Nuove funzionalità per i gruppi di WhatsApp, nuove opzioni dall’Ads manager per Instagram e nuove tariffe per l’offerta premium di Youtube…
Le due settimane scorse in cui, prima Facebook, e poi Google, hanno presentato tutte le novità a cui stavano lavorando nelle rispettive conferenze annuali dedicate agli sviluppatori, sono state ricche di novità e di sviluppi potenzialmente interessanti per il Social Media Marketing e il Digital Marketing. Tuttavia i grandi player non stanno mai realmente fermi e anche in questa weekly potrete trovare novità interessanti, iniziamo!
WhatsApp introduce novità per i gruppi
Facebook ha introdotto negli scorsi mesi numerose novità riguardo i gruppi su Facebook, rendendoli potenzialmente molto più utili e soprattutto più semplici da gestire. Ora anche su WhatsApp sembra ci sia una maggiore attenzione nei confronti di questo strumento, e tutti sappiamo quanto i gruppi su questa app possano essere, diciamo, problematici.
Innanzitutto viene introdotta la possibilità di inserire una descrizione per il gruppo, con le policy per interagire all’interno dello stesso. La descrizione sarà visibile ad ogni nuovo entrato nel gruppo attraverso un messaggio che comparirà sopra la chat. Gli admin dei gruppi inoltre acquisiscono un’importanza centrale, potranno infatti decidere chi ha la facoltà di cambiare descrizione e icona del gruppo e non potranno più essere rimossi. Per chi non segue invece costantemente il gruppo potrà verificare immediatamente i messaggi nel quale è stato taggato con la nuova icona “@” presente in fondo a sinistra:
E cosa più importante: chi lascia un gruppo non potrà più essere re-inserito. A meno che l’utente stesso non rientri di sua spontanea volontà.
Le nuove funzioni sono già a disposizione sia per iOS che per Android, tramite un aggiornamento dell’app.
Instagram (finalmente) dà la possibilità di creare ads dai post organici dall’Ads manager
Una delle funzioni più attese da tutti i marketers è finalmente arrivata: finalmente non si dovrà creare dei post appositi per gli ads, ma si potranno sponsorizzare i post organici, come da sempre è possibile su Facebook. Finora infatti si poteva sponsorizzare un post organico solo attraverso il bottone “promote” inserito sotto la foto (allo stesso modo del bottone “boost” di Facebook), ma non era possibile utilizzare l’Ads Manager o il Power Editor.
La funzione, che sarà disponibile per tutti nelle prossime settimane, permetterà quindi di creare gli ads di Instagram allo stesso modo di quelli per Facebook, partendo da un post già pubblicato, e di vedere, sempre attraverso l’Ads Manager, i risultati della reach e dell’engagement a pagamento.
Youtube Red diventa Youtube Premium
Cambio di prospettiva per la piattaforma di video hosting più grande del mondo: Youtube Red, il servizio di streaming video a pagamento scompare così come era concepito e diventa Youtube Premium, un servizio aggiuntivo a Music Premium. Il servizio Red permetteva di vedere contenuti esclusivi e tutti i video di Youtube senza gli ads ad un costo di 10 dollari mensili, ma ora non è più disponibile, sostituito da Premium, un servizio aggiuntivo da sottoscrivere obbligatoriamente in aggiunta a Music Premium, il servizio per ascoltare musica (e vedere i video musicali quindi) senza ads di Youtube. Premium ha un costo di 2 dollari, che si aggiungono ai 10 del servizio Premium Music.
Il riordino dell’offerta di Youtube dovrebbe portare anche alla scomparsa di Google Play Music, il servizio di streaming musicale brandizzato Google (che era in bundle con la sottoscrizione a Red) e quindi ad un riordino dell’offerta di Google rispetto ai servizi di streaming audio e video premium.
Facebook introduce le Audio Storie
La passione di Facebook per il formato audio è decisamente encomiabile: dopo aver provato con il live audio (con l’esperimento in Italia del programma di Fiorello trasmesso solo via Facebook) e il post con la nota vocale, esperimenti entrambi che non hanno portato a risultati eclatanti, ora il Social Network ci riprova e inserisce la possibilità di creare una Storia solo audio.
Se ve lo siete dimenticato (non essendo usate da nessuno), il formato delle Storie è presente anche su Facebook. Sarà quindi possibile postare una Storia con una registrazione vocale e una foto come “copertina”. Una nuova fantastica possibilità per creare post creativi!
LinkedIn vi mostrerà quanto siete compatibili con un annuncio di lavoro
LinkedIn è sicuramente la piattaforma Social più adatta a cercare e trovare lavoro, anche la nuova funzione Jobs di Facebook non ha scalfito l’importanza ormai centrale di questa piattaforma per il mondo del business e del recruiting. Ora LinkedIn vuole aiutare ancora di più chi sta cercando lavoro con una nuova funzione che permette di verificare quanto le proprie skills (delineate nel proprio curriculum online sul social) siano in linea con l’annuncio di lavoro.
Inoltre chi dispone di un profilo Premium, potrà verificare il suo ranking rispetto agli altri “contendenti”. Inoltre l’1-click apply diventa ancora più semplice, non richiedendo più alcun dato per poter presentare la propria candidatura.
Messenger aggiorna la sua piattaforma alla versione 2.4
Messenger Platform è la piattaforma che Facebook fornisce affinché si possa inserire la chat di Messenger all’interno del proprio sito. La nuova versione della piattaforma porta con sé nuove interessanti funzioni, tra le quali la possibilità di controllare la visibilità del plugin e la possibilità di cambiare il dialogo di benvenuto in modo da adattarsi dinamicamente. Inoltre il plugin può ricavare le informazioni che si richiedono, come il numero di telefono o la mail, tramite il profilo dell’utente su Facebook.
Per concludere, le nuove API di Broadcasting permettono di mandare un messaggio broadcast con maggiore flessibilità e di poterlo anche programmare.
Articoli da leggere
Facebook ha rilasciato il suo primo Transparency Report, dando per la prima volta le cifre relative ai contenuti rimossi, che andavano contro i suoi standard di comunità. Su Marketing Land trovate un’analisi dettagliata del report (se non avete voglia di guardarvi tutte le cifre del documento originale).
Google ha confermato che gli Snippet nelle ultime settimane sono diventati più corti e molti SEO non l’hanno presa molto bene.