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L’anno 2020 è un anno di svolta. L’asset delle aziende continua a cambiare anche dopo il lockdown ed è importante conoscere ciò che sta accadendo all’interno delle aziende prima di impostare una strategia di marketing.

Per il settore B2B è diventato fondamentale instaurare dei ponti digitali per mantenere i rapporti tra fornitori e venditori. Inoltre anche all’interno delle aziende l’impostazione del lavoro è decisamente stata sconvolta.

Lo smart working, spesso chiamato anche lavoro da remoto nonostante non siano la stessa cosa, ha reso il lavoro meno legato ad una postazione fissa rendendo molti italiani dei nomadi digitali e offrendo la possibilità di tornare nella propria città di origine.

Le indagini riguardo le tendenze del mercato del lavoro fanno notare come la pandemia ha richiesto meno viaggi per lavoro ma più riunioni tramite videoconferenze. Ciò ha portato anche un boom di richieste per alcuni specifici lavori, oltre chi si occupa della sanità. Marketing Manager, Data Analyst, Ingegneri del Software… sono tutte professioni che bastano una connessione e un pc portatile e si è interconnessi con il resto dei colleghi.

Lo smart working ha cambiato le abitudini quotidiane anche in casa, per molti è stata l’occasione per crearsi una postazione dedicata con microfono, webcam, poltrone più confortevoli.

Avere la consapevolezza di questi cambiamenti può aiutare a migliorare la comunicazione per il reparto di marketing.

Il B2B è sempre stato un mercato difficile da comprendere per chi ne è estraneo. Il processo decisionale che porta dalla consapevolezza del bisogno all’acquisto finale è lungo, coinvolge diversi attori e per questo i tempi si dilatano per mesi, se non per anni.

Ciò che spesso dimentichiamo però è che abbiamo a che fare con persone con preferenze, inclinazioni e desideri. Il loro essere e intercettare chi sono può rendere la comunicazione più sincera, fluida e sicuramente più efficace.

L’evoluzione del B2B: fluidità digitale

I servizi per le aziende devono essere digitalizzati e a portata di click. Gli e-commerce B2B che hanno registrato un aumento di conversioni sono quelli che già pre-pandemia hanno curato la User Experience.

In un portale digitale non c’è molta differenza tra impiegati, freelancer o privati. La transazione deve avvenire per tutti velocemente e offrire un’esperienza chiara e precisa.

Ciò che cambia è la comunicazione: nuovo stile di linguaggio che si allontani dal dipendente che esce per pranzo e rientra nelle mura dell’ufficio.

Consigliamo anche di creare una nuova profilazione per interesse del database già esistente. Per farlo può essere utile un sondaggio per comprendere e targhettizzare in base a macro comportamenti di interesse che possono essere utili alla propria ricerca.

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Riassunto
Fase 3 e B2B: come cambiano i rapporti tra le aziende
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Fase 3 e B2B: come cambiano i rapporti tra le aziende
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Le comunicazioni per il B2B devono cambiare e i servizi devono essere digitalizzati e fluidi. Cosa cambia dopo la pandemia?
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