Una mini guida al personal branding LinkedIn: i consigli per curarlo al meglio
LinkedIn è un grosso aiuto per tutti coloro che vogliono ampliare il proprio network professionale attraverso i social. Nonostante questo, molti professionisti che operano in campo digitale non ne sfruttano a pieno le potenzialità, preferendo altri canali come Facebook o Twitter per fare personal branding.
I vantaggi di curare il proprio personal brand su LinkedIn, sono molteplici, ma come prima cosa soffermiamoci sul significato di branding e di personal branding.
Branding significato e definizione
Il termine branding proviene dalla parola brand, ovvero marca. È quel processo utile a creare a diffondere la notorietà di un determinato marchio. In pratica, è l’insieme di strategie ed elementi che creano l’identità e l’immagine aziendale ovvero è la definizione della personalità di un determinato business.
Fare branding in un’era di iperconnessione e di sovraccarico di informazioni, significa saper rispondere in maniera quanto più chiara possibile alle seguenti domande:
- Chi siete?
- Qual è il vostro pubblico di riferimento?
- Quali sono i vostri obiettivi?
- Cosa vi contraddistingue dai competitor sul mercato?
Un professionista freelance è a tutti gli effetti un brand, ma nel caso del singolo si parla di personal branding e non più solo di branding.
Curare la propria immagine su LinkedIn è molto utile perché è un social che permette di costruire delle connessioni lavorative con persone o aziende che si occupano delle vostre stesse attività e può portare alla nascita di vere e proprie collaborazioni.
Non a caso LinkedIn è anche noto per essere il social network dedicato al lavoro, proprio perché permette di mettere in evidenza le proprie competenze in campo professionale. Nonostante qualcuno lo utilizzi come se fosse Facebook, ovvero pubblicando gattini glitterati, meme divertenti (o pseudo-tali), questo non ne intacca il suo principale fine.
Ad oggi, LinkedIn è il social più adatto per il brand build e per il social selling B2B.
Tecniche di personal branding LinkedIn
Appurato che LinkedIn è fondamentale per il brand build, andiamo a vedere come costruirsi una solida identità su questa piattaforma. Oltre ai classici consigli che riguardano immagine del profilo professionale, copertina in linea con la propria attività e il dettagliare con cura le esperienze professionali, ci sono altri accorgimenti da prendere. Andiamo a vederli in seguito.
Le bugie hanno le gambe corte
Per fare personal branding su LinkedIn bisogna essere onesti e autentici. Nello specifico, sono abolite in tutti i casi le bugie, anche quelle bianche e a fin di bene. LinkedIn è utile per mettere in luce le reali competenze e gli interessi professionali dell’individuo. Se sei un social media manager e non conosci Google Adwors se non per lo strumento di pianificazione parole chiave, sarebbe sciocco inserire come competenza “Creazione di campagne Adwords”.
Queste piccole bugie portano ad un rovescio della medaglia in fase di colloqui, in quanto verrebbe a galla la verità e il personal branding ne uscirebbe intaccato. I profili che funzionano di più, sono quelli che trasmettono autenticità. Metti in luce le tue qualità, le tue reali competenze e le caratteristiche che ti contraddistinguono dai potenziali competitor, senza mentire in alcun modo.
A proposito di caratteristiche e qualità distintive, sono abolite competenze come “Lavoro di squadra” o “Gestione dello stress”. Su LinkedIn è necessario essere unici e non uniformarsi alla massa.
Attenzione alla presentazione
Se utilizzate LinkedIn sarete sicuramente a conoscenza del fatto che esiste una headline dove presentarsi in poche parole.
Questo campo è il primo che le persone vedono quando consultano un determinato profilo. Per questo motivo è necessario essere chiari ed accattivanti, utilizzando parole chiave utili ed inerenti al tuo business.
Lo sapevi che Google indicizza i profili LinkedIn? Per questo motivo devi studiare ed utilizzare le keyword per le quali vuoi essere trovato in rete, di modo da migliorare notevolmente la tua presenza nel world wide web.
Occhio agli aggiornamenti
Per far sì che il tuo profilo venga costantemente riproposto quando i tuoi collegamenti scorrono il feed, è necessario aggiornarlo in maniera costante. Se hai curato tutto nei minimi dettagli e poi non pubblichi nessun tipo di aggiornamento, rischi di restare un numero fra tanti sulla piattaforma.
Su LinkedIn puoi pubblicare qualsiasi tipologia di contenuto che abbia a che fare con la tua vita professionale. Ti occupi di social management? Condividi eventi che stai aspettando, progetti ai quali stai lavorando o articoli di settore. Per favorire le interazioni, mettici un cappello in cui analizzi velocemente l’articolo e chiedi un’opinione ai tuoi collegamenti.
Infine, se hai il desiderio di metterti in prima persona a scrivere articoli ma ancora non hai un sito web, utilizza LinkedIn Pulse. Potrai scrivere i tuoi articoli di modo creare ancor più valore intorno al tuo nome.
Se gli aggiornamenti ottengono buone interazioni, continueranno ad essere proposti sui feed di colleghi ed amici per giorni. I contenuti pubblicati su LinkedIn hanno una vita molto più lunga rispetto ad altri social network.
I gruppi LinkedIn
In ultimo, non sottovalutare la potenza dei gruppi LinkedIn. Entra in quelli che ritieni più adatti al tuo settore, rispondi a richieste di aiuto e mostrati generoso. Offri consigli secondo la tua esperienza senza mai dimostrarti saccente, ma comunque in maniera autorevole e sicura di te, di modo da mostrarti esperto nelle tue materie di competenza.
Nei gruppi LinkedIn, inoltre, potrai condividere articoli utili alla community, aumentando le visite al tuo sito web ed al tuo profilo. Attenzione, dal condividere contenuti utili all’essere spammer, la linea è molto sottile.
Non dovete condividere tutti i giorni, l’importante è mostrarsi presenti nel quotidiano ed interagire con tutti gli altri utenti, di modo da favorire i collegamenti professionali e… perché no? Magari anche qualche collaborazione lavorativa.
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