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Parliamo di tasso di conversione: cos’è?

Il conversion rate, o tasso di conversione, non è altro che la percentuale di visitatori di un sito web (e non solo) che completano l’obiettivo desiderato, quindi convertono. In buona sostanza, sono tutti quegli utenti che rispondono positivamente ad una call to action che può essere l’iscrizione alla newsletter, il completamento di un acquisto, il download di un e-book o la compilazione di un form.

Saperlo calcolare è utile per comprendere l’andamento di una campagna di marketing e un alto tasso di conversione è indicativo di successo: significa che le persone rispondono bene a ciò che stai offrendo.

Come dicevamo poco sopra, l’azione desiderata può essere diversa a seconda del sito web o del settore di appartenenza. Un alto conversion rate dipende da diversi fattori, i quali devono essere tutti soddisfacenti per l’utente così da ottenere il risultato desiderato. Questi fattori possono essere il livello di interesse del visitatore, che deve essere ottimizzato andando a toccare le giuste buyer personas con gli strumenti idonei, l’attrattiva dell’offerta, ovvero la proposta che viene fatta per connettersi all’utente e la semplicità per il visitatore nel completare la richiesta desiderata.

Un’esperienza semplice per l’utente, infatti, ha molte più possibilità di convertire. Bisogna mettere gli utenti nelle condizioni di compiere poche azioni ma giuste. Avere un sito mobile friendly è la prima cosa da verificare, inoltre, qualora vi fosse la compilazione di un form è sufficiente richiedere pochi dati ma utili, così da non scoraggiare il potenziale cliente nel lasciare i suoi riferimenti (concetto valevole anche nel caso di iscrizione a concorsi a premio online).

Come calcolare il conversion rate

Il conversion rate si calcola in maniera molto semplice. La formula da utilizzare è (numero di conversioni / visitatori unici) x 100. In questo modo si otterrà la percentuale delle persone che hanno risposto positivamente alla call to action da te richiesta.

Per esempio, ipotizziamo che lo scopo di un tuo annuncio Adwords sia il download di un e-book. Su 1000 persone che entrano nell’annuncio pubblicitario, sono 35 gli utenti a completare l’azione desiderata. In questo caso, il conversion rate sarà del 3,5% così calcolato:

35/1000=0,035
0,035×100= 3,5% tasso di conversione

Il che significa che il 3,5% di persone che sono entrate sul tuo sito hanno concluso l’azione, quindi hanno convertito.

Ad ogni modo, il tasso di conversione può essere calcolato anche attraverso appositi strumenti e tool online e non è necessario fare conti manuali. Inoltre, il conversion rate è una metrica già inclusa sia in Google Analytics, sia in Google AdWords, semplificando notevolmente il processo di calcolo per chi si occupa di digital marketing.

Perché calcolare il conversion rate

Saper calcolare il tasso di conversione significa avere un indicatore fondamentale per misurare l’efficacia di un processo di comunicazione o di un funnel di vendita. Non esiste un tasso che si può in generale definire alto o basso: tutto dipende dalla tipologia di azione richiesta, dal target al quale si rivolge e dal settore di appartenenza.

Una volta contestualizzato il conversion rate secondo i fattori sopra indicati si può valutare se una comunicazione è effettivamente efficace o meno.

Qualora il risultato ottenuto fosse scarso e non soddisfacente esistono delle modalità di ottimizzazione, così da comprendere quali errori sono stati commessi ed attivare delle soluzioni risolutive. La disciplina che studia come migliorare il tasso di conversione si chiama Conversion Rate Optimization, più conosciuta con l’acronimo CRO. Essa permette di comprendere quali azioni intraprendere per migliorare le conversioni a seconda della tipologia di risultato che si desidera ottenere.

Il conversion rate su Facebook

A seconda del target che si desidera raggiungere si possono utilizzare diversi strumenti di ADV, tra cui Facebook. Anche sui social network è importante saper calcolare il tasso di conversione, così da migliorare le proprie campagne laddove si ottengano scarsi risultati rispetto all’obiettivo preimpostato.

Come per il tasso di conversione degli annunci Google AdWords, anche in questo caso il KPI si calcola dividendo il numero di utenti che hanno compiuto un’azione con il numero di utenti che hanno cliccato sul contenuto sponsorizzato e moltiplicando per cento, in modo da ottenere un risultato in percentuale.

Queste metriche sono facilmente individuabili dagli Insights di Facebook e più precisamente dallo strumento di gestione inserzioni pubblicitarie. Ad esempio, nel caso della creazione di una lead ADS Facebook, per individuare i dati a noi utili dovremo entrare nell’inserzione da Business manager e scegliere la visualizzazione per prestazioni. In questo modo andremo a prendere la colonna dedicata al numero di click sul link e quella relativa ai risultati, ovvero al numero di utenti che hanno compilato il form di contatto Facebook.

Ora basterà dividere il numero di risultati ottenuti con i click sul link e moltiplicare per 100. Così facendo riuscirete a comprendere l’andamento della campagna, e in caso di insuccesso, potrete andare ad ottimizzarla in corso d’opera.


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Riassunto
Conversion rate: cos'è, come calcolarlo e come incrementarlo
Titolo Articolo
Conversion rate: cos'è, come calcolarlo e come incrementarlo
Descrizione
Il conversion rate, in italiano tasso di conversione, non è altro che la percentuale di utenti unici che ha risposto in maniera corretta ad una determinata call to action, quindi ad un obiettivo di campagna. Questo può essere il numero di utenti unici che si sono iscritti ad una newsletter, che hanno visitato una landing page o ancora che hanno compiuto un acquisto. Saperlo calcolare aiuta a definire il successo o insuccesso di una campagna di marketing digitale.
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