Il Retargeting e il Remarketing sono due strumenti di comunicazioni differenti e hanno un diverso modo di agire, in questo articolo faremo chiarezza sulle principali funzioni e definizioni dei seguenti.
Entrambe sono due tipologie di Advertising, molto simili per obiettivi e modalità di movimento, ma sono utilizzate per momenti d’acquisto differenti.
Cos’è il Marketing Comportamentale
Per marketing comportamentale (Behavioral Marketing) s’intende quell’area del marketing che si basa sullo stile comportamentale dell’utente nella relazione con la marca a 360°.
Applicando la Business Intelligence per creare cluster comportamentali, è una tecnica che riesce a mappare differenti punti di contatto digitale messi a disposizione dalla marca al suo utente finale.
Per raccogliere le informazioni sul comportamento dell’utente in modo più mirato, la pubblicità comportamentale usa il progresso tecnologico che gli consente di essere sempre più
Riassumendo, il marketing comportamentale si avvale dello stesso comportamento dell’utente su internet piuttosto delle informazioni che inserisce lui personalmente, avvalendosi delle nuove tecnologie messe a disposizione del progresso tecnologico.
La tecnica del Behavioral Remarketing
Il Remarketing è una tecnica che si concentra e lavora sull’interazione (engagement) e sul coinvolgimento diretto dell’utente, ponendosi l’obiettivo di incrementare le vendite.
Inoltre, si pone l’obiettivo di rafforzare la relazione che l’azienda ha già instaurato con lui, per abbattere l’indecisione sull’acquisto di un prodotto o servizio.
Il Remarketing fa parte della sfera dell’advertising comportamentale, intercetta gli utenti che hanno hanno avuto un contatto nella fase di Costumer Journey (percorso d’acquisto).
Cosa agisce nello specifico il Behavioral Remarketing?
Fidelizzare i consumatori attraverso il consolidamento del rapporto di fiducia è più favorevole e conveniente, risultando un ottimo strumento per aumentare le conversioni.
Il punto di forza di questa tecnica è sicuramente la comunicazione promozionale.
Effettuata tramite campagne di email marketing, ha l’obiettivo di risvegliare quelli che sono gli utenti “dormienti” e risvegliare i loro interessi.
Quali sono le differenze tra Behavioral Remarketing e Retargeting?
Queste due strategia hanno un obiettivo comune: aumentare le visite al sito web e ricontattare i lead (utenti che si sono già mostrati interessati). La differenza sostanziale è il modo in cui arrivano all’obiettivo comune.
Il Remarketing, come visto in precedenza, agisce su un livello più profondo della Customer Journey in modo più diretto.
Il Retargeting emerge dalla prima fase del percorso d’acquisto, quando il consumatore ha già espresso il suo bisogno ma è ancora in fase di ricerca.
Utilizzando campagne di annunci online o di display adv, intercetta gli utenti che hanno interagito con i punti di contatto dell’azienda e coinvolge un raggio più ampio rispetto al Remarketing.
Il Retargeting è una strategia che basata sui Cookie, attraverso i quali si attivano una serie di sponsorizzazioni specifiche declinate su piattaforme terze.
In sintesi, il Remarketing punta alla conversione a stretto giro, ovvero convincere l’utente ad acquistare quel prodotto o servizio già visto in un momento secondario.
Invece, il Retargeting punta alla awareness, quindi mostrare l’azienda e farla conoscere ai potenziali clienti, così facendo quando avranno un bisogno si rivolgeranno a loro.
Gli strumenti del marketing comportamentale
In sintesi, il Behavioral Retargeting basa la sua strategia su annunci e Cookie, mentre il Remarketing basa la sua strategia su campagne di e-mail marketing.
Le due tecniche, pur avendo modi e strumenti diversi di agire, possono essere utilizzate nella stessa strategia di marketing, aumentando esponenzialmente la possibilità di conversione.
Concludendo, entrambe le strategie sopra elencate sono ottimali e da tenere in considerazione, anche se usano metodi e strumenti diversi per arrivare all’obiettivo comune.
Sono strumenti di comunicazione forti, consolidano il legame con l’utente e mantengono limpido il legame con l’azienda, sviluppando un rapporto di fiducia.