Con soli 100 euro puoi suonare al Red Devil, prenota la tua serata
Per una band emergente, essere invitati a suonare in un locale può essere la svolta necessaria per sfondare nell’inflazionato mondo musicale, ma che succede quando lo stesso locale chiede di essere pagato per ospitare la serata?
È quello che è accaduto al Red Devil Pub di Rimini, che il 7 gennaio pubblica due Facebook post in cui invita le band che hanno voglia di farsi conoscere, al pagamento di 100,00 € per ottenere visibilità.
Inutile dire che i commenti negativi iniziano a fioccare come la neve in Sicilia nei giorni scorsi, ed alcuni sfociano addirittura nel volgare. Di seguito ve ne riportiamo un paio, che rientrano nei commenti negativi più “gentili”.
Nel riminese non sono molti i locali che offrono opportunità di esibirsi in live, ma la richiesta di essere pagati per permettere a dei giovani di realizzare un sogno musicale, ha fatto insorgere i fan della pagina e non solo.
Il giorno 9 gennaio il titolare ha pubblicato un messaggio di scuse per coloro che si sono sentiti offesi, sottolineando che i due Facebook post dei giorni precedenti erano una mera provocazione.
Non è dato sapere se è stato fatto realmente come provocazione o il tutto è partito seriamente, fatto sta che vi sono state diverse recensioni negative che hanno abbassato di molto la credibilità del locale, portando il rate ad 1,3/5.
Certo è che se provocazione voleva essere, è stata mal gestita.
Analizziamo la pagina Red Devil Pub
Scorrendo il feed della pagina, si può notare che non vi è alcuna strategia comunicativa e che viene gestita in maniera artigianale e casereccia. Quando si tratta di pagine aziendali è obbligatorio rivolgersi ad un professionista, ma se proprio il locale preferisce fare da sè, è richiesto almeno uno studio di quella che è la comunicazione sul web.
Analizziamo insieme la pagina di Red Devil Pub partendo dall’immagine di copertina.
Sicuramente la volontà era quella di creare un’immagine sexy per attirare clientela maschile per addii al celibato, ma si nota in maniera molto evidente che è frutto di qualcuno che non ha competenze in campo grafico. Addirittura la L iniziale risulta tagliata, quindi non vi è stata nemmeno una base di informazione relativa alle dimensioni che dovrebbe avere un’immagine di copertina di Facebook.
Scorriamo la home della pagina e vediamo i Facebook post: come dicevamo poco sopra, non vi è nessuna strategia comunicativa. Post scritti in maiuscolo andando contro qualsiasi netiquette (il maiscolo sul web equivale ad urlare), qualche errore ortografico e nessuna regolarità nelle pubblicazioni.
Strategia di crisis management? No grazie
Essendo una pagina gestita in maniera casereccia, senza l’aiuto di un professionista (o almeno così sembrerebbe), il gestore del locale non ha alcuna strategia di crisis management. Non risponde ai commenti negativi, ma continua a pubblicare post di scuse dicendo che “il link dei 100 € è stato fatto solo come provocazione“.
Siamo quasi certi della sua buona fede, ma quando si lavora con i social network bisogna mettersi nei panni dei propri clienti e dei propri follower, comprendendo quello che può piacere e quello che può infastidire.
Stare su Facebook non è un gioco, non è obbligatorio e tutte le aziende dovrebbero comprenderlo.
Conclusioni
I social network sono diventati il mezzo più veloce per comunicare e per farsi conoscere da utenti/potenziali clienti, ma questo può essere un vantaggio – se vengono utilizzati nel modo giusto – o uno svantaggio – se si incappa in errori grossolani di questo tipo.
Oramai, quando si è alla ricerca di un luogo dove passare la serata, sono sempre più frequenti le ricerche direttamente su Facebook senza più passare da Google e nemmeno da TripAdvisor. Lo scandalo delle recensioni truccate su TripAdvisor ha fatto sì che sempre più utenti si appoggino direttamente ai social per ottenere informazioni sui locali della zona.
Le pagine Facebook sono diventate delle vere e proprie vetrine sul mondo. Pensate ad una vetrina fisica: che tipologia di prodotti inserireste al suo interno? La logica porta a pensare ad un inserimento di prodotti di ottima qualità e posizionati in maniera ordinata.
Con Facebook bisogna fare la stessa cosa: pubblicare contenuti interessanti ed utili ai potenziali clienti, con una frequenza di pubblicazione data da un piano editoriale studiato a monte. Insomma, bisogna saper comunicare nel modo giusto. Le fan page Facebook sono un orticello di cui prendersi cura, e lo stesso vale per tutti gli altri social network.
E voi cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti!