L’incrocio tra blog e content marketing va ben oltre la pubblicazione di post e articoli. Ecco la condizione essenziale: la struttura di questo strumento – che nella maggior parte dei casi coincide con WordPress – ti consente di pubblicare ogni giorno nuove soluzioni. Soluzioni per accontentare i lettori e intercettare query su Google.
Sto parlando di articoli che intercettano ricerche informazionali. Solo questo il ruolo del blog? Puntare sull’inbound marketing vuol dire superare la scrittura per andare oltre. E sfruttare una concezione ampia di content marketing. Ma è vero che il blog può diventare il fulcro principale di ogni attività votata alla soddisfazione dei bisogni di un pubblico.
In che modo? La natura stessa del blog – quindi la sua capacità di pubblicare pagine web e articoli legati a una sequenza temporale – offre una piattaforma utile per fondere video, immagini, grafiche e altri documenti. In che modo? Quali sono le soluzioni utili per combinare queste realtà? Scopriamolo insieme con una serie di punti che sintetizzano la mia esperienza in questo campo.
Quando i video diventano essenziali
Ormai la tendenza è chiara: la maggior parte delle visite arriva da mobile, e sarà sempre maggiore la percentuale di pubblico che leggerà i tuoi articoli attraverso uno smartphone. Questo passaggio è vero per tutti i settori? No, ci sono delle eccezioni. Però è vero che la fruizione dei contenuti è correlata alla diffusione del mobile.
Questo cosa significa per chi crea contenuti? Individuare un canale per comunicare nel miglior modo possibile con chi sfrutta soprattutto schermi da 4 pollici o poco più: in condizioni sempre precarie, non di certo seduto al tavolo del bar così come si leggeva (e si legge ancora oggi) il giornale di carta. Anche per questo i video sono indispensabili. Rappresentano un codice semplice da fruire sempre: a casa, in ufficio, per strada, da solo, con gli amici.
I video possono essere sviluppati attraverso una strategia indipendente, e alimentare un canale YouTube o una pagina Facebook. Se parliamo di mini-video puoi sfruttare Instagram. Però tutto questo trova un assist grazie al blog. Soprattutto quando lavori con tutorial e recensioni: in questo modo puoi completare i tuoi contenuti scritti con un video. Ovvero con uno strumento prezioso per sintetizzare tutto ciò che hai pubblicato.
Quindi il calendario editoriale del blog si incrocia con quello dei video: completa ciò che hai scritto con la tastiera, rendi tutto più semplice da fruire e da condividere. Un video in un pillar article o in un tutorial può fare la differenza. E conquistare un pubblico sempre più esigente sia sulle pagine di un blog che su una piattaforma social.
Le immagini cambiano il contenuto
Non sto parlando della semplice immagine di apertura, quella richiamata dalla preview di Facebook e che attira lo sguardo del potenziale lettore. Certo, questo è contenuto. Però la mia riflessione punta sul visual che completa ciò che hai scritto e pubblicato sul blog, e che magari puoi riutilizzare in altre occasioni. Ad esempio sui social, sempre ben disposti nei confronti di chi alimenta il feed con foto di qualità. Ma cosa si ritrova in questa categoria?
- Foto descrittive;
- Screenshot;
- Grafici;
- Sintesi visual;
- Disegni;
- Infografiche;
- Gif;
- Gifografiche.
Spesso nella serp di Google si posizionano risultati con poco testo e tante immagini. La domanda: perché tutto questo se Google ama i contenuti ricchi e densi di informazioni? La risposta è chiara: non puoi avere un’idea precisa di contenuto qualitativamente superiore. O quantomeno non puoi essere tu a decidere questo punto. Per determinate query il risultato migliore è visuale, è basato su un’informazione che va oltre la scrittura. Se voglio vedere e preferisco non leggere premio chi mi dà questa possibilità.
E premio chi riesce a sintetizzare informazioni complesse in schemi semplici e fruibili, come le infografiche. Perché devo interpretare numeri, spulciare dati e indugiare su cifre incomprensibili quando c’è qualcuno che può fare questo lavoro per me? Presentando, tra l’altro, il risultato con una veste grafica semplice e piacevole? Ecco che blog e content marketing ricominciano a viaggiare verso la stessa direzione.
Raccontati con il podcast
Lo ammetto, il podcast può essere un contenuto di grande valore solo in determinati ambiti. E non è la soluzione adatta a ogni situazione. Però diventa anello di congiunzione tra articoli e contenuti multimediali quando hai bisogno di uno strumento capace di ospitare un discorso, una narrazione lunga e articolata, una spiegazione profonda. Il podcast non è per i tutorial, non è rapido e incisivo come il vino: è un contenuto prezioso, ponderato, capace di prendersi il suo tempo.
D’altro canto il podcast è un contenuto flessibile. Puoi portare avanti la tua rubrica che si scarica su iTunes o su altre piattaforme. Ad esempio Sound cloud. Però puoi trasformare questi contenuti audio in approfondimenti da embeddare nei post. Ti faccio un esempio pratico: pubblichi un tutorial per installare WordPress e crei un video per spiegare passo dopo passo tutti i punti.
Ora pubblichi un commento personale sulle dichiarazioni del politico di turno sui lavoratori in Italia. Qui, nell’articolo di 600/700 parole, embeddi il Podcast. Così chi vuole leggere solo il tuo pensiero si limita al post, chi preferisce approfondire va sull’audio. Magari scarica il file e lo ascolta in auto o mentre fa jogging. Come puoi ben capire Content Marketing e blog diventano un’unica cosa solo quando l’autore prova a immedesimarsi nell’audience e tenta di decifrare la dieta mediale del pubblico.
Contenuti extra da scaricare
Ci sono contenuti che non puoi pubblicare sul blog come un semplice articolo. Sto parlando di guide, ebook, moduli utili per permettere alle persone di svolgere un lavoro o magari organizzare altre attività. Per fare tutto questo la pagina HTML non è sufficiente, hai bisogno di un documento PDF da scaricare. O magari Excel, dipende dallo scopo. Però il concetto è un altro: devi soddisfare le necessità del pubblico.
Per fare questo hai bisogno di far scaricare al pubblico dei file che devi curare con la massima attenzione. Perché Google legge anche PDF e simili. Quindi ricorda di dare un nome al file descrittivo e di inserire tutte le meta informazioni richieste nel momento in cui salvi il file. Ultimo dettaglio: come vuoi far scaricare questo contenuto? Dopo la condivisione su Twitter? Prova il servizio Pay With a Tweet, ma puoi ottenere qualcosa in più con la lead generation.
Il meccanismo è semplice: se vuoi scaricare un contenuto extra devi lasciare la tua email. Un’email che poi viene utilizzata per inviare altri elementi della strategia. Ad esempio un video inedito, un webinar esclusivo, uno studio per approfondire determinati argomenti. Questo si chiama fare lead nurturing, ed è una strada molto efficace per alimentare i contatti. Fino a portarli verso la conclusione del contratto.
Una regola da seguire per tutti
Ho affrontato 4 contenuti differenti: video, audio, foto e documenti. Sono alternative che si combinano attraverso lo strumento universale del blog. Ma qual è la strada a seguire? L’analisi delle necessità del pubblico. Il discorso non è quello del creare qualcosa tanto per esserci e per presidiare un media, o una piattaforma. Chiediti: le persone hanno bisogno di un video dedicato a questo argomento? Se sì, qualcuno ha già fatto qualcosa? Come posso migliorare?
A volte basta una semplice analisi delle ricerche per avere la risposta. Strumenti come SEMrush e SEOzoom ti danno la possibilità di approfondire le correlate e le corrispondenze esatte di una query. Qui puoi capire, ad esempio, se rispetto a una domanda viene specificata la necessità di una soluzione differente al testo scritto: in questo modo hai una domanda chiara e un bisogno specifico. Ora però sta a te capire come farti notare. E soprattutto quale risultato raggiungere.
Se vuoi pubblicare l’ennesima guida WordPress in PDF lo puoi fare, senza problemi. Però cosa offri in più rispetto agli altri? E, soprattutto, cosa vuoi dalle persone che eseguono il download di questo documento che ti è costato tanta fatica? Prima di creare pianifica, studia e organizza le azioni future. In primo luogo come utilizzare i contenuti al di fuori del blog, magari sui social o attraverso la newsletter.
Blog e content marketing, la tua esperienza
In questi articolo cerco di mettere in evidenza il rapporto chiaro (almeno dal mio punto di vista) tra blog e content marketing. Un rapporto virtuoso che devi sfruttare al meglio per soddisfare i bisogni di un pubblico che non si accontenta. Secondo te questo punto di vista è utile? Sfrutti la relazione tra blog e content marketing? In che modo? Ti aspetto nei commenti.
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