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Migliorare i vostri post su Facebook attraverso l’utilizzo della psicologia

Ci sono un sacco di ricerche che dimostrano che l’utilizzo intensivo dei social media stimoli il rilascio di dopammina, ovvero un neurotrasmettitore che aiuta la percezione di sensazioni positive. Ogni volta che si crea un post su Facebook, si commenta o si condivide, il rilascio di dopammina crea una scarica di sentimenti e sensazioni positive all’interno del nostro cervello.

Inoltre, le interazioni frequenti sui social network aiutano l’individuo al confronto e alla crescita personale.

I social media sono un luogo dove tutto scorre ad una velocità impressionante ma, nonostante questo, i followers del vostro brand sono in grado di carpire e registrare moltissime informazioni.

Ecco quindi 5 consigli che hanno a che fare con la psicologia, per il vostro Facebook Marketing

Neuroplasticità

La crescita di Internet e la presenza sempre più prominente dei social media, hanno spinto il cervello umano a divenire ancor più adattabile a qualsiasi forma di avvenimento.

Questa rapida evoluzione si chiama neuroplasticità e l’ascesa esponenziale di Facebook ed affini, ha aumentato, nell’ultimo decennio, in maniera esponenziale la velocità di effetto sul cervello umano collettivo.

I neuromarketers hanno trovato l’intersezione tra neuroplasticità e social media, in due punti salienti:

Minore attenzione = necessità di messaggi chiari e facilmente assorbibili.

A causa del fenomeno chiamato infobesity (sovraccarico di informazioni), i nostri tempi di attenzione sono in rapida diminuzione.

Si calcola che un utente medio perda la concentrazione dopo circa 8 secondi.

Parlando nello specifico di Facebook Marketing, gli addetti ai lavori hanno l’obbligo di creare post su Facebook facilmente interpretabili dall’utente, ma che allo stesso tempo siano differenziati dal marasma di informazione già presente in rete.

Se invece il vostro brand è presente sui diversi social network e non solo su Facebook, ricordate di rendere i vostri contenuti multicanale, di modo che l’utente si senta spinto ad interagire con voi con i diversi canali messi a disposizione dalla vostra azienda.

Essere multitasking è un ulteriore prova di adattamento del cervello umano alla velocità di informazioni.

Neuroeconomia

La neuroeconomia è la combinazione tra le materie economia, psicologia e neuroscienze, nonché un campo fondamentale che ogni marketers dovrebbe approfondire.

Questa particolare materia studia le intersezioni tra le sue componenti e come i vari fattori influenzino il processo decisionale di acquisto dell’utente.

In campo marketing è fondamentale la comprensione dei meccanismi che stanno alla base di un acquisto.

Il professore Paul J. Zak della Claremont Graduate University è colui che ha reso popolare la materia neuroeconomia e ha svolto delle ricerche sulle modalità di intervento dei social media su una data decisione di acquisto.

Una delle ricerche di Zak, dimostra che i social media hanno la capacità di aumentare il nostro livello di ossitocina.

L’ossitocina è un ormone che alimenta il rapporto tra madri e bambini e Zak lo vede come un collante sociale che può portare il consumatore a compiere acquisti attraverso le operazioni di marketing svolte sui social network.

Nel video prodotto da Fast Company, che vi riportiamo, Zak spiega le motivazioni per le quali i social network sono così importanti nella stimolazione di un processo di acquisto:

Memoria transattiva

L’essere umano possiede una memoria chiamata transattiva, quindi la possibilità di reagire a determinati stimoli esterni per mettere insieme i ricordi.

I social media hanno portato questo tipo di memoria ad un livello superiore: le informazioni ricevute attraverso stimoli digitali, sono di gran lunga maggiori di quelle che potremmo ricevere nella vita reale.

Quando un brand va a creare un post su Facebook o su altri social, dovrebbe tenere in considerazione anche questo.

I messaggi devono restare molto chiari, possibilmente dovrebbero contenere delle immagini che possano stimolare la memoria transattiva dell’utente, di modo da stimolarlo all’acquisto di un prodotto/servizio del vostro brand e preferirvi ai competitor.

FOMO (Fear of Missing Out)

strategie di marketing su facebook

Il termine FOMO significa paura di perdersi qualcosa.

In alcune strategie di marketing è una tecnica utilizzata: basta scorrere nel feed della propria home che subito sale l’ansia di perdersi qualcosa, ecco perché spesso ci si ritrova a controllare compulsivamente le notifiche dei propri smartphone.

Chi non segue almeno un brand sui social media?

Per i possessori di un marchio è molto semplice creare un effetto paura di perdere qualcosa.

Pensate alle sponsorizzate di sconti, offerte, coupon: l’utente si sente stimolato al click proprio per non perdersi la chicca interessante del momento.

Gli esperti, mettono comunque in guardia dall’utilizzo del FOMO nelle strategie di marketing su Facebook e in social in generale.

Un abuso di questa tecnica può portare l’utente all’insoddisfazione generale.

Ansia da status

Dopo il punto precedente, possiamo affermare con certezza che i social media possono scatenare all’interno del cervello umano, non solo sensazioni positive, ma anche negative ma così come il FOMO ha i suoi risultati positivi (se utilizzato con moderazione), anche lo stato d’ansia può averne.

L’essere umano vuole mantenere uno status sociale molto alto, sia nella vita reale, sia sui social media.

Quando l’utente entra a far parte di una community di un brand, vuole essere percepito come utile, indispensabile ed unico nel suo genere.

Il brand può sfruttare questa ansia da status premiando gli utenti che maggiormente interagiscono, di modo da stimolare gli altri a fare lo stesso e a non sentirsi inferiori a nessuno.

L’essere umano che si sente tagliato fuori dalla ricompensa (che può essere un invito ad un party esclusivo, piuttosto che un buono sconto) entrerà in una sorta di ansia da diversità e verrà, in automatico, stimolato a fare di più per la community del brand.

Conclusioni

La psicologia applicata alle strategie di marketing su Facebook o sui social più in generale, ha dei risvolti davvero infiniti. Certo è che questa materia, se ben applicata, influisce molto sul processo decisionale dell’utente.

Con l’avvento dei social network, è fondamentale utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per far sì che l’utente scelga voi e non un altro.

Se vi interessa l’argomento, vi suggeriamo di cominciare ad approfondire leggendo Le armi della persuasione di Robert Cialdini, un libro che ogni marketer dovrebbe conoscere.

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Riassunto
Titolo Articolo
Post su Facebook: come migliorarli con la psicologia
Descrizione
Il neuromarketing nell'era dei social network: in questo post vi elenchiamo 5 trucchi psicologici da applicare ai vostri post su Facebook.
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