Quali sono i migliori tool per videoconferenze? Ecco quelli che abbiamo testato per voi
È stato scientificamente dimostrato che la comunicazione tra individui risulta più efficace quando è possibile vedere la persona con la quale si sta parlando. Poter osservare le espressioni facciali, per esempio, rende più facilmente distinguibile il tono ed il modo con cui ci si approccia ad una qualsiasi discussione.
Ma come fare nell’era del distanziamento sociale? La soluzione sta nei numerosi tool per videoconferenze disponibili per facilitare il lavoro da remoto (e le connessioni con familiari ed amici).
Con una webcam desktop, o un qualsiasi dispositivo mobile, puoi incontrare virtualmente i membri del tuo team, indipendentemente dalla loro collocazione geografica, migliorando così la produttività aziendale con riunioni periodiche utili a fare il punto della situazione su attività e task da completare.
Ma quali sono i migliori tool per videoconferenze da utilizzare? Ne abbiamo raccolti cinque, tutti in grado di fornire video di alta qualità e strumenti di collaborazione completi.
Seppur alcune di queste piattaforme offrano anche funzionalità di streaming live e webinar, oggi ci focalizzeremo prettamente sulle funzionalità dedicate alle riunioni virtuali.
1. Zoom
Dopo il successo raggiunto nel 2019, Zoom in questo ultimo periodo ha consolidato il suo status di leader nel settore delle videoconferenze, sebbene i recenti problemi di sicurezza e privacy ne abbiano offuscato un po’ la reputazione.
Questa piattaforma consente semplici videocall one-to-one, ma anche chiamate di gruppo, sessioni di formazione, webinar dedicati a dipendenti e collaboratori esterni. Inoltre, è possibile lanciare riunioni video con un massimo di 1.000 partecipanti, per un totale di 49 persone visibili sullo schermo in video HD.
Zoom può essere lanciato da un browser Web o dall’app dedicata (per mobile o desktop), è dotato di crittografia end-to-end ed offre strumenti di condivisione schermo per rendere più semplice la collaborazione tra i partecipanti alla riunione.
L’invito ad una videoconferenza su Zoom può essere facilmente integrato con i sistemi di calendario più diffusi e le riunioni possono essere registrate come file locali o in cloud. La cosa simpatica di questo tool per videoconferenza è la possibilità di cambiare lo sfondo della propria stanza, utile soprattutto ora che si lavora da casa, e di applicare un filtro bellezza al proprio viso.
Il piano gratuito consente riunioni illimitate 1:1, ma limita le sessioni di gruppo a 40 minuti per un massimo di 100 partecipanti. I piani a pagamento partono da 13,99 dollari al mese per host fino ad arrivare ai 18,99 dollari al mese per host.
2. BlueJeans Meetings
Poco conosciuta in Italia, BlueJeans Meetings è una soluzione di videoconferenza che si concentra su connessioni istantanee, sia da desktop che in app.
Questo strumento, alimentato da Dolby Voice, include la possibilità di eliminare il rumore di fondo (onnipresente nelle videoconferenze) e si integra perfettamente con Microsoft Teams, Slack e Facebook Workplace. Inoltre, offre una vasta gamma di strumenti di collaborazione, come la condivisione dello schermo e lavagne virtuali per spiegare meglio i concetti che si intendono passare.
BlueJeans Meetings dà la possibilità di attivare un periodo di prova gratuito, della durata di 7 giorni, prima di scegliere un piano da acquistare con pagamento mensile o annuale.
Ah, dimenticavo! Sai perché la piattaforma ha questo strano nome? Semplicemente perché i suoi founder volevano rendere il software “comodo e casual come il proprio paio di jeans preferito”.
3. Skype
Il tool per videoconferenze più amato ed odiato allo stesso tempo è certo Skype: l’applicazione per videocall lanciata nell’oramai lontano 2003. Acquistata da Microsoft nel 2011, per la modica cifra di 8 miliardi di dollari, possiamo certo affermare che Skype è uno tra gli strumenti più utilizzati per videocall di gruppo, lavorative o personali.
Perfezionata nel corso degli ultimi anni, la piattaforma permette ora di avviare videochiamate di ottima qualità con anche la possibilità di condividere lo schermo, al fine di mostrare ai destinatari delle slide o altri documenti presenti sul proprio PC.
Inoltre, grazie all’integrazione con Microsoft OneDrive, è possibile aumentare la produttività aziendale avendo facilment accesso a tutti i file presenti in cloud in tempo reale.
Ma se Zoom ha la possibilità di cambiare lo sfondo della nostra stanza durante la videocall, anche Skype offre una funzionalità di questo genere. Non si potrà far finta di trovarsi in un ufficio casalingo super lussuoso, ma sarà comunque possibile eseguire la sfocatura dello sfondo per evitare di mostrare a tutti i pensili della propria cucina. E ti assicuro che sembrerà banale, ma quando sul piano ci sono ancora i piatti non lavati, sfocare lo sfondo può fare la differenza (e non di poco).
4. Slack
Se in azienda utilizzate Slack a pagamento, hai già accesso alle opzioni di videochiamata del tool, molto utili per riunioni di base tra membri di uno stesso team.
Slack, a differenza delle piattaforme sopra menzionate, permette le videochiamate solo su desktop. Da mobile è possibile solo effettuare e ricevere chiamate vocali.
Per accedere all’intera gamma di funzionalità di condivisione dello schermo, comprese le opzioni per lo streaming di presentazioni o per disegnare su uno schermo condiviso, avrai bisogno dell’app desktop di Slack. Con Google Chrome, unico browser supportato, puoi visualizzare lo schermo di un altro membro del team, ma non puoi avviare una condivisione tu stesso.
Certo un po’ limitato ma, come già detto poco sopra, facilmente utilizzabile per meeting di confronto che non richiedono grandi feature.
5. Google Meet
In questo momento di pandemia globale, Google ha deciso di rendere disponibile, gratuitamente e per tutti, il suo tool online Meet. A partire dai primi di maggio è infatti possibile lanciare una videoconferenza su Google Meet anche senza avere un account G Suite Business e si potrà avere accesso alla maggior parte delle funzioni che prima erano riservati agli utenti a pagamento. Questo processo richiederà qualche settimana per il roll out a tutti, quindi se ancora non hai la possibilità di avviare riunioni gratuite con Google Meet non devi preoccuparti.
Ad ogni modo, attraverso questo strumento è possibile condividere lo schermo, usufruire dei sottotitoli in tempo reale e del sistema di machine learning in grado di filtrare i rumori indesiderati.
Mancheranno alcune cose, come per esempio la possibilità di registrare una videoconferenza e ci sarà il limite di un’ora per la durata dei meeting di gruppo. La buona notizia è che Google ha comunque deciso di rimuovere questo limite, che verrà reimpostato a partire dal 30 settembre. Fino ad allora non ci saranno problematiche legate alla durata.
Google ci tiene a specificare che i dati registrati da Meet non verranno in alcun modo utilizzati per pubblicità e non saranno venduti ad aziende di terze parti.
Ma cosa cercare quando si valutano i tool per videoconferenze?
Se la tua azienda sceglierà di restare in smart working ancora per un lungo periodo di tempo, è molto probabile che l’utilizzo di tool per videoconferenze verrà incrementato di molto e che sarà necessario puntare sui migliori per aumentare la produttività del team.
Non abbiamo inserito Messenger Rooms, più adatto per riunioni di tipo familiare, e anche altri strumenti con caratteristiche molto simili a quelle che abbiamo visto oggi.
Di fatto, abbiamo ristretto l’elenco dei contendenti al podio in questa mini guida, utilizzando gli stessi criteri che ti consigliamo di prendere in considerazione quando valuterai uno di questi servizi. Pensa al nostro articolo come un punto di partenza per iniziare e in bocca al lupo per la tua ricerca!