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Hai mai sentito parlare di brand journalism? Se la risposta è no, ecco tutto quello che dovresti sapere

Siamo nell’era dei contenuti. Il contenuto web, ma anche sui social media, oggi è prezioso quanto i prodotti o i servizi venduti e questo è il motivo per cui sempre più aziende hanno deciso di investire in strategie concrete di content marketing.

Proprio il marketing dei contenuti è fondamentale per raggiungere diversi obiettivi quali, per esempio, la generazione di lead qualificati e l’aumento della consapevolezza del marchio. In questo contesto si inserisce il brand journalism: per alcuni una semplice espressione del content marketing, ma che in realtà non lo è poiché implica una mentalità e un approccio completamente nuovi.

Che cos’è il brand journalism

In passato, quando i brand avevano necessità di promuoversi dovevano rivolgersi a canali esterni e società di terze parti presentando ciò che desideravano pubblicare sui media tradizionali, come TV o giornali. Oggi questo non è più necessario, in quanto il brand journalism permette alle aziende di pubblicare storie su sé stesse e coinvolgere i lettori.

Seppur questo concetto sia nato alla fine del 1800, la prima azienda moderna che ne ha captato il potenziale è stata McDonald’s. Larry Light, nel 2004 a capo del marketing dell’organizzazione, pensò ad un modo innovativo per sopravvivere agli attacchi da parte di tutti coloro che ritenevano i piatti proposti dannosi per la salute. Si allontanò quindi da quella che era la pubblicità tradizionale, portando all’interno dei laboratori della popolare catena di fast food un gruppo di mamme, con l’obiettivo di mostrare la qualità dei prodotti.

Il risultato fu sorprendente, tanto che oggi si radicano qui i principi del brand journalism moderno.

Ma quindi che cos’è esattamente il brand journalism?

Si tratta di un metodo di scrittura che si pone tra giornalismo tradizionale e content marketing, in quanto le aziende cercano di informare le persone in modo obiettivo, cercando allo stesso tempo di coinvolgerle in modo attivo con i loro valori. Tuttavia è importante sottolineare che il brand journalism non è così orientato alle vendite come lo è il content marketing, poiché non si concentra sulla promozione diretta di prodotti o servizi. Si tratta invece di un canale informativo al fine di creare valore, oltre che per far sapere agli utenti interessati ciò che accade all’interno di un’azienda.

Brand journalism e content marketing: le differenze principali

Come già detto, il brand journalism non si concentra sulle vendite e sull’acquisizione di lead come richiesto ad una strategia di content marketing. Ma questa non è l’unica differenza.

Il content marketing è interessato al risultato, che è quello di influenzare la decisione da parte dell’utente, mentre il brand journalism si concentra sull’impatto che gli articoli e le storie raccontate provocano. Raccontando in modo avvincente queste storie, gli esperti di marketing mirano ad attirare nuovo pubblico mostrando loro cose interessanti da leggere.

Altra differenza sta negli argomenti trattati. Il content marketing tende ad utilizzare tematiche a cui un’azienda e i suoi clienti sono interessati. Il brand journalism, invece, riguarda il marchio vero e proprio, con racconti di casi studio, hack, sfide e molto altro ancora.

Il brand journalism è personale, mostra la realtà e umanizza l’azienda, così che i clienti possano vedere cosa c’è dietro e fidarsi. L’obiettivo finale è quello di essere onesti e affidabili, senza raccontare storie che non esistono solo per coinvolgere gli utenti. La trasparenza, infatti, è uno dei valori fondamentali di questo metodo di informazione.

Perché utilizzarlo nella tua marketing strategy

I principali obiettivi che il brand journalism ti consente di ottenere sono i seguenti:

  • costruzione della brand awareness;
  • condivisione di notizie di settore;
  • sviluppo di autorevolezza.

Costruzione della brand awareness

Uno tra i motivi principali per cui i marketer utilizzano il brand journalism è quello di aumentare la consapevolezza nei confronti del marchio. Il punto è proprio quello di rendere gli utenti consapevoli di chi sei e che cosa fai, obiettivo raggiungibile proprio pubblicando storie frequentemente purché siano di pubblico interesse.

Esempio di brand journalism: Lush

Se gli utenti trovano valore in ciò che stanno leggendo, allora è facile che resteranno in contatto con il tuo brand. Questo significa anche divenire dei veri e propri leader di pensiero, iniziando a far riflettere i tuoi lettori su tematiche importanti e ispirando i loro pensieri e considerazioni.

Condivisione di notizie di settore

Il brand journalism può essere utilizzato anche per informare gli utenti sulle notizie relative al proprio settore di appartenenza. Questo significa che un’azienda può far sapere ai lettori cos’è di tendenza e tutte le novità. Ancora una volta puoi educare le persone, affrontando una serie di tematiche preziose per la tua attività.

Sviluppo di autorevolezza

Investire nel brand journalism è essenziale affinché un brand possa avere i suoi media, il che è decisamente meglio che dipendere da siti web di terze parti. Avere dei canali di proprietà consente di sviluppare autorevolezza, ma anche di disporre dei contenuti per sempre e non a tempo determinato come spesso accade affidandosi alle digital PR.

Chiaro è che una buona strategia di brand journalism non può essere lasciata al caso. Diventa necessario avere persone qualificate all’interno dell’azienda, come giornalisti e professionisti che possano scrivere storie rilevanti e di pubblico interesse.


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Riassunto
Brand journalism: cos'è e perché utilizzarlo
Titolo Articolo
Brand journalism: cos'è e perché utilizzarlo
Descrizione
Il brand journalism si pone tra giornalismo tradizionale e content marketing, in quanto le aziende cercano di informare le persone in modo obiettivo, cercando allo stesso tempo di coinvolgerle in modo attivo con i loro valori.
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