Ottimizzare le categorie del blog è fondamentale per farsi trovare. 5 accorgimenti da seguire
Uno degli errori più frequenti nella gestione di un blog è l’assenza di un sistema per ottimizzare le categorie. Quando si apre un blog, si affronta con molta superficialità la scelta delle categorie, che vengono utilizzate quasi come se fossero dei tag.
Ci si ritrova, così, con categorie vuote, altre contenenti la stragrande maggioranza degli articoli del blog, e il resto con pochi contenuti.
Non temere, ci siamo passati tutti, anche i grandi Guru del blogging all’inizio hanno messo categorie a membro di segugio, come se non ci fosse un domani, per poi correggere il tiro in un secondo momento.
In questo articolo intendo illustrarti come ottimizzare le categorie del tuo blog, in modo semplice e rapido.
A cosa servono le categorie
Prima di procedere con le tecniche di ottimizzazione, è importante sottolineare l’importanza delle categorie.
Una categoria è, nei fatti, un elenco curato di contenuti, filtrati in base ad un tema specifico.
Nel nostro blog, ad esempio, le categorie – presenti nel menù orizzontale di navigazione – sono News, Concorsi Online, Social Media Marketing, Content Marketing, Web Marketing.
Cliccando su una voce menù potrai accedere ad una sezione del blog al cui interno troverai solo articoli collegati a quel tema, e non ad altri. Una sorta di landing page, piena di contenuti da fornire agli utenti.
Non dobbiamo sottovalutare il ruolo che ricoprono le categorie per i motori di ricerca.
Le categorie sono pagine con una url dedicata, che lo spider di Google indicizza, quindi assicurati di renderle accessibili inserendole nella sitemap.
Quante categorie dovrebbe avere un blog?
Questa domanda è molto diffusa, e come sempre l’unica risposta saggia da dare è “dipende”.
Non esiste un numero perfetto, così come non c’è una strategia univoca che si può applicare ad ogni blog.
Quello che posso dirti è che le categorie non vanno gestite come se fossero Tag, andrebbero scelte con cura, attenzione, e con un minimo di logica per il business.
Infatti, oltre a controllare i volumi di ricerca della keyword da utilizzare, è fondamentale tenere bene a mente quali sono le categorie che, se ben ottimizzate, possono convertire meglio per te e per la tua attività professionale.
Come scegliere le categorie
Come ho avuto appena modo di spiegarti, non c’è un numero di categorie più adeguato rispetto ad un altro, ciò che conta davvero è quali scegliere.
Ecco qualche consiglio per te:
* Scegli termini che gli utenti utilizzando davvero, e che possano comprendere facilmente;
* Scegli keyword con volumi di ricerca medio-alti, a meno che tu non operi in una nicchia di settore iper-specializzata;
* Se puoi, cerca di puntare su macro-argomenti, in modo da poter andare in verticale attraverso l’utilizzo dei Tag. Ad esempio, è preferibile avere una categoria Social Media Marketing invece di avere “Facebook Marketing” “Instagram Marketing”, e così via;
Vediamo ora come ottimizzare le categorie del tuo blog.
Ottimizzazione categorie in 5 step
Come ho accennato prima, le categorie sono pagine indicizzate da Google e rappresentano degli elenchi curati tematici, che gli utenti possono consultare per fruire dei contenuti.
Quando crei una categoria, quindi, devi seguire 5 step:
1. Nome;
2. Slug;
3. Descrizione;
4. Title e Meta description;
5. Immagine Principale.
1 – Nome
Il nome della categoria è il primo elemento da impostare, e va scelto con cura, anche perché non conviene effettuare modifiche in un secondo momento.
Non utilizzare termini non comuni, poco utilizzati, e limitati, laddove è possibile, a keyword di massimo 3 parole.
2 – Slug
Lo slug è il permalink della categoria, ovvero la parte della URL univoca che segue nomesito.it.
WordPress lo definisce così:
““Slug” è la versione “amichevole” della URL del nome. È solitamente tutta in minuscolo e contiene solo lettere, numeri e trattini.”
In poche parole, se la categoria è Blogging, lo slug sarà nomesito.it/category/blogging.
3 – Descrizione
La descrizione della categoria viene spesso ignorata, eppure ha una importanza enorme, per due ragioni:
* Fornisce un po’ di informazioni al motore di ricerca;
* Informa gli utenti del contenuto della pagina, fungendo da leva di marketing per trattenerlo e spingerlo a leggere i contenuti.
Se possibile, il testo da inserire nella descrizione della categoria deve essere lungo circa 150 parole, formattato come se fosse un contenuto del blog, quindi con grassetti, heading tag e link.
4 – Title e Meta Description
Title e Meta Description sono molto importanti, perché sono gli elementi che poi andranno a comporre lo snippet di Google.
Se lasciamo quello di default, avremo un testo del tipo “Nome Categoria Archives”, non proprio il massimo.
Se utilizzi WordPress, puoi modificare Title e Meta Description direttamente con Yoast SEO (serve a qualcosa :-D).
5 – Immagine Principale
L’immagine della categoria è un altro di quegli elementi spesso sottovalutati, se non ignorati completamente, ma un processo di ottimizzazione non può prescindere dall’inserimento di un elemento visuale.
L’editor di modifica delle categorie in WordPress non presenta il campo “Immagine in evidenza” come negli articoli, quindi dovrai inserire l’immagine direttamente nel testo.
Conclusioni
Se hai un blog, ricordati che le categoria ricoprono un ruolo fondamentale, in termini strutturali, SEO, contenutistico ed editoriale, quindi dedicagli il tempo necessario.
Se dovessi cancellare vecchie categorie, ricordati di assegnare ai vecchi articoli in esse contenuti a nuove categorie, e di fare un redirect 301 per evitare spiacevoli 404.
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