Quali sono state le migliori campagne social? Quali i brand che hanno saputo meglio di tutti sfruttare i social network per promuoversi nel modo più originale? Ne abbiamo individuati 10, a livello nazionale e mondiale
Finito il 2016, possiamo fare un breve bilancio su quali sono state, a livello mondiale ed italiano, le campagne Social più riuscite, ovvero quelle che non solo sono state in grado di colpire il pubblico, ma anche di portare valore reale al brand. Sono campagne, che al di là dei grossi nomi che le realizzano, possono essere utili perché indicano senz’altro degli esempi da cui prendere spunto.
Nike: “Unlimited You”
La Nike si contraddistingue per la creatività dei propri commercial fin dagli anni 90. Tuttavia è anche un brand che è riuscito ad adeguarsi alle novità dei social network senza perdere la propria identità distintiva, anzi, riuscendo a portala in questo nuovo contesto. La campagna social per le olimpiadi di Rio è un insieme di auto-ironia e celebrazione dello sportivo qualunque, ed ha avuto una potenza virale imponente: più di 38 milioni di visualizzazioni solo su Youtube. “Unlimited You” si è poi sviluppata sui diversi media con spot mirati per personaggio sportivo, soprattutto con la formula mini-spot da 10-15 secondi.
John Lewis: #BusterTheBoxer
Uno spot natalizio visto da 35.000.000 di persone e il più condiviso su Facebook. È il simpatico spot del cane della catena di negozi di John Lewis. Uno spot che abbandona il classico tono da commercial natalizio, che solitamente punta solo sui sentimenti legati al nucleo famigliare, per concentrarsi invece sulla “gioia” e sull’effetto comico. Uno spunto per pensare lateralmente rispetto ai soliti cliché legati a determinati periodi dell’anno.
Disney: #ShareYourEars
Un contest a fin di bene quello proposto da Disney, in partnership con l’associazione “Make a Wish”. I Fan erano invitati a creare la propria immagine con le orecchie da Topolino e l’hashtag #ShareYourEars. Per ogni persona che avesse partecipato la Disney avrebbe donato 5 dollari all’associazione. I partecipanti avevano la possibilità di aggiudicarsi, tramite estrazione, diversi premi, fra cui un tour privato a Disneyland e delle orecchie di Topolino adornate da Swaroski.
Il contest ha avuto un enorme successo e la Disney ha fatto una donazione a Make a Wish di due milioni di dollari. Una campagna in cui vincono tutti e la dimostrazione che un contest sui social, pensato correttamente, dà ottimi risultati.
PwC: #BallotBriefCase
Una campagna vincitrice del Shorty Award come miglior campagna sui social media nell’ambito B2B. Ovvero come usare in modo corretto un canale ben poco formale per accrescere la propria awareness all’interno di un target giovane, giocando sul viaggio della valigetta dei risultati degli Oscar, che da 82 anni è gestita dalla PwC.
Piccoli video lanciati su Snapchat e poi ri-condivisi anche sui canali Twitter e Instagram avevano come scopo quello di far vedere il percorso della valigetta con i risultati degli Oscar, in viaggio negli USA. La campagna ha coinvolto anche i dipendenti di PwC, che attendevano l’arrivo della valigetta in ogni sua tappa e condividevano con l’hashtag della campagna la loro foto con la ormai famosa valigetta con amici e parenti, aumentando la portata virale dell’operazione.
Esurance: #EsuranceSweepstakes
Altro contest, in questo caso relativo però ad un evento ben preciso (e moltissimo sfruttato anche): il SuperBall. Esurance ha deciso di premiare, tramite una estrazione, 17 persone che hanno ritwittato il proprio post durante la partita.
Non solo, l’azienda ha chiamato i premiati via FaceTime e postato i video. Ottima dimostrazione dell’utilizzo che si può fare di eventi specifici molto seguiti per sfruttarli a proprio vantaggio, anche attraverso un contest.
Ford Italia: #FordSocialR
Ford Italia, fra gli sponsor dell’edizione italiana di Masterchef, ha deciso di promuovere il proprio abbinamento con la popolare trasmissione culinaria attraverso l’organizzazione di diverse “cene social”, che avevano come scopo la visione di gruppo della puntata. Invitati personaggi, influencer ed ex-concorrenti . Gli ospiti erano invitati ovviamente a twittare commenti, foto e quant’altro attraverso l’hashtag #FordSocialR.
Il connubio fra auto e cibo era inoltre sancito anche dalla flotta messa a disposizione da Ford per accompagnare gli invitati alla cena, direttamente da sotto casa alla location. Una campagna certamente interessante, in grado di mettere insieme diversi aspetti: social network, una parte “offline”, l’evento televisivo e la sponsorizzazione di Masterchef Italia.
Ceres: #SanremoCeres
Il Festival di Sanremo è per la televisione italiana quello che è il SuperBall per gli Stati Uniti (con la differenza sostanziale che il Festival dura una settimana, non un giorno solo). Un evento imprescindibile, che tutti alla fine seguono e che molti, soprattutto, seguono collegati sui propri social network, in particolare su Twitter. Inserirsi e farsi notare all’interno della marea di commenti che vengono diffusi ogni singolo minuto di trasmissione è quasi impossibile.
Impossibile se non sei il team di comunicazione di Ceres, che si è inventata una promozione fra evento offline/online e social. Ceres infatti ha affittato un balcone a fianco del teatro e da lì hanno appeso degli striscioni con i tweet più riusciti della propria community, stampati sul momento. Risultato? L’hashtag #SanremoCeres è stato in testa ai trending topic per tutta la prima serata, davanti anche anche a quello ufficiale della manifestazione #Sanremo2016, con 14 mila menzioni in un solo giorno di Festival.
La buona pratica in questo caso? Trovate un modo per valorizzare la vostra community. Date peso ai post e ai commenti che provengono dalla fan base.
Buitoni: L’Abitudine di cambiare
La campagna di Buitoni “L’abitudine di cambiare” può sembrare tradizionale a prima vista: un grosso nome della televisione generalista come Mara Maionchi presa come testimonial, alle prese con i fornelli. Spot Televisivi e attenzione assicurati.
Tuttavia insieme alla campagna tradizionale di spot la Buitoni ha inserito anche dei mini-video realizzati appositamente per i social network, oltre a GIF e altri contenuti pensati per diventare virali. Senza contare la partecipazione della “resident food blogger” della Buitoni Ilaria Mazzarotta, volto dell’azienda.
Oreo: Snack Hacks
Idea semplice da descrivere e da guardare, ma non così immediata da realizzare. Utilizzare al meglio tutti i social vuol dire anche capire e sviluppare per ognuno un format che sia specifico per quella piattaforma e per quel target. Oreo per esempio ha creato dei super-mini-video di sei secondi per Vine (la piattaforma di micro video che sarà presto incorporata in Twitter). Un format che non avrebbe senso da nessun’altra parte se non lì!
L’Oréal Paris: #WorthSaying
Durante la premiazione dei Golden Globe dell’anno sorso la L’Oréal ha lanciato una campagna che invitava le donne a parlare di tutto quello che è importante per loro, non solo il make-up. Il claim della campagna ricorda ovviamente lo storico claim del brand: “Because You’re Worth It” ma declinato su un piano totalmente nuovo e diverso. Anche in questo caso è il brand che chiede ai propri consumatori di farsi avanti, anche attraverso i propri testimonial, e di dare voce ai propri pensieri, attraverso una campagna che solo lateralmente ha a che fare con il suo main business.
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