Il contenuto del tuo blog può essere allineato con l’idea di scrittura? Non più, o almeno non solo. Oggi devi andare oltre questo schema
Questo è un concetto molto interessante, mi piace affrontare questo tema: puoi fare blogging e superare la scrittura. Una novità? Non proprio, già da molti anni esiste il concetto di vlog. Ovvero un blog dedicato solo ed esclusivamente ai video che puoi gestire con il classico WordPress, embeddando quello che pubblichi altrove, o con un canale YouTube. O ancora caricando i video su Facebook.
Ed è così che il concetto di blogger si stacca dalla presenza di un CMS basato su un aggiornamento di contenuti HTML per diventare sinonimo di comunicazione costante e partecipata. Nel frattempo la scrittura diventa un’azione sempre meno legata all’attività di blogging. In questo modo può aprire le porte a una visione ampia e diffusa di content marketing per dare alle persone ciò che cercano.
Perché è questo il tuo scopo, giusto? Certo, se hai tra gli obiettivi del tuo piano editoriale il posizionamento sui motori di ricerca non c’è niente meglio del post su WordPress. Ma all’interno di tutto questo – del post ottimizzato rispetto a una keyword precisa con relative correlate – puoi sfruttare qualcosa di diverso dal copy. Come gestire il content marketing quando si incrocia con il tuo blog?
Per approfondire: come inserire e sfruttare i testimonial sul sito web
Cerca di capire cosa vogliono le persone
Il primo passo per avere una strada da seguire è superare il concetto di scrittura nel blogging: capire le necessità del pubblico. In che modo? Con le ricerche effettuate su Google, in primo luogo. Nelle query le persone esprimono necessità, esigenze, bisogni. E quando lasciano le proprie domande in questo campo tutto diventa più semplice: tu puoi sfruttare le necessità del pubblico per modellare la pubblicazione.
Provo a fare in esempio legato alla mia isola (beh, non è proprio tutta mia): Capri. Se faccio una ricerca su Google posso notare che i suggest di questo motore elencano una serie di query effettuate dal pubblico interessato all’argomento. Tra queste stringhe ce ne sono due o tre che catturano la mia esigenza.
In primo luogo c’è qualcuno che ha bisogno di foto. Quindi nel progetto che voglio creare per soddisfare le persone interessate a Capri ho bisogno di immagini perché le persone vogliono questo. Vogliono visual.
Ma anche qualcosa di diverso come il meteo che è difficile da gestire con la semplice scrittura. In questo caso ci sarà un widget dinamico a soddisfare le esigenze del pubblico. Poi vengono altre due esigenze:
- Mappa
- Cartina
Sono la stessa cosa? No, la mappa potrebbe essere anche un embedded di Google Maps con i punti più importanti, mentre la cartina si potrebbe declinare attraverso il download di un PDF stampabile da portare con sé, in viaggio. Ovviamente questo è solo un assaggio delle riflessioni che si possono fare con una buona keyword research e con strumenti come Ubersuggest, Answer The Public, Semrush e SEOzoom.
Ora prova a scoprire cosa si posiziona
Una prova incrociata che devi portare a termine prima di giungere a conclusioni affrettate: cosa guadagna le prime posizioni su Google? Continuo a leggere opinioni di persone che si lamentano del comportamento di Google e che non riescono a uscire dall’ottica quantitativa. Ecco un esempio:
Ma io ho scritto contenuti lunghi e non mi posiziono, mentre il mio competitor ha due foto ed è sempre primo. Sono belle, è vero. Ma io ho scritto tanto e il mio contenuto è completo. Perché non lo supero nella SERP? Questa è un’ingiustizia.
A parte la miriade di fattori che influenzano il risultato, il punto che voglio sottolineare è un altro: secondo te qual è il concetto vincente di contenuto completo? O meglio, cosa è un contenuto di qualità?
Quello che suggerisci tu? Il tuo punto di vista sulla faccenda? Cosa nasconde l’intento di ricerca? Forse le persone non vogliono chilometri di testo sulla pagina web ma immagini, foto, video, widget e altro ancora.
Ora crea il giusto contenuto per il tuo pubblico
Questa è la parte migliore per i creativi: creare il contenuto adatto, capace di andare oltre la scrittura: chi vede il blogging solo come una pagina bianca per scrivere sta limitando la sua prospettiva. Puoi fare ancora di più. Ad esempio puoi trasmettere informazioni preziose e creare empatia. Non è uno scherzo, anzi.
Io divido i contenuti proprio così: informativi ed emotivi. Posso creare un’infografica per riassumere i dati fondamentali di una ricerca, e posso giocare con le “visual quote” per intercettare un passaggio.
O semplicemente posso usare schemi e disegni per spiegare ciò che voglio dire, e al tempo stesso raggiungere obiettivi trasversali. Come le condivisioni e i link. Il tutto rispettando alcuni step:
- Ottimizzazione SEO: quello che inserisci nella pagina rispetta le regole di Google.
- Mobile friendly: stai inserendo dei contenuti che rendono difficile la visualizzazione da smartphone?
- Velocità di caricamento: il tuo content marketing rallenta il caricamento della pagina?
Il concetto: ciò che piace alle persone è ben gradito da Google. Questo significa che il tuo processo di content marketing deve – sottolineo deve – essere compreso in una visione olistica del processo che comprende anche la digital strategy. Per esempio, il contenuto deve essere lineare con la SEO.
Anzi, può essere sfruttato per posizionarsi e ottenere link in ingresso. Ma non deve ostacolare la buona navigazione e la user experience. In questi casi io consiglio sempre di usare servizi esterni – tipo YouTube e Soundcloud – per ospitare file multimediali ed embeddarli nella pagina con il copia/incolla del codice.
Mentre, per quanto riguarda i contenuti visual, lavoro con i vari programmi che consentono di diminuire il peso delle immagini come Compressor.io, Kraken.io e Iloveimg.com per ridurre il peso di più foto contemporaneamente. Ricorda che i Kb delle immagini influenzano la velocità di caricamento della pagina, fattore molto importante secondo Google. Anche per gli individui che non amano aspettare per leggere o vedere ciò che hai creato.
Andare oltre la pagina e creare esperienza
Processo creativo? Ci siamo. Capire cosa vogliono le persone, puntare su contenuti che comprendono testo ma non solo. Puoi scrivere, disegnare, riprendere e montare video. Puoi creare dei questionari, dei contenuti interattivi, delle mappe mentali e geografiche capaci di rendere l’idea. Proprio come puoi notare in questi esempi di native advertising: c’è tutto in una pagina, sembra di sfogliare un mini sito.
Sai cosa fai in questo caso? Crei un’esperienza nuova. Guarda questo post di Moz che fa parte della rubrica Whiteboard Friday: c’è il video, c’è l’immagine della lavagna, c’è il podcast, c’è il testo scritto.
Che in realtà è la trascrizione del contenuto multimediale, ma sai bene che Google ama questo tipo di comunicazione. Quello che conta non è la lunghezza o la quantità di ciò che fai. È importante come influenzerai le azioni e i pensieri delle persone che hai di fronte. C’è sempre l’esperienza al centro di tutto.
Da leggere: come sfruttare content marketing e blogging
La scrittura è superata secondo te?
Diavolo, no di certo. Fin quando Google premierà i contenuti di qualità ci sarà sempre lavoro in abbondanza per un bravo web writer. E ce ne sarà ancora di più per i content manager, per i blogging strategist, per chi – in altre parole e senza inventare sempre nuove figure professionali – è in grado di creare un contenuto sempre adatto alla domanda espressa su Google. Senza dimenticare che tutto questo si amplifica nell’email marketing e nel social media marketing. Sei d’accordo? Tu come prevedi l’evoluzione dei contenuti scritti? Lascio a te la parola nei commenti.
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