Facebook avvisa gli admin delle Pagine del nuovo metodo di calcolo della reach, Google spinge sulle AMP e inventa le sue Storie
Questa settimana fra le notizie più importanti di Social Media Marketing e Digital Marketing troviamo solo i due maggiori player mondiali: Facebook e Google
Facebook rende operativo il nuovo calcolo della reach organica
Durante la settimana Facebook ha iniziato ad avvisare le Pagine del cambio della modalità di calcolo della reach organica, che d’ora in poi verrà misurata allo stesso modo della portata a pagamento. Finora infatti la reach organica rappresentava il numero di persone alle quali il singolo post compariva nel News Feed. Non si poteva essere certi che queste persone vedessero effettivamente il post, che poteva essere infatti sopravanzato da altri contenuti e quindi risultasse, nei fatti, invisibile. La reach a pagamento, invece, è sempre stata calcolata in base alle effettive persone che visualizzano il post sponsorizzato, dando così certezza del ROI. Ora anche la reach organica si adegua a questa modalità di calcolo, il che produrrà due effetti:
- in primo luogo, noteremo un’abbassamento delle reach organica, che non dovrà spaventarci però, perché, invece delle persone “potenziali” che sapevamo di aver raggiunto, avremo ora invece il numero esatto delle persone che hanno effettivamente visto il nostro contenuto;
- in secondo luogo, potremo realmente comparare la reach organica con la reach a pagamento. Se, tra l’altro, già ora la differenza delle due misurazioni sul singolo post era evidente, lo sarà ancora ancora di più ora.
Nell’avviso che compare negli Insights della Pagina, Facebook avvisa di questo cambio di misurazione e informa che l’utente avrà sempre facoltà di verificare i numeri della portata calcolati con il vecchio metodo, in modo da poter effettuare delle comparazioni con il passato.
Google aggiunge funzionalità alle pagine AMP (e introduce la sua versione delle “Storie”)
Google introduce un nuovo formato per le pagine AMP, le “Storie”. Le AMP Storie sono un nuovo formato, costruito a partire dal codice AMP, attraverso il quale gli editori potranno costruire dei contenuti multimediali che potranno essere condivisi e letti da qualunque browser.
L’aspetto di queste Storie ricorda effettivamente molto quello delle Storie di Instagram o di Snapchat, essendo pensato per una fruizione “verticale” attraverso lo schermo di uno smartphone, ma a differenza di queste possono in primo luogo gestire contenuti complessi in modo più “armonioso”, riuscendo a impaginare quello che può essere un vero e proprio articolo in diverse slide. In secondo luogo, essendo il codice AMP open source, la visualizzazione di queste Storie non è limitato all’utilizzo di un’applicazione o di un browser specifico.
Questo nuovo formato è in questo momento in fase di test da un numero limitato di testate online, ma probabilmente non passerà molto che nasceranno plugin per i CMS per creare questo tipo di contenuti senza avere l’obbligo di saper scrivere il codice sorgente.
Ma non è l’unica novità introdotta riguardo le AMP. Infatti Google ha anche annunciato che presto le pagine AMP potranno essere navigate direttamente dalla propria casella mail Gmail. In pratica si potranno inserire dei widget AMP nel corpo di una mail e questi si aggiorneranno in tempo reale e l’utente potrà interagirvi come se fosse sul sito. Si potrà quindi per esempio rispondere ad un doodle direttamente dalla mail senza dover andare sul sito esterno.
Nuovo look per le ricerche correlate nelle SERP di Google
Google raffina la modalità di visualizzazione delle “ricerche correlate”. Ora infatti le ricerche correlate compaiono sotto il risultato che è stato cliccato, dopo essere tornati indietro alla lista dei risultati della SERP.
Ritornati infatti indietro dopo aver cliccato un risultato, comparirà un nuovo box al cui interno si potrà continuare la ricerca attraverso delle query simili che hanno compiuto altri utenti.
Facebook testa il bottone “downvote” e inserisce nuovi strumenti per l’amministrazione dei gruppi
Due notizie che riguardano “l’usabilità” della piattaforma arrivano da Facebook: il social network ha introdotto nuovi strumenti per l’amministrazione dei gruppi, in particolare dando agli admin una interfaccia unica e più chiara per poter gestire i gruppi, soprattutto da mobile. Infatti dalla sezione Admin Tools si potranno gestire le richieste di accesso al gruppo, gestire ban e i post segnalati e si potranno inoltre vedere gli Insights.
Inoltre sono state introdotte anche alcune novità: gli admin ora potranno inserire fino a 10 annunci, che figureranno sopra a tutti i post, e si potranno inserire le regole del gruppo, che saranno disponibili in una sezione apposita.
Altra funzionalità in introduzione (attualmente in fase di test) è una nuova reazione, una specie di tasto “dislike“, che dovrebbe servire, nelle intenzioni del Social Network, a segnalare i commenti inappropriati.
Infatti dal Social si affrettano a precisare che non è affatto il tanto richiesto tasto opposto al like, ma piuttosto una forma di “downvote” per i commenti, un metodo quindi in grado di segnalare a Facebook un commento inappropriato (offensivo, “off topic” ecc).
Chrome da luglio inizierà a segnalare i siti non https come non sicuri ma blocca da subito gli ads fastidiosi
Se avevate in programma di aggiornare il vostro sito web è bene che vi affrettiate: infatti da luglio Chrome (che ricordiamo, è il browser di gran lunga più utilizzato a livello mondiale) inizierà a segnalare i siti che usano l’http “semplice” come non sicuri. È una mossa di Google chiaramente indirizzata a far in modo che i web master si adeguino allo standard, e che era già stata incentivata tempo fa con un piccolo cambiamento all’algoritmo.
Inoltre Chrome da questa settimana ha iniziato a bloccare gli ads particolarmente fastidiosi, come già aveva anticipato settimane fa. L’obiettivo è quello di fermare l’uso scorretto degli ads, che tendono a scoraggiare la navigazione, soprattuto su mobile. Saranno colpite le pubblicità che fanno partire l’audio in autoplay, che occupano più del 30% di spazio in overlay, che hanno un conto alla rovescia per poter far vedere il contenuto della pagina web. Ovviamente gli ads comprati tramite Adwords, che sono adeguati agli standard imposti dalla Coalition fo Better Ads saranno ancora visibili.
WhatsApp lancia i pagamenti da persona a persona in India
L’India per WhatsApp è il bacino d’utenza più importante, ma è soprattutto anche un ottimo banco di prova per testare nuove funzionalità, soprattutto legate ai nuovi servizi per il business. Da questa settimana WhatsApp in particolare sta sperimentando, attraverso alcuni beta tester, il pagamento diretto da persona a persona:
L’utente può associare al proprio account il proprio conto corrente, fra le banche partner. Il pagamento può essere quindi inviato allo stesso modo di una semplice foto, tramite il bottone “+” che si trova in fondo alla chat sulla sinistra.
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