Le 7 metriche del content marketing da tracciare per migliorare la tua strategia
Secondo le ricerche, l’88% dei marketer B2B si avvale oggi di una strategia di content marketing e, tra quelli che non hanno ancora creato la propria, il 76% prevede di farlo nel prossimo futuro.
Ad ogni modo, non tutti coloro che utilizzano il content marketing sanno come farlo correttamente, soprattutto per il tracciamento della propria strategia. Per questo motivo, abbiamo deciso di scrivere una breve guida dedicata alle 7 metriche del content marketing da monitorare per assicurarti che le tue campagne siano di sicuro successo.
1. Traffico
Affinché un sito Web abbia un flusso costante di traffico, è necessario coltivare la propria strategia e cercare di perfezionare i risultati.
La prima da fare, quindi, è capire qual è la principale fonte di traffico del tuo sito Web e analizzare se ci sono miglioramenti che potrebbero essere apportati in relazione alla strategia attuale. Nella pratica, sapere da dove arrivano i tuoi utenti e che tipo di contenuti portano il maggior numero di visualizzazioni può aiutarti a conoscere il tuo pubblico e a capire come muoverti in futuro.
Lo strumento più utile per aiutarti ad analizzare il traffico del tuo sito Web è Google Analytics, in quanto fornisce dati molto accurati in relazione alle sorgenti di traffico, al comportamento degli utenti e all’acquisizione.
Per scoprire quali canali portano maggiore traffico, vai su Google Analytics > Acquisizione > Tutto il traffico > Canali. Ricorda di selezionare l’arco temporale corretto che desideri analizzare.
Se, invece, vuoi scoprire quali contenuti ti offrono più visibilità tra gli utenti, allora vai su Google Analytics > Comportamento > Contenuti del sito > Tutte le pagine.
2. Fidelizzazione degli utenti / clienti
Sebbene sia sempre bello ricevere nuovi visitatori è importante cercare di sviluppare un rapporto con i lettori, in modo da incrementare la fidelizzazione degli stessi (anche quando saranno clienti a tutti gli effetti).
La metrica su cui concentrarti, quindi, è quella dei visitatori di ritorno. Ma non dovrai soffermarti solo sulla percentuale di utenti, bensì comprendere la frequenza di rimbalzo ed il tasso di conversione all’obiettivo (qualora presente). Questo ti consentirà di creare delle campagne di content marketing in grado di produrre risultati reali.
Infine, assicurati di interagire regolarmente con i tuoi lettori. Puoi decidere di abilitare la sezione commenti, chiedere spunti per contenuti futuri, essere attivo sui social media o accettare contribuiti esterni. L’importante è mostrare ai tuoi utenti che sei presente e reattivo.
3. CTR (Click-Through-Rate)
Sebbene il processo di monitoraggio del CTR possa dipendere dalla natura del tuo blog o sito Web, il modo tradizionale per monitorare la correlazione tra impression e click effettivi è quella di utilizzare Search Console.
Per farlo ti basterà entrare nella dashboard di Search Console > Rendimento > Pagine e selezionare le caselle Clic, Impression e CTR.
Così facendo troverai le pagine che hanno ottenuto il maggior numero di clic.
Se hai creato campagne di marketing PPC, il CTR è uno tra gli elementi principali che Google utilizza per assegnare un punteggio di qualità. Pertanto, se le persone non cliccano sul tuo annuncio, può essere utile rivedere le impostazioni, i posizionamenti ed il targeting.
4. Backlink
Tra le metriche del content marketing da considerare troviamo sicuramente i backlink, ovvero i link che rimandano al tuo sito Web o a pagine specifiche dello stesso.
Oggi come oggi, i backlink sono più importanti che mai. Fanno bene dal punto di vista della SEO e donano una maggior autorevolezza al tuo sito Web.
Dovrai però esaminare che tipo di siti rimandano al tuo, così da comprendere la qualità dei backlink. Per farlo puoi andare su Google Search Console > Link > Siti con link principali. Google ti mostrerà l’elenco dei domini di collegamento e le pagine a cui puntano.
5. Tempo trascorso sulle pagine del tuo sito Web
Essere in grado di comprendere quanto tempo gli utenti trascorrono su una determinata pagina può aiutarti a creare contenuti in futuro. Per esempio, se hai un articolo che non attira l’attenzione che speravi, puoi esaminarlo e vedere se può essere migliorato in qualche modo.
Allo stesso tempo, se hai una pagina sulla quale gli utenti si soffermano per diverso tempo, è probabile che tu abbia un contenuto di altissima qualità e potresti utilizzarlo come linea guida nella tua strategia, magari ricavando approfondimenti, e-book, podcast e così via dicendo.
Ancora una volta, Google Analytics potrebbe essere lo strumento migliore per determinare questa metrica. Ti basterà andare su Google Analytics > Comportamento > Contenuti del sito > Tutte le pagine e visualizzare il tempo medio sulla pagina. Da qui potrai trarre tutte le tue conclusioni per procedere alla redazione del tuo prossimo piano editoriale.
6. Frequenza di rimbalzo
Il termine “frequenza di rimbalzo” sta ad indicare quante persone escono dal tuo sito Web subito dopo essere atterrati da un canale di traffico (ricerca organica, social, campagna PPC e così via dicendo).
Una frequenza di rimbalzo troppo alta è un segnale negativo e può essere dovuta al contenuto, reputato poco interessante o di scarsa qualità, ma anche ad una User Experience inesistente, alla lentezza del sito Web e così via dicendo. Scoprire la causa esatta può richiedere tempo, ma vale la pena concentrarsi su questo fattore per aumentare il tasso di conversione e la fidelizzazione dei tuoi utenti.
Per visualizzare il bounce rate per ciascuna delle tue pagine puoi andare in Google Analytics > Comportamento > Contenuti del sito > Pagine di destinazione.
7. Iscrizioni alla newsletter
Anche se l’iscrizione alla newsletter non è tra le prime metriche del content marketing a cui si pensa, è comunque un dato importante da analizzare.
Coloro che hanno deciso di lasciare il proprio indirizzo e-mail hanno percepito un grande valore nei contenuti da te proposti e, molto probabilmente, desiderano restare aggiornati sugli stessi. A questo proposito puoi attivare un tool come MailChimp, AWeber o ActiveCampaign che possono portare le tue attività di e-mail marketing e di monitoraggio ad un livello successivo.
In conclusione
Come abbiamo visto oggi, esistono una serie di metriche da considerare per comprendere l’andamento della propria strategia di content marketing e alcune potrebbero essere più impegnative di altre. Quelle che abbiamo analizzato nell’articolo sono le più utilizzate, ma ne esistono altre da tenere sott’occhio come, per esempio, il ROI, le vendite generate e molto altro.
È importante sottolineare che è necessario del tempo prima che si verifichino dei miglioramenti dovuti ad un cambio di strategia, quindi non pensare che tenere traccia delle metriche sia una perdita di tempo perché non vedi subito il risultato sperato. Semplicemente, si tratta di un processo costante che ti assicurerà le basi su cui poggiare la tua content strategy, così da avere l’impatto desiderato sugli utenti.