Il Social Media Management è un lavoro duro, perché se tutto va bene in pochi se ne accorgono, ma se qualcosa va storto, sei sicuro che se ne accorgeranno tutti. Vediamo insieme alcuni degli errori che sono stati notati di più ma anche la gestione dei profili social che invece ci è piaciuta in questo mese di maggio.
Fail
L’SMM di Repubblica si dimentica di uscire dall’account della pagina e commenta sotto il link
Non mi viene in mente cosa di peggio potrebbe fare un SMM di un quotidiano. Ovviamente il commento è stato rimosso immediatamente. L’errore tra l’altro è molto simile a quello che è accaduto qualche mese fa al Corriere della Sera, a proposito di un articolo su Lapo Elkann. Repubblica vs Corriere= 1 a 1 anche ad errori sui social.
Fyre: il Festival che non c’era
La storia è questa: diversi importanti Influencer di Instagram pubblicizzano un esclusivo Festival che si sarebbe dovuto tenere alle Bahamas a fine aprile. Costo dei biglietti? Fra 5 mila e 250 mila dollari.
Star di Instagram come Kendall Jenner, Bella Hadid, Hailey Baldwin e Emily Ratajkowski hanno pubblicizzato il Festival sui propri profili, peccato che poi l’evento si sia dimostrato, in poche parole, una truffa (o perlomeno molto poco organizzato, se si crede alla buona fede dei promotori). Infatti in pratica il Festival non è mai avvenuto, lasciando chi era arrivato sull’isola senza nessuna assistenza, in un campo malamente allestito e cancellando ogni altro volo dalla Florida per chi doveva ancora arrivare.
Se questa era l’aspettativa:
Diciamo che le promesse non si sono realizzate per nulla. Ovviamente il tutto ha fatto nascere parecchi dubbi su quanto gli influencer di Instagram siano realmente attendibili.
OVS: il contest annullato
OVS ha indetto un concorso che permetteva di ricevere codici sconto se si acquistavano dei capi dal proprio sito. Qualcosa però deve essere andato storto:
L’SMM di OVS in questo caso ha dovuto gestire i commenti furenti dei concorsisti, che si sono visti addebitare gli importi d’acquisto senza avere le conferme degli ordini.
Interessante la modalità di annuncio e gestione della “crisi”: non si è proceduto a creare un post specifico, ma anzi tutte le comunicazioni sono state effettuate tramite commento ai post sulla pagina Facebook, a post che soprattutto non avevano nulla a che fare con il concorso.
Comunicazione tramite commento che è stata iniziata proprio da OVS. Inoltre si rimandava a spiegazioni piuttosto generiche che sarebbero state inviate via mail. L’idea di fondo è stata quindi cercare di evitare troppi clamori, soprattutto per cercare di non coinvolgere chi non aveva partecipato al concorso. Il risultato è stato però contrario: uno spam dei commenti negativi sotto diversi post.
Blue Whale e l’analfabetismo funzionale
Il 14 maggio scorso è andato in onda durante il programma televisivo “Le Iene” un servizio su un presunto “gioco” online che porta i ragazzi che lo iniziano a suicidarsi. A noi interessa, però, più del fatto in sé, come una parte degli utenti di Facebook italiani non siano riusciti a cogliere la differenza fra il nome (peraltro in inglese) del presunto gioco e invece altri marchi che avevano lo stesso nome (“Balena blu” o simili).
Non è in verità proprio un FAIL in senso stretto, evidenzia però innanzitutto come qualunque Social Media può trovarsi in una situazione di crisi reputazionale al di là di cause specifiche (si veda i casi di Vileda e Findus) e in secondo luogo spiega piuttosto bene la bassa conoscenza del mezzo “Social” che una parte della popolazione ha.
Una delle pagine Facebook più colpite è stata quella di un piccolo ristorate ligure, La Balena Blu (con il nome in italiano, tra l’altro), che ha visto una serie di recensioni negative totalmente fuori luogo. Fortunatamente la gran parte delle recensioni sono state rimosse da Facebook stesso, non avendo nulla a che fare con il locale in se, ovviamente.
WIN
I SMM della Formula 1 si divertono
Pare che la nuova proprietà della Formula 1 voglia puntare a rendere più “friendly” la comunicazione del famoso circus automobilistico, dando indicazioni alle case automobilistiche di iniziare ad avere un approccio meno rigido a partire dai social. La cosa, dobbiamo dire, inizia a dare i primi frutti, vedendo quanto si divertono i rispettivi SMM sui profili Twitter. In particolare durante il Gran Premio di Russia c’è stato un bello scambio di Tweet fra Mercedes, Ferrari e Renault.
Le reazioni alla risposta della Ferrari sono state impagabili:
@ScuderiaFerrari @Guru_k18 pic.twitter.com/PFGAZvdHeK
— Mercedes-AMG F1 (@MercedesAMGF1) 28 aprile 2017
@ScuderiaFerrari @MercedesAMGF1 In the name of all that is sacred in motorsport; how did this just happen?!?!?! pic.twitter.com/jNHCTOBqdt
— Renault Sport F1 (@RenaultSportF1) 28 aprile 2017
@RenaultSportF1 @ScuderiaFerrari Us when Ferrari replied ⬇️⬇️⬇️ pic.twitter.com/eqe0b12Emu
— Mercedes-AMG F1 (@MercedesAMGF1) 28 aprile 2017
Niente da dire, complimenti a tutti (anche se magari la Ferrari potrebbe partecipare un po’ di più).
Unicef: il SMM decide di rispondere alle “critiche”
Restando su Twitter, interessante la modalità di utilizzo del mezzo da parte del social media manager di Unicef Italia, che ha deciso di iniziare a rispondere in modo deciso a quanti criticano la ONG per la propria opera di salvataggio e cura dei migranti nel mediterraneo.
@Paolo_ms3 @nonleggerlo Il 100% delle persone che soccorriamo sono esseri umani. E sarebbe bello se lo fossero anche il 100% delle persone che commentano.
— UNICEF Italia (@UNICEF_Italia) 29 aprile 2017
@vitomastropasq2 @Paolo_ms3 @valeriamoretti8 @nonleggerlo Tu che giudici tanto, fai un lavoro più degno e importante di chi salva vite umane? Lavori gratis? Perché pensi che gli altri debbano farlo?
— UNICEF Italia (@UNICEF_Italia) 29 aprile 2017
Un comportamento forse poco “ortodosso”, ma che secondo noi in questo caso ha pagato, avendo aiutato a focalizzare l’attenzione sul lavoro di Unicef nel salvataggio di bambini in difficoltà.
Netflix apre “Los Pollos Hermanos” a Roma e Milano
Netflix è forse il soggetto operante in Italia che più di tutti è riuscito a portare le proprie tecniche di marketing utilizzate oltreoceano anche nel nostro paese, contribuendo enormemente a innovare il settore. Ennesimo esempio ne è la campagna per il lancio della nuova stagione di “Better Call Saul”, spin off della “leggedaria” serie “Breaking Bad”. Uno di personaggi più amati della serie originale che comparirà in questa stagione di Saul è quello di Gus Fring, proprietario della catena di Fast Food “Los Pollos Hermanos”. Perché quindi non aprire due ristoranti della catena anche in Italia per pubblicizzare l’evento? Detto, fatto. Con tanto di evento Facebook.