L’influencer ha preso il posto del giornalista? Quali sono le responsabilità di questa figura emergente, da un punto di vista della responsabilità dell’informazione?
Nell’immaginario moderno, per molti anni, il giornalista è sempre stato la figura per eccellenza che si poneva come riferimento non solo per conoscere le notizie, ma anche come interprete e di commento ai fatti e più in generale l’andamento del mondo, della società, del Paese. Il giornalista, considerato quindi a metà strada fra l’intellettuale, l’operaio e il potente, era quella figura di garanzia e di collegamento necessaria alla società.
Tale figura, insieme ai mezzi su cui questa esercitava la propria professione, però, negli ultimi anni ha subito un erosione molto forte del proprio status, causato dalla possibilità per un pubblico sempre più vasto di poter accedere direttamente, e senza filtri intermedi, alle notizie, ai personaggi pubblici, ai brand. Di cosa stiamo parlando? Innanzitutto dell’avvento di Internet, che ha causato una prima erosione del pubblico potenziale per quotidiani e riviste, surclassati in velocità e accessibilità e in secondo battuta dall’avvento dei Social Network.
Social Network, la democrazia dell’informazione?
I Social hanno scardinato nettamente la modalità con cui le persone si approcciano all’informazione, in modo talmente netto e “sconvolgente” che i giornali stessi hanno faticato molto ad inserirsi in un contesto di relazione continua con i propri lettori, che prevede un dialogo, invece che un flusso a senso unico. Vedasi per esempio la difficoltà che hanno ancora a tutt’oggi molte testate a interagire sui social, per cui questo viene spesso considerato un canale “di serie b”, in cui inserire solo le notizie che facciano “click” ma che non possono essere approfondite.
Oppure la difficoltà a capire che il lavoro che viene svolto avrà molte più possibilità di essere confutato e messo in discussione, anche dai diretti protagonisti, che ormai si possono mettere sullo stesso piano, in quanto ad autorevolezza, ai mezzi di informazione. Si situa in questo contesto anche la discussione sulle cosiddette “fake-news” e sulla facilità con cui si può manipolare l’opinione pubblica attraverso l’uso sapiente dei meccanismi dei social. È stata citata ad esempio molto spesso la campagna per l’elezione del Presidente USA del 2016, influenzata da bot che rilasciavano notizie falsate o ingigantite ad arte per poter influenzare l’elettorato indeciso. Ma al di là di quel specifico caso è evidente che l’utente ha sempre più difficoltà a riconoscere fonti di informazione affidabili rispetto a quelle invece che non lo sono, così come a riconoscere di riflesso l’autorità del giornalista rispetto ad altre figure emergenti.
Influencer/Giornalista
È in questo contesto che si è posta all’attenzione una nuova figura, quella dell‘influencer. L’influencer è una persona di spicco, all’interno della comunità dei Social, che in quanto personalità ha il potere di “influenzare” appunto, una cerchia di persona. L’influencer, è, di fatto, un nuova figura di collegamento fra i diversi gruppi sociali, in grado di poter dare una interpretazione ai fatti e di poter dettare l’agenda delle priorità su cui è importante discutere. Al primo sguardo influencer e giornalista sono quindi figure che sono molto simili, tanto simili che molti giornalisti sono considerati anche influencer. Tuttavia la differenza, che si fa evidente in alcuni casi molto importanti, è la mancanza di preparazione dell’influencer nel poter trattare certe tematiche o nell’approccio alla notizia secondo quelli che sono i dettami dell’etica giornalistica.
Il caso di Logan Paul da questo punto di vista è paradigmatico: la tematica del suicidio è da sempre una delle questioni più complicate da affrontare da un punto di vista informativo, tanto che gli stessi giornali tendono a non parlarne, per evitare casi di emulazione. Paul l’influencer invece si è “gettato” sulla tematica senza alcun tipo di preparazione, ricercando esclusivamente le visualizzazioni, prima con un video in cui faceva vedere un suicida nella “foresta dei suicidi in Giappone” e poi, a seguito della tempesta mediatica che ne è scaturita, per cui ha rimosso poi il video da Youtube ed è stato sospeso dal programma partner della piattaforma, ha pubblicato il video che vedete qui sopra, che esplica ancora meglio quanto l’influencer non si stia approcciando alla tematica e ad una corretta informazione della stessa, ma punti solamente a porsi al centro della storia.
L’influencer non è un giornalista, ma quali sono le sue responsabilità?
Non ci si può ovviamente aspettare da un ragazzo senza alcuna preparazione, che è diventato famoso solo grazie ad alcuni video particolarmente visti su Youtube, di poter capire e interpretare la parte dell’informatore professionista, tuttavia il peso e l’influenza che queste persone hanno nella vita sociale di milioni di ragazzi è paragonabile a quella dei giornalisti alcuni anni fa. È importante dunque che le piattaforme social e gli utenti, come è successo per il caso di Logan Paul, continuino a mettere pressione su queste nuove figure.
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