Cecilia Sardeo e l’imprenditoria femminile: come il digital marketing può aiutare a far spiccare i progetti di business delle donne in modo flessibile e inclusivo.
Dai racconti di altri marketers c’è sempre molto da imparare, per comprendere ciò che ci circonda ed evitare pensieri del tipo “succede solo a me”. Ciò che ci stupisce sempre sono i motivi e il modo in cui questi opinion leader sono arrivati a essere conosciuti nel territorio nazionale, ricordandoci che la strada è stata difficoltosa un po’ per tutti.
Per alcunE è anche più difficile, e sottolineiamo alcune perché è statisticamente dimostrato che le donne hanno da sempre dei problemi nel mondo del lavoro. Non vogliamo parlare di discriminazioni questa volta, ci focalizziamo sulla personalità femminile e su come invece di essere motivo di sconfitta deve essere intesa come soft-skills personali di grande valore. Infatti spesso è il mind set sbagliato che ci limita, non una mancanza di conoscenze o di competenze. La paura di non riuscire a coordinare vita privata con quella lavorativa, di essere giudicati per ciò che NON si fa, e mille altri pensieri negativi sono i primi che ci limitano senza l’ausilio di componenti esterni.
Abbiamo avuto il piacere di intervistare Cecilia Sardeo, imprenditrice digitale che con i suoi progetti e modo di essere sta aiutando molte donne che vogliono creare un nuovo business online. Oggi è CEO della branca italiana di Mindvalley e co-fondatrice di Biz-Academy, LaSvoltaSchool e Zenward.
Leggere fino in fondo questo racconto è fonte di ispirazione per le donne e un modo per comprendere l’universo femminile per gli uomini.
Cecilia Sardeo: da centralinista ad imprenditrice e CEO
Molti già ti conoscono, ma per chi non ti conosce raccontaci un po’ di te. I tuoi progetti, come hai iniziato a svilupparli, il tuo motto.
C: Tutto è partito da una serie di avventure nella maggior parte dei casi non pianificate, ma certamente non casuali (perlomeno a me piace credere che non sia così). I viaggi hanno rappresentato un catalizzatore fondamentale per molte di queste avventure. Sono partita come addetta all’assistenza cliente per una grossa azienda statunitense con base a Kuala Lumpur in Malesia della cui branca italiana, a distanza di alcuni anni sono diventata CEO e co-fondatrice. Oggi i progetti che porto avanti in Italia con enorme passione sono La Svolta School e Biz-Academy.
Il mio motto? ”Se aspetti di essere pronto, potresti finire con l’aspettare per sempre”
Non so se sia proprio mio, ma sicuramente è un promemoria che mi sono tatuata nella mente.
Ti definisci più un’imprenditrice del marketing o una consigliera fidata per donne con aspirazioni imprenditoriali?
C: Mi definisco una ragazza molto insicura e schiva, ma che quando si ricorda di credere in se stessa scopre dentro di se una forza pazzesca (la stessa forza che abbiamo tutte quando smettiamo di nasconderla per paura di quello che gli altri potrebbero dire o pensare). Da un punto di vista prettamente professionale, sono un’imprenditrice digitale da circa 10 anni e forte della mia esperienza ho creato di recente Biz-Academy, la nuova business academy italiana al femminile dedicata a donne che vogliono ampliare l’impatto dei propri progetti imprenditoriali, attraverso gli strumenti del web, senza sacrificare il tempo per se stesse. Sono una fidata consigliera per tutto quello che rientra nella mia expertise, mentre per tutto il resto, mi avvalgo di esperte qualificate perché possano fornire i consigli più giusti.
Qual è secondo te il motivo per cui le donne faticano di più nel mondo imprenditoriale?
C: Molte donne credono di non essere ”tagliate” per questo mondo, quando in realtà le qualità che le caratterizzano e che sono spesso considerate segni di debolezza (desiderio di inclusione, sensibilità, senso di maternità) sono proprio le caratteristiche di cui un’azienda ha bisogno per crescere. Andare oltre gli stereotipi e provare a metterci in gioco è fondamentale, se vogliamo scoprire di cosa siamo davvero capaci.
Un’altra convinzione che blocca molte donne è quella non poter riuscire a creare un sano equilibrio tra vita e lavoro. E’ come se ci adattassimo ad indossare un solo vestito di cui ci dobbiamo accontentare. Come se il fatto di voler essere una donna in carriera significhi che non saremo buone mogli o madri. E viceversa: il fatto che se vogliamo dedicare attenzioni alla famiglia implichi automaticamente che dobbiamo rinunciare alle nostre ambizioni lavorative.
Dobbiamo smettere di temere di fare scelte diverse da quelle che gli altri si aspettano.
Certo faremo degli errori, e non saremo perfette in tutto: ma è proprio abbracciando quell’imperfezione che possiamo scoprire ciò di cui siamo davvero capaci!
Io non sono ancora mamma, ma non ho la minima intenzione di sacrificare la famiglia per la carriera così come non ho alcuna intenzione di dover fare il contrario. Anche per questo ho dato vita ad un modello di business estremamente flessibile, che mi consente di gestire il mio tempo come meglio desidero e di lavorare da dove voglio.E tra l’altro il modello che ho scelto io è solo uno dei tanti: ma davvero che le possibilità siano infinite.
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C: Il web non è una scorciatoia per guadagnare senza far nulla (come purtroppo in molti ancora credono) ma una SUPER alternativa per amplificare l’impatto del proprio brand in tempi relativamente brevi. A seconda del proprio modello di business può essere utilizzato come canale univoco, o integrato con i propri canali offline. Una cosa è certa però: non può più essere ignorato. Gli utenti parlano di te anche se scegli di non esserci, per cui è decisamente consigliabile selezionare un canale di riferimento in linea con la propria voce e la propria nicchia, e cominciare ad ascoltare.
Qual è la strategia infallibile di Lead Generation secondo Cecilia Sardeo
C: Potrei parlare di un sacco di tattiche ma da sole lasciano il tempo che trovano. Quello che invece fa la differenza oggi più che mai, e che spesso ci dimentichiamo è l’autenticità.
Ormai è stato detto tutto e il contrario di tutto, ma quello che nessuno può aver detto prima allo stesso modo (e che nessuno può copiarti) è CHI sei, PERCHÉ lo fai e come lo trasmetti in quello che proponi. Il che può voler dire comunicare con la propria lista di iscritti trattandoli come persone, non come numeri (cosa non scontata nel mondo del web marketing).
Significa anche apparire vulnerabili, imperfetti e a volte dubbiosi sul da farsi.Le persone vogliono fidarsi di chi è come loro, di chi ha superato o sta superando le stesse sfide e di chi ha il coraggio di ammettere che non sempre tutto va come previsto, ma non per questo si arrende!
La storia di Cecilia Sardeo ti ha incuriosito? Puoi trovare molte più informazioni nel suo colorato blog in cui spiega come superare i blocchi caratteriali per spiccare il volo e raggiungere il successo.