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Avere una lista di controlli da fare prima di mettere online il tuo contenuto è importante. Questo vale per il blog ma anche per i social. Qualche consiglio su come muoversi?

Avere una social media checklist al proprio fianco è importante perché consente di evitare l’irreparabile. Sto parlando di ciò che può succedere nel momento in cui vai online e – dopo qualche minuto, giusto il tempo di aver fatto vedere a tutti il tuo post – ti rendi conto che hai sbagliato qualcosa.

Chiaro, l’errore può esserci sempre. Io non sono uno di quelli che bacchetta il povero social media marketer che, per pura distrazione, lancia un contenuto con un piccolo errore. O con una distrazione che viene usata per insultare e beffeggiare il brand. Capita. Ma c’è il modo per limitare i danni?

Sì, la social media checklist è la strada da percorrere. Solo con questa soluzione puoi tamponare gli errori prima di farli diventare tali. E solo così puoi evitare il motteggio del pubblico sempre attento.

Ma non solo, questa procedura ha il compito di assicurare la buona performance dei contenuti sui social. La checklist non serve solo a evitare problemi, ma anche a ottenere il miglior risultato possibile. Allora, quali sono gli snodi essenziali di questa lista? Ecco la mia idea.

Per approfondire: come essere visibili su YouTube

Verifica errori di battitura e grammatica

Il primo passo, il più semplice: stai per mettere online un contenuto (su Facebook, Instagram, Twitter) ma prima devi verificare la bontà del testo. Non puoi andare online con un copy da verificare, non riletto e magari con qualche errore di grammatica in evidenza. La svista ci sta, non temere.

Non sono qui per giudicare ma per consigliare una rilettura attenta prima di esporre il post. Non devi fare per forza grandi errori di grammatica per avere un rimprovero, basta una lettera in più o un tasto premuto per sbaglio e il risultato ne risente. D’altro canto basta poco per risolvere.

Hai controllato l’anteprima link?

Quante volte è successo? L’errore magari si trova nel titolo dell’anteprima link che stai per condividere, o nella descrizione. Di base questi elementi corrispondono a tag title e meta description della pagina in questione e puoi fare un controllo usando i due tool più importanti:

  • Facebook Debugger.
  • Twitter Card Validator.

Questa soluzione è perfetta per verificare un altro punto: la buona riuscita della combinazione grafica. Spesso i progetti di blogging hanno immagini combinate con elementi visual, come forme geometriche e titoli per attirare l’attenzione. Perfetto, ma come si vede questo visual una volta online? Non rischiare di pubblicare un link sbilenco o con l’headline grafica fuori centro.

Stai usando gli hashtag giusti?

Entriamo nel vivo della social media checklist, qui si fa sul serio. E si valutano gli hashtag da aggiungere nel post. Quali sono le regole da seguire? Questi elementi servono a dare visibilità ai contenuti essendo delle etichette che racchiudono la pubblicazione in liste che hanno usato lo stesso hashtag.

Questo significa che devi scegliere le parole giuste per ogni contenuto. E per ogni piattaforma. Quello che funziona su Instagram non si applica su Facebook, e un discorso diverso si verifica per Twitter e LinkedIn. Vedi, questo è il bello del social media marketing: devi personalizzare sempre.

In ogni caso prima di mandare il tuo contenuto online verifica questo step: evita hashtag che potrebbero essere legati a spam o a post inadatti. Spesso non è colpa tua, ma in molti hashtag apparentemente innocui si nascondono orde di spammer. Ed è meglio non comparire in questi flussi.

Hai taggato le persone interessate?

Uno dei passaggi più importanti: per richiamare l’attenzione di determinate persone puoi usare le menzioni. Vale a dire la chiocciola preceduta dal nome utente. Così puoi fare in modo che le persone vedano la connessione con quel nome, e lo stesso vale per chi è stato citato.

Questo discorso può essere sviluppato quando vuoi farti notare, quando devi attirare lo sguardo delle persone. Non cadere nell’errore comune, muoviti con i piedi di piombo e menziona solo quando necessario e utile: rischi di diventare spam in un attimo. E questo non va bene.

Puoi essere attaccato in qualche modo?

Questo è un passaggio molto delicato. Prima di mettere la faccia su un contenuto assicurati che si trovi in una botte di ferro dal punto di vista di possibili attacchi. In questo caso però non mi riferisco al classico errore di battitura, all’hashtag di troppo o alla menzione superflua. Ci sono delle verifiche extra per andare sul sicuro su Facebook, Twitter o qualsiasi social network. Qualche consiglio utile?

  • Il contenuto potrebbe offendere qualcuno? Fatti questa domanda prima di pubblicare, non sarà facile recuperare dopo aver fatto un errore del genere.
  • L’ironia che hai usato la capiscono ed è piacevole? Spesso per essere simpatici si rovina il post. Meglio evitare doppi sensi e battute di ultima caratura.
  • Il target capirà e apprezzerà quello che stai comunicando? Magari è in ordine, però le persone alle quali hai rivolto il contenuto non ti capiscono.

Quello che voglio comunicare con questi passaggi è semplice: non basare ogni cosa sulla tua idea di contenuto di qualità. Un post, un copy e una grafica possono sembrare in linea con il tuo schema, ma magari nascondono delle insidie che non hai considerato. Ecco perché le verifiche vanno fatte sempre con un team. Condividi il tuo lavoro, prima di andare online, con colleghi e persone interessate al progetto. Non solo con il cliente.

Da dove arrivano le foto che stai proponendo?

Le immagini che usi nei tuoi post sui social devono avere due requisiti di base: qualità e proprietà. Nel primo caso devi fare attenzione agli standard che puoi ben immaginare: usa foto pensate per i social, occhio agli algoritmi di compressione di Facebook che tendono a sgranare le grafiche non in PNG e ai luoghi comuni. Basta immagini usate per decenni tipo gli omini bianchi e le riunioni di impiegati felici di fronte a un grafico in salita.

Punto numero due: la proprietà del visual. Da dove hai preso quel contenuto? Da Google? Scelta errata, devi avere il diritto di usare quell’elemento. Di conseguenza puoi acquistare immagini da uno dei tanti stock come Fotolia e Depositphoto – facendo attenzione a non cadere nel già visto come dicevo prima.

Oppure puoi dirigerti verso i siti che distribuiscono con Creative Commons Zero (CC0). Oggi ce ne sono molti, i più famosi sono Gratisography, Unsplash, Piaxabay, Pexel, PicJumbo: inseriscili nella social media checklist. In questi siti puoi trovare praticamente tutto quello che ti serve per la tua content strategy. E con Canva puoi creare grafiche spettacolari senza rischiare di cadere nel banale.

Per approfondire: come creare le buyer personas partendo da Facebook Insight

Social media checklist: la tua opinione

Quante volte hai avuto bisogno di una social media checklist? È arrivato il momento di crearla. Vuoi maggiori informazioni? Lascia la tua opinione nei commenti, affrontiamo insieme l’argomento e individua i punti essenziali della lista da rispettare prima di mettere online i tuoi contenuti. I social sono una piazza troppo importante per lasciare le cose al caso: devi controllare ogni dettaglio.


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Leevia
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