Parliamo di Fast Moving Consumer Goods o FMCGs. Ecco cosa sono e qualche esempio.
- Accezione classica di Fast Moving Consumer Goods
- Gli FMCGs oggi
- Il futuro del largo consumo
- L’importanza della digitalizzazione
I Fast Moving Consumer Goods, conosciuti anche con l’acronimo FMCGs, non sono altro che i prodotti di largo consumo realizzati e commercializzati in grande quantità ad un costo accessibile.
Accezione classica di Fast Moving Consumer Goods
Fino a non molto tempo fa, erano classificati come beni di consumo tutti quei prodotti relativi alla spesa domestica, come per esempio i generi alimentari e i prodotti per la cura della casa e della persona.
Con la modernizzazione dei processi produttivi, oltre che di quelli distributivi, tali prodotti si sono sempre più diffusi nelle case e, a partire dal secondo Dopoguerra, anche a seguito del boom economico tra la fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni Sessanta, abbiamo assistito ad uno sviluppo crescente di insegne specializzate in Fast Moving Consumer Goods.
Questo scenario ha portato ad una riduzione generale del prezzo dei prodotti e ad un aumento della scelta per il consumatore.
I Fast Moving Consumer Goods oggi
A partire dagli anni Novanta, invece, i Fast Moving Consumer Goods hanno ampliato il proprio raggio di azione. La situazione economica del periodo ha creato le condizioni ideali per l’affermazione di insegne specializzate nella grande distribuzione non alimentare.
Per questo motivo, l’accezione contemporanea del termine “beni di consumo” si è ampliata notevolmente e comprende oggi quattro macro-categorie:
- Alimentari e bevande,
- Drogheria non alimentare (igiene persona, farmaci da banco, prodotti per la casa, ecc.),
- Abbigliamento, calzature e pelletteria,
- Beni semidurevoli (elettrodomestici di grandi e piccole dimensioni, elettronica di consumo, giocattoli, mobili e arredo, brico, ecc.).
Il futuro del largo consumo
Fino a non molto tempo fa, il segmento di mercato dei Fast Moving Consumer Goods non navigava certo nelle migliori acque. La recente, e ancora attuale, pandemia da COVID-19 ha però portato ad un’inversione di rotta, con picchi che sono arrivati a toccare un +20% nei mesi più complessi.
In generale, tra il 2020 e il 2021, abbiamo assistito ad alcune tendenze molto specifiche.
Per esempio, le vendite per i discount sono aumentate dell’8,1%: un ottimo dato se consideriamo che i grandi ipemercati hanno in realtà ottenuto un -8,9%, probabilmente anche a causa dell’impossibilità di percorrere grandi distanze da parte dei consumatori.
Questo è però niente rispetto alla crescita del canale e-commerce. Nel 2020, le vendite online hanno registrato una incremento esponenziale, con un +117% rispetto all’anno precedente, con un +13% nelle categorie alimentari e un +21% per la categoria di cura della casa e della persona.
Inoltre, in questo contesto, si sono anche ampliate le aree geografiche coperte dai servizi online, con una conseguente spinta alla digitalizzazione dei servizi legati ai beni di largo consumo.
L’importanza della digitalizzazione
Il segmento di mercato legato ai Fast Moving Consumer Goods, come abbiamo visto, è molto cambiato in questi ultimi anni, evolvendosi in modi che negli anni Cinquanta / Sessanta erano considerati impensabili. Ad oggi, per una qualsiasi azienda che opera nel settore, è diventato imprescindibile rivedere le modalità di lavoro e le strategie di marketing, online e offline, per andare incontro ai bisogni dei consumatori.
Possiamo dire che nel 2022, i clienti sono diventati più esigenti. Nel 2020, anche coloro che non acquistavano online si sono trovati a fare questo passo e si sono abituati alla velocità, oltre che ad un servizio, a cui spesso non si assiste nei negozi tradizionali.
Le abitudini stanno cambiando, sia nelle modalità di acquisto, che in quelle di relazione con i prodotti nuovi immessi sul mercato. Il consumatore-tipo ha voglia di esplorare, di vivere delle esperienze che non si possono più limitare semplicemente al compro – pago, e il digitale, come i social media, hanno offerto questa possibilità.
Oggi le aziende hanno a propria disposizione una moltitudine di strumenti utili a raggiungere nuovi target e non sempre servono budget da multinazionale per farlo.
Le stesse piattaforme di advertising, come Facebook ADS o Google ADS, hanno visto una semplificazione dei processi, e un abbassamento dei costi pubblicitari, proprio per avvicinare anche le piccole aziende a questo investimento. Insomma, quello dei Fast Moving Consumer Goods è un mondo in costante evoluzione, che però non può prescindere oggi dalle strategie di digital marketing per coinvolgere nuovi potenziali clienti.
Come promuovere e aumentare le vendite dei FMCG
A differenza di altri servizi e prodotti più statici, le promozioni e le azioni per la Brand Awareness per i FMCG deve essere costante e competitiva.
Possiamo suddividere due aspetti principali:
- Come arrivare a nuovi consumatori, che hanno già provato altri prodotti competitor e non hanno ancora mai scelto i tuoi prodotti
- Come trattenere i clienti e aumentare la frequenza di acquisto.
Le promozioni commerciali – ovvero i classici sconti, 2×1, ecc – possono portare nuovi potenziali clienti da te ma l’utenza che sfrutta queste occasioni potrebbe andare presto verso un altro competitor che ha una nuova promo migliore della tua.
Per questo è importante attuare delle strategie per confermare la scelta di aver acquistato dal tuo Brand. Puoi prendere alcune idee da grandi player del mercato italiano.
Eurospin per aumentare la spesa durante le festività effettua molti concorsi a premi con scontrino. Un esempio è l’iniziativa in cui la richiesta era quella di una spesa minima del valore di 30 euro, da validare caricando una foto dello scontrino. Grattando virtualmente l’immagine, con modalità Scratch & Win, era quindi possibile partecipare all’estrazione di un totale di 10 buoni spesa al giorno del valore di 100 euro cadauno. Inoltre, tutti i partecipanti hanno avuto la possibilità di concorrere alla maxi estrazione finale che prevedeva il premio di spesa gratuita per un anno.