La crescita delle ricerche vocali
Che si tratti di Google Home per gli smartphone Android, Siri per iPhone o iPad, Cortana per i dispositivi Microsoft, Alexa per gli Amazon Echo, la Voice Search è sempre più in crescita. Secondo le statistiche, a metà del 2016 la ricerca vocale rappresentava il 20% delle query su l’app mobile di Google e, anche se non è semplice individuare i dati aggiornati, si stima che nel 2018 ci sarà un ulteriore incremento di utilizzo.
Da una ricerca Stone Temple, infatti, risulta che le persone tenderanno ad utilizzare la Voice Search anche in pubblico e non più a casa da soli o con gli amici.
Secondo il 45% degli intervistati da Stone Temple, vedere qualcuno che dialoga con il proprio smartphone in pubblico risulta essere estremamente fastidioso ma questo non sarà sufficiente a fermare il trend in corso. Infatti, il nostro essere sempre più smart e fare ricerche su Google anche e soprattutto in mobilità, è il motivo per cui il oltre il 60% delle persone utilizza la ricerca vocale. Uno studio condotto da MindMeld’s dimostra che il 61% degli intervistati fa uso della Voice Search in caso di mani occupate o vista concentrata su altro, mentre i restanti si suddividono tra motivazioni varie quali la rapidità dei risultati di ricerca, difficoltà di digitazione e, infine, perché è divertente.
Tutti questi dati ci fanno comprendere che è necessario adattare i contenuti prodotti alla Voice search, lavorando anche e soprattutto sulla SEO in ottica di ricerca vocale.
La SEO per la Voice Search
La prima cosa da sapere sulla SEO per la Voice Search è che non esiste un unico approccio per farla correttamente. Google Home utilizza i dati di Google, Siri estrae i dati sia da Google che da Bing (per le immagini) e Alexa recupera i dati da Bing e Amazon secondo le abitudini di acquisto personalizzate. Molto interessante è la diversità dei risultati di ricerca in base alla tecnologia vocale utilizzata, per questo motivo le parole chiave diventano più importanti che mai, soprattutto su Google Home.
Google fornisce la maggior parte delle sue risposte vocali dagli Snippet in primo piano nella parte superiore dei risultati di ricerca (il cosiddetto risultato zero). Per questo motivo è importante scrivere o adattare i contenuti per apparire nello snippet e, un modo per farlo, è quello di controllare manualmente (o meglio, vocalmente) le parole chiave inerenti al proprio settore che appaiono nel risultato zero, quindi provare a fornire una risposta migliore rispetto a quella attualmente mostrata.
Per approfondire leggi il nostro articolo dedicato ai Featured Snippets.
Come sostituire un risultato zero
Se l’obiettivo è la posizione zero, prima di effettuare la normale keyword research, è necessario verificare quali sono le query che generano questo tipo di risultato. Per aiutarti a capire quali chiavi di ricerca producono un risultato zero, c’è un tool che tutti conosciamo: SEMrush, il quale ha una sezione dedicata proprio ai Featured Snippets. Attraverso questo tool potrai comprendere la possibilità o meno di arrivare ad uno snippet in primo piano, attraverso pagine o articoli già posizionati in prima pagina. Ovviamente, le pagine o articoli già ben posizionati hanno una possibilità maggiore di arrivare al risultato zero, rispetto a tutti gli altri.
Una volta comprese le keyword che si vogliono posizionare al risultato zero per uscire nella Voice search, arriva il lavoro certosino:
- Lo snippet che già esce per la tua parola chiave di riferimento è in formato paragrafo, elenco o tabella?
- Com’è formattata la pagina?
- Nel dettaglio ci sono elenchi puntati e numerati (<ul> <li>) sul sito web competitor?
- C’è un titolo per lo snippet in primo piano?
- Se sì, è contrassegnato da un <H2>?
Ecco alcune ricerche da effettuare per comprendere come scrivere un contenuto ed uno snippet migliore rispetto a quello attualmente posizionato. Inoltre, dovrai verificare la UX del sito web concorrente, l’autorità della pagina e quella di dominio. Valutando la situazione nella sua totalità, potrai comprendere come scrivere il contenuto adatto per far sì che Google sostituisca l’attuale risultato zero con un tuo articolo o pagina.
Vero, sostituire un risultato nella posizione zero è un processo molto lungo e scrupoloso, per questo è necessario valutare non solo il contenuto testuale ma anche fattori quali la velocità di caricamento, le foto utilizzate, la fruibilità del contenuto e la sua pertinenza. L’esperienza complessiva di un sito web è un fattore molto importante da valutare.
Infine, bambini e ragazzi molto giovani sono molto più propensi ad utilizzare la ricerca vocale di Google. Essi utilizzano una composizione frasale molto più naturale durante la ricerca online, mentre gli adulti sono abituati a digitare query troncate. Questo è un aspetto molto interessante da tenere in considerazione e ci insegna che il target è alla base di tutto, anche della Voice Search.
Le FAQ per i Featured Snippets
Un altro modo per arrivare al risultato zero è quello delle FAQ, buoni generatori di traffico organico, sia attraverso la ricerca tradizionale, sia attraverso la Voice Search. La maggior parte degli snippets in primo piano, infatti, si verificano quando viene posta una domanda specifica. Mettere insieme una pagina ben strutturata di FAQ può aiutarti ad arrivare nella giusta posizione rapidamente. A tal proposito, esistono numerosi strumenti per aiutarti a capire quali sono le principali domande che le persone fanno relativamente ai tuoi prodotti o servizi.
Answer The Public è uno strumento gratuito che fornisce tutti i tipi di domande relative ad una parola chiave specifica e Google Suggest può essere di grande aiuto per incrociare i risultati e creare una buona pagina FAQ. Google Suggest, infatti, si attiva quando si inizia a digitare una domanda su Google (senza premere invio) e fornisce un elenco di richieste popolari o di tendenza in quel momento.
Così facendo sarà possibile rispondere sempre meglio alle domande che gli utenti fanno in mobilità attraverso la Voice Search, cavalcando un trend in costante evoluzione che certo non si fermerà in questo 2018.
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