Esistono delle sottili, ma non troppo, differenze tra i concorsi fotografici letterari ed i concorsi a premi veri e propri. Approfondiamole insieme
Nei nostri webinar ci siamo accorti che una domanda si ripete molto di frequente: come fare a distinguere i concorsi fotografici letterari, ovvero esclusi dalla normativa, dai concorsi a premi veri e propri.
In modo particolare su Instagram, social network utilizzato da oltre 1 miliardo di utenti e ben più di 25 milioni di aziende (dato del 2017, quindi ad oggi sicuramente vicino al raddoppio), pullulano i contest lanciati da piccoli e grandi business appellandosi all’esclusione normativa dei concorsi per opere letterarie.
Il problema di base, quando si tratta di concorsi a premio, è che c’è molta confusione anche e soprattutto tra i social media manager e le agenzie digital, i quali dovrebbero seguire l’iter burocratico senza esporre al rischio di multe le aziende. Purtroppo, invece, si tende spesso a prendere sottogamba la normativa italiana in materia di concorsi a premio online.
Tanto lo fanno tutti, perché non posso farlo anche io?
Questa è certo una delle affermazioni che più spesso ci si ritrova a fare, anche alla luce degli innumerevoli contest illegali che girano su Instagram e su Facebook. Infine, ma non certo per importanza, c’è ancora una grossa confusione relativa alla definizione dei concorsi per opere artistiche, letterarie e scientifiche, un’esclusione normativa della quale ci spesso alcune aziende si avvalgono furbescamente (ed illegalmente).
Ecco perché abbiamo deciso oggi di parlare di contest fotografici letterari vs. concorsi a premi veri e propri.
Cosa indica la normativa italiana sui concorsi a premi
Facciamo un passo indietro e vediamo cosa recita il d.P.R. 430/2001, ovvero la normativa di riferimento per i concorsi a premio online e offline.
Vengono considerati concorsi a premio tutte quelle manifestazioni pubblicitarie in cui l’attribuzione dei premi offerti, ad uno o più partecipanti, anche senza condizione di acquisto o di vendita di prodotti / servizi, dipende:
- dalla sorte, sia che l’estrazione dei vincitori sia organizzata appositamente, sia che si faccia riferimento ad altra estrazione o ad altra designazione che dipende comunque dalla sorte;
- da qualsiasi congegno, macchina od altro, le cui caratteristiche consentano di affidare unicamente all’alea la designazione del vincitore o dei vincitori dei premi promessi;
- dall’abilità o dalla capacità dei concorrenti chiamati ad esprimere giudizi o pronostici relativi a determinate manifestazioni sportive, letterarie, culturali in genere o a rispondere a quesiti o ad eseguire lavori la cui valutazione è riservata a terze persone o a speciali commissioni;
- dall’abilità o dalla capacità dei concorrenti di adempiere per primi alle condizioni stabilite dal regolamento, purché le modalità dell’assegnazione dei premi siano oggettivamente riscontrabili e i concorrenti che non risultino vincitori possano partecipare all’assegnazione di ulteriori premi.
Alla luce di questo, quindi, tutte le campagne attivate da una qualsiasi azienda con sede sul territorio italiano, che mettono in palio dei premi promessi, sono da considerarsi manifestazioni a premio.
Esiste poi una distinzione fondamentale tra concorsi a premio ed operazioni a premio. Queste ultime, infatti, prevedono sempre un vincolo di acquisto per la partecipazione da parte dell’utente. Tutte quelle campagne promozionali che non richiedono l’acquisto come requisito per la partecipazione, quindi, rientrano a pieno titolo nella classificazione di concorso a premio.
Un fotocontest è, di fatto, un concorso a premio vero e proprio. Richiedere ad un utente di condividere uno scatto, che sia aderente alla tematica del concorso, con la promessa di vincita di uno o più premi (prodotti e / o servizi aziendali o in partnership), rientra a pieno titolo in quella che è la normativa sui concorsi a premio.
Per questo motivo è possibile lanciare lo stesso direttamente su Instagram o Facebook ma diventa necessario avvalersi di una piattaforma esterna per la raccolta dei dati dei partecipanti, la quale deve avvenire su suolo italiano o su suolo estero con l’attivazione di un sistema di mirroring (trasmissione in tempo reale su server posizionati in Italia). Questo diviene necessario proprio per rispettare quanto indicato all’interno del d.P.R. 430/2001.
I concorsi fotografici letterari
Parliamo ora dei concorsi fotografici letterari, l’esclusione normativa descritta all’Art. 6, punto A, del d.P.R. 430/2001.
Secondo la legge italiana:
non si considerano concorsi ed operazioni a premio tutte quelle manifestazioni indette per la produzione di opere letterarie, artistiche o scientifiche, nonché per la presentazione di progetti o studi in ambito commerciale o industriale, nei quali il conferimento del premio all’autore dell’opera prescelta ha carattere di corrispettivo di prestazione d’opera o rappresenta il riconoscimento del merito personale o un titolo d’incoraggiamento nell’interesse della collettività.
Un ottimo esempio per fare comprendere meglio la differenza con i concorsi a premio veri e propri viene da un caso studio attivato grazie alla piattaforma Leevia: #PostiDaLupi. Nonostante il soggetto promotore si sia avvalso di una piattaforma come quella da noi sviluppata per ospitare il suo concorso fotografico letterario ed artistico, tale contest si è svolto senza l’intervento di un notaio e senza comunicazione di svolgimento al MiSE.
Il concorso #PostiDaLupi, promosso da MUSE – Museo delle Scienze, è un ottimo esempio di concorso fotografico letterario con finalità di diffusione di un tema mediante la creazione di un’opera artistica, in questo caso uno scatto raffigurante il paesaggio dove il lupo c’è o sta per arrivare.
Tutti i partecipanti hanno quindi pubblicato le loro foto, indicando il luogo in cui sono state scattate e diffondendo il concetto di posti da lupi attraverso la condivisione di paesaggi evocativi.
Sulla pagina del concorso sono state pubblicate 530 foto, una giuria ha selezionato le 30 migliori per far parte di una mostra fotografica che si è tenuta nella primavera 2016 presso gli spazi del MUSE di Trento. Un premio non materiale (ma avrebbe comunque potuto esserlo), e certo un grosso riconoscimento per tutti i vincitori del concorso indetto.