostrate all’ultimo F8. L’opzione per creare però ads in realtà aumentata, visibili attraverso l’app di Facebook e dei QR code, è però ancora in fase embrionale, ed è stata presentata in via sperimentale solo negli scorsi giorni al SXSW sui poster promozionali di Ready Player One.

In futuro potrà essere senz’altro una opzione per creare ads interattivi online/offline molto interessanti, considerata soprattutto la user base imponente su cui può contare l’app di Facebook.

Google conferma il cambiamento all’algoritmo

Un notizia soprattutto per voi specialisti SEO, là fuori, che ogni giorno vi svegliate per controllare il posizionamento del vostro sito sulla SERP. Google nei giorni scorsi ha confermato che ha “leggermente” ritoccato il suo algoritmo, e questo ha provocato probabilmente una discesa/salita di alcuni siti nel posizionamento delle ricerche.

Google, ovviamente, non ha dichiarato quale è stata la modifica, limitandosi a indicare che come al solito la cosa migliore per i siti è continuare a produrre contenuti di qualità. Vedremo nei prossimi giorni o mesi se queste modifiche avranno un effetto sulla lunga distanza.

Baseball su Facebook e Soccer su Twitter

Facebook ha raggiunto recentemente un accordo per trasmettere in live streaming delle partite della MLB, la massima categoria del baseball professionistico USA. La parte importante dell’accordo è che i diritti non sono limitati agli USA, ma sono internazionali, e si sovrappongono agli accordi commerciali già siglati dalla Lega con le tv estere. Nel frattempo Twitter, che ha perso invece la trasmissione delle partite del Football a favore di Amazon, ha siglato un accordo per il live streaming della MLS, la lega del calcio USA.

In poche parole Amazon, Twitter e Facebook stanno cercando di capire come utilizzare i diritti per la trasmissione streaming degli eventi sportivi per far crescere i rispettivi servizi video, ma la partita non si è ancora spostata sul calcio europeo, che ha una platea, e degli interessi economici, molto più vasti e su cui nel prossimo futuro verterà la vera competizione.

Articoli da leggere

È abbastanza scontato ritenerci dei “fan” (se si può usare questa terminologia) del content marketing. In fondo siete qui a leggere il nostro blog. Tuttavia rimarchiamolo ancora una volta con questo articolo di Serch Engine Journal  su come utilizzare il content marketing per creare link building.

E per ribadirlo, continuiamo a parlare di content marketing, con questo articolo di Dario Ciracì su WebInFermento, che dice una cosa molto semplice: smettetela di parlare di voi stessi.

Facebook è ancora il Social più importante? Dipende. Dal target a cui ci rivolgiamo. Ma anche rispetto al contenuto che vogliamo veicolare. In particolare la tendenza negli ultimi mesi è un ritorno dei media su Youtube. Perché?


Se hai trovato questo articolo interessante, iscriviti alla nostra Newsletter!


Riassunto
Weekly Marketing Recap del 16 marzo: Google vieta le pubblicità delle criptovalute
Titolo Articolo
Weekly Marketing Recap del 16 marzo: Google vieta le pubblicità delle criptovalute
Descrizione
Google contro le criptovalute, Youtube cerca l'aiuto di wikipedia contro i cospirazionisti e Apple compra una società per implementare una nuovo sistema di vendere le news (funzionerà?)
Autore
Editore
Leevia
Logo Editore
Condividi