Gerry Scotti, Carpisa e il Giro d’Italia questo mese fra i WIN e i FAIL del Social Media Marketing (secondo noi)
Anche questo mese facciamo la nostra personalissima “classifica” di quello che ci è piaciuto e di quello che, invece, proprio non è andato bene nel campo del Social Media Marketing.
Gerry Scotti accorpa una pagina meme: PESSIMA idea
Una delle tecniche più utilizzate nel Social Media Marketing per far crescere immediatamente una Pagina di un brand o di un personaggio pubblico è di accorpare nella propria altre pagine “fan” che erano state create in precedenza. Questo si può fare o tramite contrattazione con gli admin (quindi in sostanza comprando la Pagina) oppure rivendicando la Pagina tramite Facebook, che, dopo aver fatto le dovute verifiche, decide di accorpare la Pagina non ufficiale a quella ufficiale (e riversando quindi in questa tutti i fan accumulati). È un po’ quello che è successo qualche tempo fa con la Pagina ufficiale del Corpo dei Carabinieri, che ha accorpato improvvisamente un serie di pagine non ufficiali (e magari satiriche o ironiche) con il risultato di utenti che si sono ritrovati il like alla Pagina ufficiale a loro insaputa.
La stessa cosa è stata fatta nei giorni scorsi dalla Pagina ufficiale del noto presentatore televisivo Gerry Scotti, che ha rivendicato la pagina “meme” “Lo stesso video di Gerry Scotti che sfonda il bancone di Striscia la Notizia tutti i giorni”, trasformandola di fatto nella pagina ufficiale. Ovviamente gli utenti, accortisi immediatamente del cambio hanno iniziato a protestare rumorosamente: recensioni impietose ad una stella e commenti indignati sotto i post.
La cosa non si è talmente più potuta controllare che la pagina ufficiale è stata prontamente chiusa. L’insegnamento, valido per tutti, è sempre lo stesso: le scorciatoie non pagano.
Ryanair prova a fare real time marketing con l’addio di Buffon
Come ormai saprete, il nostro giudizio sul real time marketing è che, se lo si vuole fare, si deve sempre essere sicuri al 100% di avere un’ottima idea e di riuscire a realizzarla in modo corretto. Abbiamo portato esempi, proprio il mese scorso, di real time marketing ben fatto, e ne avremo anche in questo articolo. Tuttavia certe volte la nostra domanda è solo una: perché?
Perché creare un post sull’addio di Buffon al calcio? Quale attinenza ha con Ryanair? Perché creare un evidente fotomontaggio? E, infine, perché offrire dei biglietti gratis al giocatore? Insomma un post (secondo noi) brutto, ma soprattutto senza molto senso, e potenzialmente pericoloso: personaggi come Buffon infatti molto spesso hanno accordi di sponsorizzazione proprio con compagnie aeree.
Netflix invece ci fa vedere come si fa real time marketing
Allora, che a noi piaccia l’uso dei social che viene fatto per promuovere il servizio di streaming non è un mistero. Ma in particolare questo mese possiamo utilizzare il loro sapiente uso del real time marketing per dimostrare che se fatto bene, una strategia di social media marketing che può funzionare.
Copy, immagine, tempistica: è un post perfetto, soprattutto perché non perde di vista l’obiettivo: la promozione del proprio brand e dei propri contenuti, in un modo che diventa immediatamente virale.
Volagratis si promuove su…Pornhub
Altro WIN del mese, anche per la temerarietà: Volagratis decide di comprare uno spazio pubblicitario all’interno del noto portale di nulla Pornhub, e lo fa inserendo una immagine ovviamente a tema, giocando sull’anagramma “tramonti da film”:
Tramonti da film è però l’anagramma “risolto”, come si vede dalle immagini. La pubblicità su Pornhub è solo l’ultimo step di una una campagna che ha coinvolto anche un Rocco Siffredi, e il claim principale che è stato un altro anagramma: “#stravoglia”.
Carpisa prova a fare il post emotional per la Festa della Mamma, ma sbaglia tutto
Talvolta succede che si utilizzino i collaboratori più professionali, che si identifichi un tema perfetto per il target, che si pianifichi una perfetta campagna di advetising, puntando soprattutto all’aspetto emozionale. Talvolta si fa tutto questo, ma si fa l’errore di partire dall’idea sbagliata.
L’intenzione era buona: riconoscere alle mamme che lavorano a Carpisa l’incredibile e difficile lavoro che svolgono, come lavoratrici e anche come mamme. Il risultato però è stato quello di dare l’impressione di non ritenerle adatte né come lavoratrici né come madri, o almeno questo è stato quello che è stato percepito dalle molte donne che hanno commentato furiose sotto il post. Cosa imparare? Cercare di identificarsi sempre il più possibile con il target soprattutto quando si trattano temi delicati in questa fase storica, e, se possibile, fare un test di controllo prima di far uscire la campagna.
Il Giro d’Italia svecchia la propria immagine grazie ai The Jackal
Non sempre puntare sull’ironia a tutti i costi funziona e non sempre ci piacciono le campagne che i The Jackal realizzano per terzi. Sarà l’argomento (a cui sono particolarmente sensibile), sarà perché ci è sembrato un modo originale per provare a svecchiare un prodotto che rischia di restare appannaggio solo di una certa fascia d’eta (e zona geografica, e qui dobbiamo anche ricordare che il famoso gruppo è di Napoli), ma il video realizzato per conto di Enel per presentare il Giro d’Italia secondo noi funziona: ironia quanto basta, ma anche informazioni ed emozionalità, e l’uso consapevole di un esperto come Marino Bartoletti (che non si prende molto sul serio) e che gioca sui luoghi comuni del ciclismo.
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