Come organizzare un contest online legale seguendo la normativa sui concorsi a premi stabilita dal Ministero dello Sviluppo Economico
- Concorsi a premi online, cosa dice la legge
- Gli elementi alla base della normativa sui concorsi a premi
- Definizione di concorso a premi per il MiSE
- Chi può fare un concorso a premi
- Esclusioni ministeriali, cosa dice la normativa sui concorsi a premi?
- Si possono delegare gli adempimenti burocratici?
- Gli step burocratici previsti dalla legge sui contest online
- Concorsi online e trattamento dei dati personali
- Quando non è un concorso a premi?
Parlando di normativa sui concorsi a premi, sul web si trovano molte informazioni spesso discordanti fra loro. In quest’articolo faremo chiarezza sugli step da rispettare richiesti dalla legge sui concorsi a premi online, sui contest senza autorizzazione ministeriale e molto altro.
Concorsi a premi online legge: un po’ di chiarezza
La prima cosa da sapere è che, in tema di normativa, non ci sono differenze tra i concorsi a premi tradizionali ed i concorsi a premi online, entrambi sono disciplinati dal DPR 430/2001. Tale DPR detta delle linee generali, ma non vengono analizzate tutte le casistiche singolarmente: per quello è necessario affidarsi ad un professionista esperto sui concorsi a premi.
Inoltre, i contest online (ma anche quelli offline) fanno altresì capo al GDPR, per quanto riguarda il trattamento dei dati personali degli utenti raccolti in fase concorsuale, alle FAQ ministeriali e al Codice Civile.
Con l’incremento dei concorsi a premi online integrati in una strategia digitale, sono da verificare di volta in volta le regolamentazioni corrette per non incorrere in spiacevoli disguidi che possono andare ad intaccare il regolare svolgimento del contest.
Gli elementi alla base della normativa sui concorsi a premi
La normativa sui concorsi a premio in Italia si sofferma su pochi elementi essenziali:
- un regolamento
- fare una fidejussione assicurativa
- inviare le giuste comunicazioni al MiSE
- assegnare i vincitori davanti a un notaio (o un funzionario del Ministero dello Sviluppo Economico).
- Scelta del software per i contest online con server in Italia
Questa guida sulla normativa sui concorsi a premi serve ad agevolare chiunque voglia creare un contest online.
Cosa è un concorso a premio per il Ministero dello Sviluppo Economico
La definizione di concorso a premio per il MiSE è molto semplice: si tratta di qualsiasi iniziativa che mette in palio un premio con valore economico. Quindi, anche se stai pensando di mettere in palio un e-book, un contenuto virtuale mai pubblicato e realizzato da te, un oggetto handmade o altro, se il premio è destinato solo a pochi vincitori rientra nei concorsi a premio e sarà necessario seguire la legge italiana.
Diversamente, se hai pensato di destinare l’e-book, il contenuto virtuale o l’oggetto fatto da te a tutte le persone che compiono una determinata azione, nello specifico una condivisione nelle Stories, un commento o un like ad un post su Instagram, allora parliamo dei cosiddetti freebie Instagram che non sono contest online perché non vi è un numero limitato di vincitori rispetto ai partecipanti.
Chi può fare un concorso a premi?
Ovvero: chi è il soggetto promotore del contest?
Per legge solo le aziende iscritte alla camera di commercio, quindi sono esclusi i privati, le P.IVA e le società no-profit.
Esclusioni Ministeriali: cosa dice la normativa sui concorsi a premi?
Poche sono le esclusioni ministeriali, ovvero iniziative che mettono in palio qualcosa ma che non hanno necessità di essere autorizzate dal MiSE. Tra cui:
- concorsi letterari;
- concorsi modico valore;
- concorsi radiofonici;
- concorsi che vanno a favore di enti benefici.
Anche questi li approfondiremo con dei paragrafi dedicati in fondo a questo articolo.
Più in generale quindi che si tratti di concorsi a premi sui social network, fotocontest o altri tipi di contest online, se è previsto un premio che abbia un valore economico (quindi non necessariamente denaro, ma anche oggetti, viaggi, servizi, etc.) superiore a quello di lapis, bandierine, calendari e così via (aggiornamento FAQ ministeriali di luglio 2018), è necessario adempiere ad una serie di obblighi di legge previsti dalla normativa sui concorsi a premi.
Si possono delegare gli adempimenti burocratici?
La risposta è sì: la normativa italiana sui concorsi a premi prevede che il soggetto promotore possa nominare un soggetto delegato che svolga per suo conto tutti gli adempimenti burocratici. Per fortuna ci sono servizi come quelli di Leevia che possono seguire l’iter normativo al posto della tua azienda, aiutandoti sia con le comunicazioni con il MiSE, che con la stesura di un regolamento per concorsi a premio. Ad ogni modo, se per tua cultura generale vuoi approfondire la normativa, vediamola subito nel dettaglio.
Normativa sui Concorsi a premi tutti gli step burocratici
Di seguito vedremo nel dettaglio quali sono i passi per non prendere brutte sanzioni dal Ministero dello Sviluppo Economico. Ricordiamo che ogni passaggio può essere effettuato da un soggetto delegato, che si prenderà la responsabilità dell’iniziativa e dei suoi adempimenti.
1° Step: Redazione regolamento e identificazione dei premi.
Prima di tutto dovrete redigere un regolamento del concorso a premi, in cui andranno segnalati:
- soggetti promotori,
- durata,
- ambito territoriale,
- modalità di svolgimento,
- natura,
- valore commerciale dei premi messi in palio,
- termine della consegna,
- dati delle Onlus alle quali devolvere i premi non assegnati.
In caso di modifiche del regolamento sarà necessaria un’altra comunicazione al Ministero. Se le modifiche sono sostanziali la comunicazione sarà da effettuare almeno 15 giorni prima dell’effetto delle stesse.
2° Step: Cauzione a garanzia dei premi promessi
Prima del lancio di un concorso a premio è sempre necessario versare una cauzione a favore del Ministero sull’intero ammontare del montepremi (al netto dell’IVA). La cauzione è prestata tramite fidejussione bancaria o assicurativa (della durata di un anno) oppure tramite il deposito in denaro o in titoli di Stato presso la Tesoreria provinciale dello Stato.
In genere è sempre preferibile una fidejussione assicurativa, sia per la velocità di versamento che per evitare problematiche relative all’abbassamento del tetto di fido bancario oppure per evitare lo spostamento di ingenti somme di denaro contante.
La cauzione sarà svincolata trascorsi 180 giorni dal ricevimento del verbale di chiusura del concorso (vedi step 4), o comunque alla scadenza della stessa e nel caso di deposito a seguito della verifica da parte del Ministero della regolare chiusura del concorso.
In caso di violazioni nella consegna dei premi, il Ministero determina l’incameramento totale o parziale della cauzione.
3° Step: Comunicazione del lancio del concorso al Ministero dello Sviluppo Economico
Va effettuata al Ministero apposita comunicazione della volontà di effettuare un concorso a premi. Essa deve essere inoltrata almeno 15 giorni (di calendario) prima mediante procedura telematica disponibile a partire dal sito impresainungiorno.gov.it,
Alla comunicazione è sempre necessario allegare il regolamento che avete stilato e la garanzia (fideiussione o deposito). L’accesso va effettuato con la propria CNS, la Carta Nazionale dei Servizi, che potete reperire alla vostra Camera di Commercio, se ancora non l’avete.
4° Step: Chiusura concorsi a premi: la redazione verbale dell’assegnazione dei premi
Una volta terminato il concorso con premi dovrete redigere apposito verbale con la modalità in cui avete deciso i premiati. Questo verbale di chiusura va redatto da un notaio o da un funzionario della Camera di Commercio territorialmente competente, nominato responsabile della fede pubblica. Analoga procedura dovrà essere applicata anche a seguito della consegna dei premi tramite redazione del verbale di chiusura. Tali verbali vanno sempre inviati con procedura telematica al Ministero dello Sviluppo Economico.
Tutte le pratiche di chiusura del concorso possono essere effettuate dal soggetto delegato, qualora l’aveste scelto, togliendovi cosi la responsabilità di queste procedure.
Concorsi online e trattamento dei dati personali
Queste regole valgono sia per i concorsi a premi classici che per i concorsi a premio online. Non vi è alcuna differenza per il Ministero.
Il software con server in Italia
Il Ministero ha puntualizzato che, per non essere considerati illegali, i concorsi a premio si devono tenere sul suolo italiano (art 1 comma 6 del DPR 430/2001). Questo da un punto di vista tecnico implica che tutti dati dei partecipanti debbano essere conservati all’interno di server italiani o “mirrorati” (cioè copiati in tempo reale) su server italiani.
Quindi, in sostanza: se facciamo un concorso a premi online dobbiamo assicurarci che i dati dei partecipanti siano inseriti su un server in Italia
Se questi dati sono raccolti in server stranieri (come Facebook per esempio), devono essere copiati immediatamente su server italiani, nel pieno rispetto della normativa sulla privacy degli utenti.
In particolare, per quanto riguarda il trattamento dei dati personali ricordiamo le linee guida del Garante della Privacy sul trattamento dei dati personali per la profilazione on line.
Il sistema di profilazione deve dare modo agli utenti di dare il proprio consenso preventivo, sia che essi siano autenticati sia che non lo siano, in relazione al trattamento delle informazioni che li riguardano per le finalità a cui serviranno i dati (email marketing ecc) e deve dare il diritto di opporsi allo stesso.
I dati raccolti devono essere trattati rispettando le regole imposte dal Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati, introdotto il 25 maggio del 2018.
Quando non è un concorso a premi?
In merito alle possibile eccezioni alla normativa lo stesso Ministero ha emanato note e circolari che mirano ad evitare i possibili problemi interpretativi, in particolare rispetto all’applicazione dell’articolo 6, comma 1 (vediamo solo i punti di interesse per i concorsi online):
“1. Non si considerano concorsi e operazioni a premio:
- I concorsi indetti per la produzione di opere letterarie, artistiche o scientifiche, presentazioni di progetti o studi in ambito commerciale o industriale, nei quali il conferimento del premio all’autore dell’opera prescelta ha carattere di corrispettivo di prestazione d’opera o rappresenta il riconoscimento del merito personale o un titolo d’incoraggiamento nell’interesse della collettività; […]
- Le manifestazioni nelle quali i premi sono costituiti da oggetti di minimo valore.
- Le manifestazioni nelle quali i premi sono destinati a favore di enti od istituzioni di carattere pubblico o che abbiano finalità eminentemente sociali o benefiche.”
Queste regole devono essere seguite anche nei casi in cui si tratta di concorsi per minorenni o concorsi con aziende estere che si rivolgono a un pubblico italiano.
Le uniche eccezioni le abbiamo analizzate nell’articolo dedicato a tutte le esclusioni ministeriali
Concorsi letterari, artistici o scientifici
Rispetto al primo punto (i concorsi indetti per la produzione di opere letterarie, artistiche o scientifiche) vi rimandiamo direttamente a due nostri altri articoli più specifici, in cui spieghiamo più nel dettaglio la normativa e indichiamo anche un esempio di successo da seguire.
Approfondisci leggendo Concorsi online: quando NON serve il notaio
Concorsi con premi al di sotto del minimo valore
Il premio deve avere un valore commerciale meno di 1€ compreso gli oneri fiscali.
UPDATE SU IMPORTO MODICO VALORE DEL 9 LUGLIO 2018: LEGGI QUI
Per approfondire leggi anche la nostra Guida completa alla normativa per la creazione di un contest online.