Instagram Stories contest: i motivi per i quali non rispettano la normativa nel nostro Paese
Le Instagram Stories stanno spopolando in tutto il mondo, anche in Italia. Con oltre 300 milioni di utenti attivi a livello globale, le aziende ed i liberi professionisti (compresi influencer e blogger) ne hanno comprese le potenzialità, pubblicando quotidianamente contenuti creativi quali retroscena, tutorial e consigli, con l’obiettivo di creare engagement all’interno della propria community.
Altra pratica che sta letteralmente spopolando, sempre con il fine di ottenere coinvolgimento, sono gli Instagram Stories contest, ovvero dei concorsi a premi lanciati proprio attraverso la funzione Storie. Certo, sicuramente sono un’ottima modalità per avere interazioni e risposte dal proprio pubblico di riferimento, ma siamo sicuri che in Italia siano legali?
Come tutti i social media trends, anche questo è stato “importato” direttamente dagli Stati Uniti, dove però ricordiamo esserci una normativa vigente differente da quella del nostro Paese. Quello che cambia, oltre la nomenclatura dei concorsi ammessi, è che per gli sweepstakes (concorsi di sorte) e per i contest (concorsi di merito), negli Stati Uniti non esiste una normativa valida per tutti gli Stati, bensì le manifestazioni a premio sono soggette a leggi e norme statali, locali e federali. Quindi, se un concorso è legale in Virginia o in California, ad esempio, non è detto che lo sia anche in Florida e men che meno nel nostro Paese.
Per questo motivo, quando si parla di concorsi a premio è bene conoscere la normativa italiana vigente, in modo da comprendere che gli Instagram Stories contest non si possono creare in Italia, per differenti motivi.
Perché non si possono creare Instagram Stories contest nel nostro Paese?
La motivazione per la quale non si possono creare Instagram Stories contest in Italia è principalmente una. Secondo quanto indicato nel d.P.R. 430/2001, all’articolo 1 punto 1:
I concorsi e le operazioni a premio di ogni specie, consistenti in promesse di premi al pubblico dirette a favorire, nel territorio dello Stato, la conoscenza di prodotti, servizi, ditte, insegne o marchi o la vendita di determinati prodotti o la prestazione di servizi, aventi comunque, fini anche in parte commerciali, si effettuano alle condizioni e con le modalità di cui al presente titolo.
E ancora al punto 6:
Le attività relative allo svolgimento delle manifestazioni a premio sono effettuate nel territorio dello Stato ad eccezione delle attività connesse al confezionamento dei prodotti realizzati al di fuori del detto territorio.
Come si può notare in entrambi i punti, il territorio dello Stato è un punto saldo dei concorsi a premio online, motivo per cui viene poi specificato e chiarito nelle FAQ ministeriali (ultimo aggiornamento luglio 2018) che il server del sito web dell’impresa promotrice e sul quale si svolgerà la manifestazione a premio, deve necessariamente essere posizionato su suolo italiano o comunque, se su territorio estero, vi è la necessità e l’obbligo di utilizzare un sistema di mirroring (non sono ammessi sistemi analoghi). Riportando un estratto della risposta alla FAQ n. 6:
In via esemplificativa deve essere allocato in territorio nazionale il software che permette di gestire sistemi di preferenza, sistemi randomici di individuazione, sistemi di interazione tra utenti, sistemi che sfruttano abilità di gioco.
Questo significa che, se il soggetto promotore del concorso a premi dovesse decidere di organizzare un Instagram Stories contest, attraverso l’estrazione a sorte di tutti gli utenti che rispondono ad una domanda tramite il sistema sondaggio presente nella piattaforma, andrebbe contro la normativa italiana.
Per completezza, riportiamo anche la FAQ ministeriale nr. 7:
Nel caso in cui, per partecipare ad un concorso a premio, l’unico canale di partecipazione sia il social network (con server estero) questi deve essere associato e per il Ministero non hanno valore le dichiarazioni di esonero di responsabilità del social riportate sulle loro pagine.
Inoltre, ricordiamo che nel nostro Paese, solo i soggetti regolarmente iscritti nel Registro delle Imprese e non privati (anche se titolari di Partita IVA), possono lanciare concorsi a premi online.
Il rispetto di tutte queste norme può decadere solo ed esclusivamente nel caso in cui il concorso a premio lanciato rientri in una delle eccezioni normative previste dal d.P.R. 430/2011.
Quando è possibile organizzare Instagram Stories contest
Si possono organizzare Instagram Stories contest solo nel caso in cui si rientri nelle esclusioni previste dalla legge italiana. Non si considerano concorsi a premio, quindi possono essere indetti anche utilizzando le Stories di Instagram:
- i concorsi indetti per la produzione di opere letterarie, artistiche o scientifiche, nonché per la presentazione di progetti o studi in ambito commerciale o industriale, nei quali il conferimento del premio all’autore dell’opera prescelta ha carattere di corrispettivo di prestazione d’opera o rappresenta il riconoscimento del merito personale o un titolo di incoraggiamento nell’interesse della collettività;
- le manifestazioni nelle quali i premi sono costituiti da oggetti di minimo valore, sempreché la corresponsione di essi non dipenda in alcun modo dalla natura o dall’entità delle vendite alle quali le offerte stesse sono collegate, ma su questo punto ricordiamo siamo in attesa di aggiornamenti dal Ministero;
- le manifestazioni nelle quali i premi sono destinati a favore di enti od istituzioni di carattere pubblico o che abbiano finalità sociali o benefiche.
Sono molte le aziende ed i privati che utilizzano la “scusa” delle opere artistiche per indire un foto contest, ma come specificato anche nel nostro articolo dedicate alle FAQ sui concorsi a premio, proprio perché la richiesta è spesso quella di pubblicare foto con prodotti o immagini che devono far risaltare un momento più che la realizzazione di un’opera vera e propria, non è possibile lanciare un Instagram Stories contest appellandosi a questa eccezione.
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