A tu per tu con Bernardo Mannelli per scoprire i tool di cui un Marketer non può proprio fare a meno
Bernardo Mannelli si definisce un tipo con la testa nella Rete ed il cuore nella Comunicazione. Lavora per Confindustria, occupandosi di digitale e mondo startup, supportando le aziende nello studio e nello sviluppo strategico digitale.
Nel tempo libero dà vita al suo toolperstartup.com, un contenitore di strumenti adatti alle più svariate esigenze aziendali. Dal digital alla contabilità, passando per analisi, tool di grafica e molto altro.
In rete oramai sei conosciuto come l’uomo dai mille tool perché ne hai uno per qualsiasi cosa. Come è nata l’idea del tuo toolperstartup.com?
«Come lo stereotipo della startup prevede, l’idea è nata da un bisogno del mercato. Seguendo la sezione delle startup di Confindustria Firenze ricevevo moltissime richieste di aiuto per la selezione e la combinazione di più strumenti per massimizzare le performance aziendali e mantenere contenuti i costi. Il resto lo ha fatto il mio interesse per tutto ciò che riguarda la ricerca di software nascosti in rete. A un certo punto mi sono detto “perché non mettere a disposizione di tutti ciò che trovo?” Ed ecco il blog, un contenitore dove cerco di privilegiare strumenti che abbiano costi contenuti e che non siano ancora famosi».
Quali sono gli strumenti online di cui non puoi fare a meno nella tua quotidianità?
«Certamente PostPickr, il tool di social media management tutto italiano, poi Lumen 5, un tool che ho scoperto da poco e che permette di creare video slideshow da pagine web, infine (e qui esce fuori la mia anima nerd, mai veramente espressa), Pipes, un tool che “resuscita” Yahoo! Pipes e che è utilissimo per operazioni su feed RSS: filtro, unione, etc».
Quali sono i 3 tool che qualsiasi startup dovrebbe utilizzare?
«Un tool di analytics/customer acquisition, come Hotjar, e oggi direi, non può più prescindere da un customer care integrato per coprire tutti i touch point con gli utenti, quindi direi la creazione di un chatbot con Onsequel o Chatfuel. Forse anche un aiuto per la creazione del business plan, che sono spesso la spina nel fianco delle startup: Brixx».
E gli strumenti migliori per semplificare la vita ad un Social media Manager?
«PostPickr me lo sono già giocato, quindi ne indico 4: un tool di bookmarking che fa anche storytelling: Lumio (Adesso non più attivo) . Un tool per la creazione delle immagini come il celebre Canva o il più easy Adobe Spark, e un tool di listening come Social Searcher».
Parliamo di SEO. Raccontaci i 3 tool di cui, un professionista in questo settore, non dovrebbe fare assolutamente a meno.
«Non sono un esperto del settore, direi i famosi SemRush e SeoZoom, Uno per l’analisi dei competitor come Domaintally (Ora non più attivo) o Similarweb, poi Answerthepublic che restituisce le domande degli utenti partendo da keyword ed è localizzato anche in italiano».
In ultimo, parliamo di freelance. Ci racconti i 3 strumenti che non possono mancare nella suite di servizi utilizzati dai lavoratori autonomi?
«Prometto di non indicare la suite di Google (ride ma non troppo). Inizio con un tool di video conferenza (utile per comunicare con i clienti in remoto) veramente potente: Appear.in, permette la creazione di stanze sempre attive accessibili da web con un semplice link, la condivisione dei file ed ha una app dalla resa incredibile. Consiglio anche un tool che permette lo screen recording, magari per brevi tutorial ai collaboratori o agli stessi clienti: Loom che è, per il momento, completamente gratuito. Infine, se il team si allarga a collaborazioni in remoto, direi uno strumento di collaboration e gestione dei gruppi di lavoro come Samepage».
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