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Inbound Strategies, ci rivediamo nel 2019

A Sesto San Giovanni sabato 10 marzo si è concluso Inbound Strategies 2018: due giorni di formazione intensi dedicati all’Inbound Marketing, in particolar modo alle tecniche SEO e alle strategie di Lead generation.

Molti i relatori esperti che si sono divisi tra i lab e la plenaria, diverse centinaia i partecipanti ed un taglio molto tecnico hanno confermato la validità dell’intero evento. Come nella sua prima edizione, sono stati davvero molti gli spunti di riflessione utili, anche grazie alla verticalizzazione degli interventi. Inoltre, gli speech della durata di circa 50 minuti ciascuno, hanno permesso ai partecipanti di assistere ad una formazione vera e propria, con approfondimenti e dettagli di aggiornamento.

Cosa abbiamo imparato ad Inbound Strategies 2018 nella prima giornata

Sono molte le nozioni che ci siamo portati a casa da #inbound18 (questo l’hashtag ufficiale dell’evento per recuperare qualche tweet delle due giornate). Il primo spunto di riflessione è arrivato da Paolo Zanzottera, esperto SEO e di web analytics, nonché presentatore delle due giornate di formazione:

Inbound marketing è come giocare a pallone quando eri piccolo, è avere l’entusiasmo, la passione e la curiosità di un bambino, è sudare, cadere, piangere, ridere e rialzarsi.
Inbound marketing è provare e insistere, sapendo che prima o poi qualcosa succede.
Inbound marketing è generosità, altruismo e fiducia nel prossimo, è vivere la propria passione… Amare il proprio lavoro a prescindere dai soldi e dal successo, semplicemente perché ci piace ciò che facciamo.

C’è molta verità in queste parole: la passione è davvero tutto. Il cliente o potenziale cliente la percepisce, sente quando c’è una gestione digital forzata o quando c’è della spontaneità in quello che viene fatto. Passare il valore di passione ed amore per il proprio lavoro porterà il cliente verso la tua azienda e non verso quella dei tuoi concorrenti.

A rompere un po’ le uova nel paniere rispetto a questa visione, ci ha pensato Jacopo Matteuzzi, co-founder di Studio Samo ed autore di Inbound marketing – Le nuove regole dell’era digitale, edito da Dario Flaccovio editore per la collana Web book. Durante il suo speech ha sottolineato che l’inbound può e deve lavorare in sinergia con l’outbound: l’utilizzo di uno non esclude affatto l’altro. Anzi, le due tecniche di marketing applicate insieme possono essere la soluzione corretta per ottenere risultati sorprendenti.

Inoltre, l’inbound marketing non è applicabile a tutte le aziende e non bisogna mai pensare che sia l’unica tecnica per approcciarsi ai propri potenziali clienti, attraverso il web marketing. Infatti, se il nostro business è quello di essere titolari di una pizzeria al taglio, difficilmente un blog è la soluzione giusta per noi e di esempi di questo tipo se ne potrebbero fare a centinaia.

Ma quindi dov’è finita la teoria del content is the king? Non è morta, ma anche Valentina Vellucci sottolinea che bisogna concepire il contenuto in modo più strategico e puntare nella direzione delle performance misurabili. Un buon contenuto dovrebbe:

  • Rileggere ed interpretare i luoghi comuni secondo una prospettiva differenziale;
  • Conoscere il proprio fine comunicativo;
  • Avere un’interpretazione immediata;
  • Lavorare sulla capacità di riconoscimento o immedesimazione delle target personas;
  • Comunicare correttamente al target di riferimento.

Proprio di target ci ha parlato Iris Devigili, con il suo intervento dedicato alle buyer personas. Fondatrice del modello EUREKA, un particolare metodo per individuare correttamente i propri potenziali clienti, ci ha spiegato che le supposizioni non devono esistere e che il metodo migliore per delineare il corretto target è quello di lasciar parlare i clienti già acquisiti, ottenendo nozioni importanti sul loro processo di acquisto.

Sempre a proposito del coinvolgimento di potenziali clienti, con Giannicola Montesano abbiamo visto l’importanza dell’affiliate marketing per mantenere alto il ROI in mercati saturi, attraverso il racconto e la spiegazione di una case study reale come quella di Altroconsumo. E ancora, focus sulla fidelizzazione di liste di contatti attraverso la marketing automation, con lo speech di Maura Cannaviello, e sulle strategie di lead generation con Alessandro Frangioni, entrambi interventi che hanno evidenziato l’importanza di lavorare sull’acquisizione e la lavorazione degli utenti tramite funnel di vendita precisi, con il fine di migliorare il tasso di conversione.

Proprio di CRO (Conversion Rate Optimization) ha parlato Daniele Vietri, offrendo degli interessanti punti di vista teorici e pratici su come migliorare con poco sforzo e il massimo ingegno, ovvero investendo in strumenti quali copywriting, lead acquisition, funnel e UX.

Altro punto focale dell’inbound marketing è lo strategic brand positioning, ovvero il posizionamento di marca che permette di massimizzare la resa di qualsiasi operazione di marketing. Come spiegato da Carlotta Silvestrini, esperta di rebranding, lavorando su questo aspetto permetterà a qualsiasi azienda di assicurarsi un posto nel mercato, mantenendolo saldo nel tempo.

 

Le nozioni acquisite il secondo giorno di Inbound 2018

Se durante la prima giornata il programma è stato differenziato per diverse tipologie di argomenti (anche se tra loro correlati), il secondo giorno di Inbound Strategies ha avuto come protagonista indiscussa la SEO, almeno per quasi tutta la mattinata.

In barba a tutti coloro che ciclicamente l’hanno data per morta negli ultimi anni, la Search Engine Optimization è più viva che mai. Gianluca Fiorelli ci ha spiegato come fare (bene) SEO internazionale, Ivano di Biasi ci ha raccontato come preservare il traffico di un sito web e crescere nel tempo e, infine, l’intervento di Ivan Cutolo ha presentato un’interessante case study relativa al recupero di posizionamento organico dopo il restyling di un e-commerce.

SEO Ivano Di Biasi inbound strategies 2018

Dalla SEO alla sinergia dell’inbound marketing con Facebook ADS. Massimo Chieruzzi ci ha spiegato, nel dettaglio, alcune strategie per far lavorare insieme l’ADV sui social, con i contenuti prodotti nella strategia di inbound. Infatti, per amplificare e trovare nuovi clienti potenzialmente in target è necessario scrivere contenuti utili all’utente e investire del budget per divulgarli al meglio. Facebook è un valido aiuto a vendere, ovviamente solo se supportato da altri canali: da solo non può fare miracoli. Insomma, lavorare con le ADS è fondamentale per massimizzare qualsiasi strategia di inbound marketing.

Di integrazione tra strumenti ci ha parlato anche Francesco Gavello, che ha fornito diversi spunti utili su come far lavorare insieme le diverse attività di digital marketing con l’obiettivo di portare i visitatori di un sito web a rispondere concretamente ad una Call to Action. Anche Emanuele Chiericato crede profondamente nell’importanza della multicanalità: per raggiungere la conversione da clic a cliente è necessario attivare un percorso di customer journey molto lungo e complesso, che deve lavorare attraverso diversi strumenti complementari tra loro.

In questo percorso è importante la marketing automation con le sue infinite possibilità. Riccardo Rodella ci ha portato alla scoperta di iper-segmentazione, email marketing automation, regole automatizzate, workflows, product recommendations, contenuti dinamici, sales chatbot e di altri software di automation a 360° per potenziare le attività di marketing.

In tutto #inbound18 nessuno ha parlato dell’importanza dei video per una strategia inbound attuale. Nessuno prima di Antonio Meraglia, CEO di Stravideo, che ha dato qualche dritta per creare dei video che fanno davvero la differenza in una strategia di digital marketing.

Inbound Strategies: arrivederci al 2019

Voci di corridoio parlano già di un’edizione 2019 e, visto il grande successo ottenuto in questi due anni, è assolutamente auspicabile che ci sia. Se ti sei perso queste prime due edizioni e ti appassionano gli argomenti tecnici come SEO, lead generation, funnel di vendita e marketing automation, non potrai mancare alla prossima edizione, della quale speriamo di avere notizie al più presto.


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