Ecco gli ultimi consigli su come sfruttare al meglio i social, l’e-commerce e l’Intelligenza Artificiale per contenuti che funzionano
I social media in Italia: la top 3 per utenti e utilizzo
I dati parlano chiaro: YouTube è oggi il social media più utilizzato nel mondo ma soprattutto in Italia, con 36 milioni di utenti. Questo dimostra come i contenuti video siano ancora molto efficaci nel captare e mantenere l’attenzione degli utenti.
Subito dopo YouTube, al secondo posto dei social più utilizzati in Italia, troviamo Facebook. Se pensavi che fosse ormai superato come social e che il suo primato fosse stato rubato da Instagram, sappi che non è così. Infatti, Facebook rimane a quota 35,8 milioni di utilizzatori, tenendo alla perfezione il passo del colosso YouTube. Di media, inoltre, ogni utente si trattiene su Facebook per 12 ore e 44 minuti.
Al terzo posto del podio troviamo proprio Instagram con 32 milioni di utenti e un tempo di utilizzo pari a 5 ore e 7 minuti.
Risulta abbastanza chiaro che i social siano ancora molto importanti in una strategia di marketing completa. Ma è altrettanto evidente che la concorrenza aumenta e al tempo stesso cala l’interesse degli utenti. Non è un caso che sempre più spesso si parli di Attention Economy.
Ma come sfruttare oggi i social media per migliorare l’engagement e il ROI?
Content strategy oltre i social
Sì, si torna a parlare di contenuti, ma dobbiamo farlo in maniera diversa. Gli algoritmi dei social sono sempre più attenti a prioritizzare contenuti che credono siano rilevanti per ogni utente. È quindi fondamentale costruire una content strategy che sia di valore per la tua audience con l’obiettivo di poter attirare più persone possibili sul tuo profilo social.
Non è una novità che i social network siano centrali in una strategia di marketing, ma devi tenere sempre a mente che i follower sui social non li conosci per davvero: i dati degli utenti sono di proprietà delle piattaforme terze e difficilmente riuscirai a instaurare con loro un dialogo diretto se la tua strategia si limita a creare contenuti per Instagram, TikTok o Facebook! I social network, infatti, rappresentano un’ottima vetrina per raccontare il tuo prodotto o i tuoi servizi, e ti danno la possibilità di intercettare un pubblico in target e potenzialmente interessato a ciò che offri. Per poter poi instaurare un dialogo di valore e continuo nel tempo, è cruciale traghettare i tuoi follower su un touchpoint di tua proprietà: solo in questo modo potrai realmente conoscere gli utenti!
Creare un tuo hub da popolare con contenuti sempre aggiornati ti aiuta a raccogliere dati di zero e prima parte che gli utenti condividono con te in modo consensato, necessari per poter profilare la tua customer base e inviare stimoli personalizzati a supporto del continuous engagement, new business, up e cross-selling. Ne abbiamo già parlato nel nostro articolo sui Walled Garden, l’hai letto?
Quali contenuti offrire all’interno del tuo walled garden?
Articoli, video o podcast sono assolutamente fondamentali e sono più facilmente trovabili anche attraverso i motori di ricerca rispetto ai contenuti di sole immagini. E questo ci permette di farci scegliere e seguire in maniera organica anche sui social.
Tutti i punti del tuo customer journey devono essere coerenti e connessi, ma bisogna creare qualcosa che sia di valore per i tuoi utenti, qualcosa su cui vogliano spendere tempo, che non sia un qualcosa all’interno di uno scroll continuo.
Per questo un altro consiglio, che è un vero e proprio grande classico, è quello di osare: non aver paura di guardare le cose da un nuovo punto di vista, di collaborare con altre aziende in co-branding, di usare l’umorismo o di dare spazio alla creatività.
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Il content marketing è ancora al centro delle strategie di comunicazione e può trasformarsi in una leva fondamentale per fidelizzare la tua clientela. Ma su questo torneremo con un articolo dedicato (iscriviti alla newsletter così da non perdertelo).
L’anno dell’AI: nuove regole in arrivo
Un valido alleato nella creazione di contenuti di qualità è sicuramente l’AI generativa.
Tuttavia, è importante ricordare che si tratta solo di uno strumento: il pensiero critico deve essere il tuo! Sebbene l’AI possa accelerare alcuni processi, come la creazione di contenuti e grafiche, non sempre i risultati ottenuti sono precisi o allineati con il nostro stile comunicativo. Per questo motivo, è fondamentale verificare sempre le fonti e rivedere i testi adattandoli al tuo brand.
Inoltre sono state introdotte di recente nuove regole che normano l’utilizzo dell’AI L’1 agosto 2024 è stato approvato l’AI ACT, la legge europea che diventerà esecutiva a partire dal 2 febbraio 2025.
Questa legge vincola l’utilizzo dell’AI con l’obiettivo di garantire una maggiore sicurezza e tutela della privacy.
Per prima cosa, dovranno i diversi sistemi basati sull’AI dovranno essere catalogati in “vietati”, “ad alto rischio”, “a basso rischio” o come “General Purpose”. Nel dettaglio:
- Sistemi vietati: sono quei sistemi di IA considerati pericolosi per la società o per i diritti fondamentali. Ad esempio, sistemi che manipolano il comportamento umano in modo subliminale o che utilizzano tecniche di scoring sociale su larga scala.
- Sistemi ad alto rischio: sono quelli che possono avere un impatto significativo sulla sicurezza come i sistemi utilizzati in ambito sanitario, giudiziario o per l’infrastruttura critica. Questi sistemi saranno soggetti a requisiti molto rigorosi, come la valutazione della conformità, la trasparenza e la supervisione umana.
- Sistemi a basso rischio: Sono quelli che presentano un rischio limitato per gli individui o la società. Per questi sistemi, le norme saranno meno stringenti.
- Sistemi di General Purpose (GPAI): Sono sistemi di IA molto versatili, come i grandi modelli linguistici (LLM) su cui si basa ChatGPT, che possono essere adattati a diverse applicazioni. L’AI Act prevede regole specifiche per i GPAI, al fine di garantire la loro sicurezza e affidabilità.
I sistemi vietati saranno gradualmente eliminati dal mercato europeo, mentre le altre categorie saranno soggette a diverse restrizioni e obblighi, a seconda del livello di rischio.
Per chi fa marketing, queste nuove regole potrebbero avere un impatto più o meno importante. Infatti, ogni azienda dovrà dimostrare una maggiore trasparenza rispetto l’utilizzo dell’AI e garantire la sicurezza dei propri sistemi, in modo tale da contribuire ad un futuro digitale più sicuro.