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Cosa possiamo imparare dal mitico direttore di La7 e dal modo in cui gestisce la sua pagina Facebook

Ogni mese analizziamo una pagina Facebook con caratteristiche interessanti, che possano aiutavi a trovare dei suggerimenti per fare bene il difficile lavoro dello “stare sui Social”. Abbiamo già analizzato pagine di brand, community, e personaggi “nati nella rete”. Fenomeni diversi, ognuno con caratteristiche peculiari ma interessanti.

Oggi analizzeremo invece la pagina un personaggio storico della televisione e del giornalismo italiano, che ha iniziato da qualche tempo un percorso di confronto e dialogo serrato su Facebook, ottenendo dei risultati eccezionali dai quali possiamo sicuramente trarre spunto: Enrico Mentana.

La Pagina Facebook, i dati e le interazioni

La pagina Facebook del direttore responsabile del TG La7 che, ricordiamo, ha abbandono il profilo Twitter poco tempo fa, ha quasi 800.000 like, con un tasso di interazione straordinario:

analisi pagina facebook mentana

60.0o0 persone che ne parlano è infatti un dato piuttosto significativo, ma lo è ancora di più l’interazione che registrano i post della pagina, che non sono certo immagini di gattini, gif divertenti o video comici:

analisi pagina facebook mentana

Questo infatti è un tipico esempio di post: testo semplice, senza contenuti multimediali, con più di 800 commenti, più di 200 condivisioni e 4 mila like.

Un fenomeno indiscutibilmente interessante, se ci soffermiamo sul fatto che la gran parte dei post del Direttore sono analisi politiche o legate all’attualità, di certo non argomenti futili o disimpegnati.

Certo, bisogna premettere che Mentana parte da una posizione avvantaggiata di personaggio pubblico e volto televisivo, ma i suoi numeri sono decisamente più alti rispetto a quelli di altri personaggi del suo calibro.

Vediamo quindi quali sono le ragioni di questo successo social.

Mentana “che blasta laggente”

Mentana non si tira indietro nel momento del confronto con la propria community ed interviene spesso rispondendo ai commenti sotto ai post, molto spesso usando toni sarcastici e taglienti.

È diventato talmente famoso il suo modo di rispondere alle persone che è nata anche una pagina fan “Enrico Mentana blasta laggente”.

La cosa più curiosa, che non capita spesso – ed anche in questo caso Mentana ha portato senz’altro una novità importante – è che il direttore si relaziona molto con questa pagina:

analisi pagina facebook mentana3

Si sa quanto il Direttore sia egocentrico (per sua stessa ammissione), quindi non possiamo stupirci che tenga “sotto controllo” anche una pagina ineggiante alle sue “prodezze social”, ma interagirci e seguirla attivamente è un caso unico nella sfera social italiana e riflette anche lo spirito “pioneristico” del personaggio, che non ha paura di affrontare in prima persona l’interazione su Facebook.

Tuttavia, la parte interessante della community di Mentana è che il confronto è molto ricercato. Dagli estimatori ma molto più spesso dai detrattori.

analisi pagina facebook mentana_1

I follower cercano lo scontro con il personaggio, per avere almeno una piccola replica e quei 5 minuti di “notorietà” che ne derivano.

Un meccanismo molto simile a quello che si è generato sulla pagina di Morandi, ma al contrario.

Se Morandi infatti si è posto – in linea con il proprio personaggio pubblico – come inclusivo, tendendo alla ricerca della mediazione piuttosto che dello scontro, Mentana, al contrario, si è posto (anche lui in linea con il suo personaggio) come una persona che non ha paura a “dire quello che pensa” e ancora meno a replicare a chi, sulla rete, lo accusa di partigianeria da più parti.

“Webeti”

Mentana viene ricordato, quando si scrive della sua pagina Facebook, per il neologismo “webete“, coniato per rispondere ad uno dei tanti commenti ricevuti.

Lo stesso direttore ha più volte rimarcato che la nascita di questo neologismo è stata casuale, e ne rifugge la facilità d’uso, il grande clamore e la “viralità” innescata. Ciononostante il termine “webete” è diventato ormai di uso comune.

analisi pagina facebook mentana 4


È sbagliato ridurre la gestione della pagina Facebook di Mentana al termine “webete”, perché, al di là di un fortuito e fortunato gioco di parole, il direttore ricerca un dialogo logico e ragionato, che sembra sempre più difficile su Facebook.

Un esempio per chi sta sui social e vuole resistere alle riduzioni di senso, alla semplicità degli argomenti e della scrittura, e alla comicità spicciola.

Cosa imparare da Enrico Mentana

Da come la pagina di Enrico Mentana viene gestita possiamo trarre degli spunti che possono essere utili per la gestione di pagine Facebook di qualsiasi tipo.

Innanzitutto la coerenza e l’adesione perfetta fra offline e online. 

La pagina Facebook del direttore del Tg La7 infatti rispecchia perfettamente la personalità, lo stile e i toni del Mentana personaggio pubblico. Non vi è alcuno scollamento, alcuna differenziazione, nel modo in cui Mentana si presenta davanti alle telecamere rispetto a quello con cui si presenta davanti alla propria community: il Tone of Voice è assolutamente coerente.

Mentana si preoccupa per la propria community:

analisi pagina facebook mentana 5

Anche se non è la sua mansione, Mentana si preoccupa, quale volto più riconoscibile de La7, di aiutare i propri spettatori, e fa il lavoro di “community manager” vero e proprio.

Avere un’attenzione particolare per la propria community, anche al di là della propria mansione, è sinonimo di rispetto e di dedizione, un comportamento che viene notato e apprezzato dalla fanbase.

Ironia, auto-ironia e prendersi sul serio quando serve. Altro punto cardine per creare una corretta immagine sui social è sapere bene quando è il momento di scherzare (anche scherzare su di sé) e quando è invece il momento di essere seri. Mentana lo sa fare benissimo, sia in televisione che sui social, un esempio anche in questo da seguire.

Non trattare la tua fan base come dei bambini: ultimo spunto, ma forse più importante è la ricerca continua di un dialogo non fatto solo di slogan, ma piuttosto di una comunicazione social che può essere anche pensata e ragionata.

Foto credit: Alessio Jacona


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