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Continua la battaglia per una corretta informazione da parte dei Big del mondo digital. Questo e molto altro nella nostra Weekly marketing recap

In queste ultime settimane, il nostro modo di vivere la quotidianità si è notevolmente modificato. Siamo tutti sempre più social, più connessi, attenti a questa o quell’altra notizia. Seguiamo i live per non perderci nemmeno un dato o una statistica e ci stiamo attaccando, con ogni forza, a qualsiasi forma di informazione.

Abbiamo sete di sapere come andrà, se davvero #andràtuttobene come qualcuno dice, e quando tutto questo finirà. È quindi normale, che su un terreno fertile come questo, le fake news stiano letteralmente proliferando. In tutto questo scenario che mai ci saremmo aspettati di vivere, i Big del digital stanno combattendo contro la disinformazione e la speculazione legata al COVID-19. Vediamo insieme le novità della settimana nella nostra Weekly marketing recap del 23 marzo.

Facebook inserisce le informazioni legate al COVID-19 all’interno del newsfeed degli utenti

Facebook sta inserendo un centro informazioni legato all’emergenza del nuovo Coronavirus in cima al feed di notizie degli utenti, contenente solo articoli provenienti da fonti verificate.

Questa novità è stata creata per aiutare gli utenti nel processo di informazione, con solo contenuti provenienti da autorità fidate.

Stiamo lanciando il Centro informazioni sul Coronavirus COVID-19, inserito nella parte superiore del news feed, per fornire un posto centrale dedicato agli utenti che desiderano leggere le ultime notize ed informazioni, nonché risorse e suggerimenti per proteggere sé stessi e la propria famiglia.

Questa la dichiarazione comparsa nei giorni scorsi in Facebook Newsroom.

Il nuovo Centro informazioni mostra aggiornamenti in tempo reale da parte delle autorità sanitarie nazionali e delle organizzazioni mondiali, come per esempio l’OMS.

Gli utenti avranno la possibilità di seguire l’info center, proprio come si farebbe con qualsiasi altra Pagina Facebook. Questo, in automatico, inserirà gli aggiornamenti da parte delle autorità sanitarie direttamente nel feed.

La funzionalità è stata implementata negli Stati Uniti, Regno Unito, Italia, Francia, Germania e Spagna. Non si esclude un’ulteriore estensione ad altri Paesi colpiti dall’emergenza.

Facebook vieta altre tipologie di ADS per prevenire la speculazione legata al COVID-19 e ritarda l’approvazione degli annunci

Facebook, seguito a ruota da Google, già nelle scorse settimane aveva bloccato tutti gli annunci che pubblicizzavano mascherine, così da mettere un punto alla speculazione legata al nuovo Coronavirus.

Da pochi giorni, il blocco è stato esteso anche ad ADS relative a disinfettanti per le mani, salviette igienizzanti per superfici e altri prodotti simili.

Rob Leathern di Facebook ha affermato che si tratta di un ulteriore passo da parte dell’azienda per proteggere i suoi utenti dai comportamenti predatori ai quali stiamo assistendo in queste ultime settimane.

Ma non è tutto: Facebook si riserva di rimuovere i contenuti organici laddove vengano notati degli abusi e lo farà attraverso un’intesificazione dei controlli automatizzati.

Purtroppo, l’emergenza che stiamo vivendo ha spinto l’azienda a chiudere i suoi uffici, comprese le persone ed i lavoratori che eseguono la revisione dei contenuti, organici e paid. Questo si lega anche alle problematiche che diversi inserzionisti stanno lamentando in questi ultimi giorni:

  • forti ritardi nell’approvazione delle ADS;
  • aumento degli annunci non correttamente approvati;
  • risposte lente ai ricorsi;
  • disponibilità limitata degli annunci In-stream.

Per il momento, la piattaforma consiglia alle aziende di estendere la pubblicazione di ADS esistenti, anziché crearne di nuove. Questo contribuirà a garantire che non vi siano interruzioni. Inoltre, si raccomanda di non apportare modifiche agli annunci, a meno che non siano fortemente necessarie, proprio perché questo significherebbe richiedere una nuova revisione, con potenziali ritardi nell’approvazione.

E ancora Facebook, con l’annuncio di un programma di aiuto da 100 milioni di dollari per aiutare le PMI colpite dall’emergenza

È oramai chiaro che la pandemia COVID-19 impatterà gravemente sull’economia a livello globale, soprattutto su piccole e medie imprese che avranno bisogno di un importante supporto finanziario per ricominciare ad operare.

Facebook, in questo particolare periodo, sta intensificando le operazioni di ascolto sulle preoccupazioni delle piccole imprese, il cuore pulsante delle community sulla piattaforma.

Come spiegato dal COO di Facebook, Sheryl Sandberg, più la crisi sarà dura e maggiore sarà il rischio per le PMI di non riuscire a sostenere i dipendenti ed i fornitori.

Nel tentativo di aiutare le piccole e medie imprese, quindi, Facebook ha annunciato un investimento di 100 milioni di dollari per aiutare almeno 30.000 aziende in oltre 30 Paesi.

Il programma può aiutare le aziende in diversi modi, come il pagamento dei dipendenti o il saldo dei costi di affitto dei locali, ma anche la copertura dei costi per le ADS.

I titolari di aziende possono richiedere gli aggiornamenti a questo link e Facebook li avviserà non appena il programma sarà disponibile.

Inoltre, Facebook ha reso disponibile il suo Business Hub per tutti e sta creando nuove sessioni di formazione virtuale atte a supportare le aziende che operano nei settori più disparati.

Instagram e la campagna #Iorestoacasa

Instagram, nel weekend appena passato, ha lanciato una sua campagna per promuovere lo slogan Io resto a casa. Lo ha fatto pubblicando uno sticker, accessibile dalle Stories, che tutti possono utilizzare per promuovere il loro stare a casa per proteggere la comunità.

Tutte le Instagram Stories pubblicate con questo adesivo appariranno in una Storia unica, con tutti i contenuti dei propri contatti e non solo. Un’azione utile per sentirsi meno soli durante una tragedia come quella che stiamo vivendo e per percepire, sempre più forte, lo spirito di comunità.

Arriva Netflix Party

Sei chiuso in casa da giorni e ti mancano gli amici? Bene, ma per fortuna abbiamo Internet (anche se non è la stessa cosa). Siamo nel 2020 e la tecnologia ci permette di stare con i nostri amici e familiari nei modi più distopici, un po’ come se fossimo con loro.

Netflix Party è una nuova estensione di Chrome che ti consentirà di condividere uno show Netflix con chi preferisci. L’app sincronizza la riproduzione video ed aggiunge la chat di gruppo in modo da poterlo guardare e commentare tutti insieme.

Il servizio, completamente gratuito, è già attivo. Ti basterà installare Netflix Party, aprire un film dal tuo computer e condividere l’URL del party con i tuoi amici.

Puoi personalizzare il tuo Netflix Party scegliendo un’icona utente ed un soprannome. Puoi perfino caricare screenshot, emoji e GIF per rendere l’esperienza più interattiva. Insomma, come si suol dire… Di necessità virtù.

LinkedIn introduce il formato degli annunci con messaggio

LinkedIn sta introducendo un nuovo formato di annunci che permetterà alle aziende di interagire con i loro potenziali clienti tramite la messaggistica diretta.

Questa nuova feature, molto simile a quella già lanciata da Facebook diverso tempo fa, si basa sull’offerta di annunci precedentemente noti come InMail sponsorizzate, i quali consentono agli inserzionisti di creare un’esperienza completa e di creare campagne di funnel strategiche, utilizzando varie CtA personalizzate.

Secondo le dichiarazioni effettuate da LinkedIn, questa tipologia di ADS includono una varietà di opzioni per aiutare le aziende a pubblicare contenuti sempre più personalizzati in base al percorso nel funnel eseguito dall’utente.

Il nuovo formato è progettato per il coinvolgimento in tempo reale, pertanto i messaggi possono essere inviati solo quando un utente è effettivamente attivo su LinkedIn. Gli annunci di conversazione saranno particolarmente utili per il B2B, soprattutto nella fase di Lead Generation.

Questa funzionalità verrà implementata a livello globale, come beta pubblica, entro le prossime settimane e sarà disponibile per tutte le lingue.

Un report dimostra che TikTok discrimina gli utenti “brutti”

Uno studio a cura di Intercept afferma che TikTok ha incaricato i moderatori di censurare i post pubblicati dagli utenti considerati troppo “brutti”. Ma cosa significa veramente?

Sembra che i creatori di TikTok abbiano la necessità di preservare il fascino della loro piattaforma bloccando i post pubblicati da utenti ritenuti colpevoli di poco fascino.

Intercept afferma che i video che mostrano realtà quali povertà rurale, baraccopoli e sorrisi storti siano censurati dai moderatori della piattaforma per evitare di perdere appeal tra i nuovi iscritti. Tali affermazioni si basano su documenti trapelati di cui non è stato possibile verificare le origini, ma non è la prima volta che vengono mosse queste accuse nei confronti di TikTok.

Poco più di un anno fa, Netzpolitik ha effettuato delle accuse simili spiegando che TikTok stava rimuovendo volontariamente i video creati da utenti disabili, in sovrappeso e queer. Allora, la piattaforma aveva risposto dicendo che queste regole erano state stabilite per proteggere questi utenti da potenziali atti di bullismo.

Il team di We are Social media ha contattato un portavoce di TikTok per verificare la veridicità delle affermazioni a cura di The Intercept, il quale ha affermato che queste restrizioni non erano già più in atto quando sono trapelate. Vero o non vero, questo può essere classificato come un grandissimo scivolone di stile da parte della piattaforma più amata dai giovanissimi.


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Riassunto
Facebook estende il divieto di ADS anche per altri prodotti
Titolo Articolo
Facebook estende il divieto di ADS anche per altri prodotti
Descrizione
Facebook continua la sua lotta contro la speculazione legata al COVID-19 ed estende il divieto di promuovere gel igienizzanti, salviettine anti-batteriche per superfici e altri prodotti ad essi collegati. Inoltre, si dà da fare per combattere la disinformazione che aleggia forte sulla piattaforma, aprendo un Centro informazioni dedicato dove è possibile trovare notizie delle sole fonti verificate. Questo e molto altro nella nostra Weekly marketing recap del 23 marzo.
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