La reputazione aziendale passa sempre più dalle parole del suo CEO e dei manager, è importante cosa dicono anche al di fuori dalle mura del brand e come si approcciano alle tematiche sociali.
In questi giorni abbiamo letto #Social CEO un libro di Stefano Chiarazzo della FrancAngeli edizioni in cui si approfondisce attraverso l’analisi di statistiche e testimonianze reali la reputazione digitale e la brand advocacy per manager.
È un testo che vuole far capire l’importanza di trasmettere i valori e la mission delle aziende attraverso la comunicazione pubblica, che spesso passa attraverso i social e non solo.
Dal pubblico proviene un forte desiderio di conoscere le persone che stanno dietro le quinte di un’azienda e fare una scelta di acquisto più consapevole. Infatti i player sul mercato sono tanti e la differenza tra un prodotto e l’altro non è solo la qualità, ma anche cosa fa quel determinato Brand approvandolo tramite l’acquisto.
Per fare un esempio, quando scegliamo di acquistare uno spazzolino senza parti di plastica da un e-commerce che si proclama si voler aiutare l’ambiente è come se scegliessimo per osmosi di aiutare davvero la natura.
Così come per le altre tematiche sociali come il gap di genere, il razzismo, lo sfruttamento lavorativo, etc.
Per anni (e forse ancora oggi) il MC Donalds viene visto come una catena per un pasto veloce ma con ingredienti di scarsa qualità. Per distanziare questa percezione del marchio la famosa catena di fast food ha ideato diverse campagne pubblicitarie insieme a grandi chef stellati e sopratutto molto popolari per i loro programmi di cucina. I panini fatti di Cracco contengono pane, carne e insalate scelte dagli chef. Almeno questo è quello che vogliono trasmettere.
Ecco perché quando accade qualcosa, ad esempio schierarsi pubblicamente contro un politico o un partito, anche i manager devono fare attenzione. Proprio come i protagonisti del nostro esempio potrebbero perdere consensi, non in fase di elezione ma in fase di acquisto.
Dall’altra parte invece si può attirare un pubblico in linea con il pensiero del CEO e acquisire autorevolezza. Si tratta di CEO activism “intendendo tutte quelle situazioni in cui i senior leader si espongono su questioni sociali, ambientali, e politiche che non sono direttamente correlate ai profitti della loro azienda”.
Perché la vita pubblica del CEO è diventato importante?
Come viene analizzato nel libro, ciò deriva da una scarsa fiducia nelle istituzioni e nel governi mondiali che più passa il tempo e più vengono visti come lontani dal benessere delle persone e specialmente senza un vero potere su ciò che si deve fare o non fare.
Di contro abbiamo le grandissime aziende come Google, Apple, Facebook che ogni giorno inventano delle iniziative concrete per aiutare le minoranze e lottare le diseguaglianze.
Se penso alla Benetton mi torna subito in mente la campagna contro il razzismo con bambini di ogni razza che si tengono per mano. Oppure Apple che si vanta di essere l’unico a proteggere davvero i dati sensibili dei suoi utenti.
Al World Economic Forum di Davos sono state presentate le analisi del Trust Barometer.
Leggiamo insieme i dati:
- Fiducia verso il datore di lavoro 75%
- Fiducia nelle organizzaioni non governative 57%
- Fiducia nelle aziende 56%
- Fiducia nel governo 48%
- Fiducia nei media 47%
L’indagine ha visto coinvolti 27 Paesi e il risultato è molto chiaro, aumenta la fiducia nelle aziende ma diminuisce quella nelle istituzioni.
Sono i privati attraverso campagne pubblicitarie, donazioni, iniziative a dar vita al cambiamento sociale. Lo vediamo anche con Netflix, parte della sua popolarità è grazie alle serie TV molto inclusive in cui si parla con molta naturalezza (come dovrebbe essere anche in politica) di rapporti tra due persone dello stesso sesso, tra culture diverse, donne forti e in carriera, ecc.
Seguiamo le vicende di Jeff Bezos, Mark Zuckerberg, Elon Musk e giudichiamo Amazon, Facebook e Tesla di conseguenza.
Consigliamo la lettura completa del libro in cui oltre ai motivi vengono descritti anche come diventare un Social CEO che stabilisce relazioni vere con i suoi utenti, quasi lettori e ne diventano fan. Proprio come un Influencer.